Dopo sette anni di lavoro, quasi sette mesi di viaggio nello Spazio e altrettanti minuti d’angoscia, il velivolo della Nasa ha toccato la superficie senza imprevisti. Un applauso con la storica standing ovation ha accompagnato il segnale al centro di controllo
Dopo sette anni di lavoro, quasi sette mesi di viaggio nello Spazio e altrettanti minuti d’angoscia, la sonda americana InSight ha toccato la superficie del pianeta Marte: l’atterraggio è avvenuto con successo. Subito dopo è arrivato il segnale del lander per dire che è ‘vivo’ e funzionante. Un applauso con la storica standing ovation ha accompagnato il segnale al centro di controllo della Nasa. Le prime immagini della superficie di Marte non dovrebbero arrivare prima di martedì. Intorno alle 2 della notte si saprà se InSight è riuscito a dispiegare i pannelli solari.
My first picture on #Mars! My lens cover isn’t off yet, but I just had to show you a first look at my new home. More status updates:https://t.co/tYcLE3tkkS #MarsLanding pic.twitter.com/G15bJjMYxa
— NASAInSight (@NASAInSight) 26 novembre 2018
Alle 20.47, come da programmi, la sonda è entrata nell’atmosfera, riparata da uno scudo termico rinforzato, e ha iniziato l’ultima fase della discesa a circa 20mila chilometri orari, mirando a un rettangolo di 10 chilometri su 24 chilometri. Quattro minuti e un centinaio di chilometri più avanti si è aperto il paracadute per frenare la discesa. Poi, una volta lasciato cadere lo scudo termico, il carrello ha aperto le sue tre gambe e il paracadute si è staccato. Alle 20.54, cioè circa sette minuti dopo il suo primo contatto con l’atmosfera, InSight è atterrata su Marte. Tutto ciò che era stato programmato, dall’ingresso nell’atmosfera di Marte alle tempeste di sabbia, fino al contatto dei piedi della sonda con la roccia, ha funzionato senza imprevisti.
È la prima volta dal 2012 che una sonda riesce ad arrivare su Marte, dopo il rover Curiosity che tante soddisfazioni è riuscito a dare in questi anni, il solo ancora attivo su questo pianeta. Russia ed Europa avevano fallito: l’ultima sonda a essersi schiantata è la Schiaparelli dell’Esa, nel 2016. InSight è il 15esimo veicolo a toccare il suolo marziano a partire dal 1971, quando su Marte si era posato il sovietico Mars 2, distrutto però durante la discesa.
Pop! My cruise stage is off — now to turn my heat shield to face the atmosphere as I get ready to dive in. Watch LIVE: https://t.co/oig27aMjZd #MarsLanding pic.twitter.com/IeLGNbRUUF
— NASAInSight (@NASAInSight) 26 novembre 2018
Il compito della sonda – L’atterraggio è solo il primo passo di un viaggio che ci potrà dire non solo come e perché si è formato Marte ma anche come si sono formati i pianeti in generale. È la Nasa che ha approvato questa missione da circa un miliardo di dollari, che dovrà studiare il pianeta rosso. La sonda dispiegherà ora lentamente i suoi pannelli solari che alimenteranno gli strumenti e comincerà il suo fitto programma di lavoro. Dovrà ascoltare e scrutare l’interno di Marte per provare a svelare i misteri della sua formazione, risalente a miliardi di anni fa. Conoscenze che permetteranno in un secondo tempo di comprendere meglio la formazione della Terra, il solo pianeta roccioso di cui finora si sia realmente studiata la parte interna. InSight è equipaggiata con un sismometro di realizzazione francese, SEIS, che verrà posto direttamente sul terreno di Marte e ascolterà le sue vibrazioni: onde di shock dei meteoriti, terremoti, rottura di strati rocciosi, forse anche movimenti di magma profondo. Altro strumento importante a bordo, tedesco, è l’HP3, che somiglia a una talpa legata con un laccio al carrello: scaverà da 3 a 5 metri di profondità sotto la superficie di Marte per rilevare la temperatura.