Il ministro degli Esteri spagnolo Josep Borrell ha riferito che i 12 sono stati soccorsi giovedì da un peschereccio, che ora attende decisioni su dove sbarcarli. Il 24 novembre Oscar Camps, fondatore della ong spagnola Proactiva Open Arms, aveva denunciato su Twitter: "I pescatori di #nostramadrediloreto affermano che le 12 persone salvate sono state abbandonate in acqua davanti ai loro occhi da una motovedetta libica"
Un peschereccio spagnolo, il Nuestra Madre de Loreto, ha soccorso 12 migranti giovedì scorso a nord della Libia e sta attendendo nel Mediterraneo centrale decisioni su dove sbarcarli da Italia, Malta e Libia. Durante una conferenza stampa con il collega tedesco Heiko Maas, il ministro degli Esteri di Madrid Josep Borrell ha riferito oggi che Italia e Malta hanno rifiutato di accogliere l’imbarcazione perché il soccorso è avvenuto in acque territoriali libiche. A bordo, oltre ai 13 membri dell’equipaggio, ci sono migranti dal Senegal, Mali e Libia, secondo Europa Press.
Il 24 novembre Oscar Camps, fondatore della ong spagnola Proactiva Open Arms, aveva denunciato su Twitter: “I pescatori del #nostramadrediloreto affermano che le 12 persone salvate 40 ore fa sono state abbandonate in acqua davanti ai loro occhi da una motovedetta libica che ha riportato le altre 26 in #Libia dopo aver bucato il gommone su cui viaggiavano”.
Los pescadores de #NuestraMadredeLoreto afirman que las 12 personas que rescataron hace 40h habían sido abandonadas en el agua delante sus ojos por una patrullera libia,que antes de irse han pinchado la patera,y han devuelto a las otras 26 personas a Libia.Atendidos x #United4Med pic.twitter.com/jKFZ9k9NXT
— Oscar Camps (@campsoscar) 24 novembre 2018
“I pescatori hanno visto un gommone inseguito da una motovedetta libica – ha confermato Riccardo Gatti, capomissione della Open Arms, come riporta il quotidiano Avvenire – e prima che i libici potessero avvicinarsi al gommone alcune persone hanno iniziato a buttarsi in mare. Quando l’equipaggio libico ha caricato i restanti migranti sulla motovedetta ha anche bucato il gommone, abbandonando a se stessi e al mare le vite degli altri”.
Opposta la versione dell’accaduto fornita dalla Guardia costiera libica: “Durante l’operazione di salvataggio, un peschereccio spagnolo si è avvicinato e ha invogliato i migranti a gettarsi in acqua, causando il caos a bordo della pattuglia”. “Più di 10 migranti sono saltati in acqua e hanno nuotato verso il peschereccio spagnolo”, ha riferito l’ufficio stampa, aggiungendo che in seguito l’ambasciata spagnola è intervenuta e ha chiesto il ritorno dei migranti in Libia ma la Guardia libica ha respinto la richiesta esortando l’ambasciata a seguire le norme diplomatiche contattando il governo libico”. I migranti tirati a bordo della motovedetta libica, ha concluso l’ufficio stampa, sono stati quindi trasferiti al Souq Khamis Center, a sud di Tripoli.
Ora il peschereccio – ha riferito il comandante Pascual Durà, raggiunto al telefono dall’emittente spagnola Antena 3 – “continua a pescare nei pressi dell’isola di Pantelleria, a sud-ovest della Sicilia, a circa 70 chilometri al largo della costa africana. L’equipaggio ha già contattato il Salvataggio Marittimo ed è ancora in attesa di istruzioni sul destino del naufrago”.
Un medico di Open Arms è salito a bordo del peschereccio sabato scorso e ha potuto verificare che tutti i passeggeri sono in buone condizioni di salute. Camps, ha criticato le trattative in corso per rispedire i migranti in Libia, spiegando che i porti del Paese nordafricano non possono essere considerati sicuri.