Il lieto fine è stato scoperto dalla Polizia dopo una serie di accertamenti e verifiche, scattate subito dopo il ritrovamento del biglietto da parte di una commerciante, che ha avvertito il 113. "Mia moglie è qui in casa e sta bene" ha risposto il marito ai poliziotti, quando lo hanno chiamato
Un biglietto trovato a terra con alcune frasi che annunciano l’intenzione di farla finita, un ringraziamento per un medico e la firma con un nome femminile. Il ritrovamento del messaggio di addio, giovedì mattina in via Milazzo a Bologna, ha fatto scattare quella che per qualche ora è stata una corsa contro il tempo per salvare una donna dal suicidio. In realtà il biglietto, come si è poi appurato, era stato scritto ben 22 anni fa da una persona che, nel frattempo, ha superato la depressione e oggi è una pensionata ottantenne.
Il lieto fine è stato scoperto dalla Polizia dopo una serie di accertamenti e verifiche, scattate subito dopo il ritrovamento del biglietto da parte di una commerciante, che ha avvertito il 113. “Mia moglie è qui in casa e sta bene” ha risposto il marito ai poliziotti, quando lo hanno chiamato. L’unico elemento chiaro da cui partire per trovare la donna e salvarla era il nome del medico, mentre la firma era un semplice nome di battesimo, tra l’altro non ben leggibile. Gli agenti della volante intervenuti sul posto, insieme ai colleghi della centrale operativa, hanno rintracciato il professionista, uno psichiatra che attualmente non lavora a Bologna.
Contattato al telefono, ha detto di ricordare di avere avuto in cura una paziente con quel nome, ma alla fine degli anni Novanta. Conservava tuttavia ancora il numero di telefono del marito, che ha risposto, chiarendo l’equivoco. Il biglietto di addio era stato scritto da sua moglie nel 1996, quando soffrì di una grave depressione che aveva poi superato, ed era probabilmente finito a terra dopo essere caduto da una scatola durante un trasloco fatto, proprio l’altra mattina, dalla loro vecchia casa.