Ammettiamolo, i comandi touch sono una comodità. Abbiamo imparato ad apprezzarli con lo schermo degli smartphone, sensibile al tocco. Ora ne beneficiano diversi elettrodomestici e prodotti di elettronica di consumo. Un giorno, qualsiasi superficie potrebbe diventare “touch”. L’idea l’ha avuta Bruno Zamborlin, italiano fondatore della startup HyperSurfaces con sede nel Regno Unito.

Utilizzando speciali sensori di vibrazione e un’innovativa tecnologia di apprendimento automatico, Zambrolin sta lavorando al modo per trasformare qualsiasi superficie in un oggetto intelligente. “Ci siamo abituati a interagire con la tecnologia tramite tastiera, mouse e touchscreen, ma in futuro potrebbe non essere più necessario. Con HyperSurfaces ogni oggetto fisico, di qualsiasi forma, dimensioni o materiale – compresi legno, vetro, metallo e altro – può diventare intelligente e sensibile al tocco”. Tutto grazie a un piccolo microchip, che “individua le vibrazioni che facciamo quando tocchiamo un oggetto, e capisce il tipo di interazione che ha avuto luogo, trasformandola in un comando digitale”.

Sembra fantascienza, ma lo scienziato italiano mostra in un video(qui sopra) ciò che ha ottenuto installando tre dei suoi sensori all’interno della portiera di un’auto, e collegandoli al relativo sistema di controllo. Ha creato diversi punti di contatto che attivano altrettanti comandi. Si può, per esempio, controllare il climatizzatore, l’impianto audio e molto altro.

Questa soluzione è in fase iniziale ma già l’anno prossimo sarà reso disponibile un kit di sviluppo per permettere ai programmatori che lo vorranno di raccogliere la sfida e dare sfogo alla propria immaginazione. Potrebbero così nascere applicazioni pratiche che sfruttino le potenzialità di HyperSurfaces. Pensate se potessimo acquistare uno specchio sensibile al tocco, che mentre laviamo i denti ci ricorda gli appuntamenti della giornata. O una scrivania con un’area sensibile tramite la quale accendere e spegnere le luci della stanza, regolare il termostato e l’apertura delle tapparelle. Le opzioni sono pressoché infinite, e se questa tecnologia si convertirà in qualcosa di concreto sicuramente ne sentiremo parlare a lungo.

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