Il vertice serale tenuto a Palazzo Chigi lo conferma: il governo si è messo al lavoro per trovare un’intesa con Bruxelles sulla manovra. “Durante l’incontro di questa sera, il presidente Conte ha riferito dell’esito dell’incontro di Bruxelles con i vertici della Commissione europea”, fanno sapere fonti dell’esecutivo, in riferimento alla cena tenuta sabato sera dal presidente del Consiglio con il presidente dell’esecutivo comunitario Jean-Claude Juncker e i commissari economici Pierre Moscovici e Valdis Dombrovskis. .

In una nota diramata al termine del vertice Conte, Luigi Di Maio e Matteo Salvini hanno ribadito quanto detto più volte nelle ultime ore: “Non è una questione di decimali, obiettivo del governo è rilanciare la crescita e lo sviluppo. Confermati gli obiettivi già fissati, in particolare sulle pensioni, sul reddito di cittadinanza e sulla tutela del risparmio“. Anzi, durante il vertice è stata ribadita l’intenzione di non modificare la platea dei beneficiari e reddito e pensioni di cittadinanza, si apprende da fonti M5s, saranno molto probabilmente contenute in un decreto, da presentare prima di Natale.

Ma qualche passo in avanti nella direzione indicata dalla Commissione è stato fatto. Perché ora si parla di atti concreti: durante la riunione, si apprende da fondi del ministero dell’Economia, si è “discusso degli emendamenti alla manovra di bilancio: il tutto nell’ottica di arrivare a un accordo con Bruxelles“. La nota di Palazzo Chigi va oltre: “Sono stati valutati gli emendamenti di iniziativa parlamentare al ddl sulla legge di bilancio e concordati quelli che saranno oggetto di approvazione“.

“Per quanto riguarda il dialogo in corso con le istituzioni europee – proseguono il primo ministro e i due vicepremier nel comunicato – si è concordato di attendere le relazioni tecniche sulle proposte di riforma che hanno più rilevante impatto sociale, al fine di quantificare con precisione le spese effettive. Le somme recuperate saranno riallocate, privilegiando la spesa per investimenti, con particolare riferimento a quelle necessarie a mettere in sicurezza il territorio e a contrastare il dissesto idrogeologico“.

Nell’incontro si è parlato anche del caso Pernigotti: “L’azienda ha accolto le richieste del Governo italiano di sospendere la procedura, seppure temporaneamente, fino al 31 dicembre 2018, per poter lavorare sulla reindustrializzazione del sito produttivo di Novi Ligure, attraverso la nomina di un soggetto terzo che verifichi, analizzi e valuti le opportunità produttive”.

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