Il giorno dopo l'assalto tentato da gruppi di migranti della carovana proveniente dal centro America al confine vicino Tijuana per entrare negli Stati Uniti, il presidente degli Stati Uniti torna a puntare il dito contro le autorità messicane e invita il Congresso a elargire i fondi per la realizzazione del muro
“Chiuderemo il confine” con il Messico “in modo permanente, se necessario”. Il giorno dopo l’assalto tentato da gruppi di migranti della carovana proveniente dal centro America al confine vicino Tijuana per entrare negli Stati Uniti, Donald Trump torna a puntare il dito contro Città del Messico e invita il Congresso a elargire i fondi per la realizzazione del muro. Le autorità messicane “dovrebbero rimpatriare nei loro Paesi quei migranti che sventolano le bandiere – ha scritto il presidente degli Stati Uniti su Twitter – molti dei quali sono spietati criminali. Lo facciano con gli aerei, con i bus o come vogliono, ma quelle persone non entreranno mai negli Stati Uniti”.
Domenica gli agenti Usa di frontiera hanno arrestato 42 migranti, ha riferito alla Cnn il capo dei Border Patrol Agents Rodney Scott, secondo il quale numerose persone sono riuscite ad attraversare il confine senza essere arrestate. Lunedì l’autorità americana per le dogane e la protezione dei confini (CBP) ha disposto la riapertura del valico di confine di San Ysidro, al confine con il Messico, dopo la chiusura decisa domenica in seguito all’assalto. In una serie di tweet la CBP di San Diego ha annunciato che il valico è riaperto alle auto in direzione nord e sud e al passaggio pedonale.
Le autorità messicane hanno reso noto che verranno rimpatriati i circa 500 migranti, appartenenti alla cosiddetta carovana, che hanno tentato di prendere d’assalto il confine. Il gruppo è stato arrestato dopo aver cercato di attraversare il confine “illegalmente” e in “modo violento” domenica, ha detto il ministero dell’interno del Messico in una dichiarazione, spiegando che quelli identificati come partecipanti a questi “eventi violenti” saranno rimpatriati immediatamente.
La sequenza video mostra decine di persone – tra cui donne e bambini – che corrono verso la recinzione che separa i due paesi vicino alla città di Tijuana. Gli ufficiali di frontiera degli Stati Uniti hanno usato i gas lacrimogeni per respingerli. “Nonostante la complessità del problema – ha inoltre reso noto il ministero dell’Interno messicano – e coerentemente con la politica interna di rispetto dei diritti umani e della non criminalizzazione del fenomeno migratorio, il Messico non dispiegherà forze militari al confine”. Sul lato americano del confine, riportano i media statunitensi, i migranti arrestati sono almeno 42.