Dieci brani in tutto, tra cui un inedito. L'icona gay entra di nuovo nelle case degli italiani con la sua musica. Ma per ora un ritorno in tv non è nei piani. La sua speranza per il 25 dicembre? Che tutti buttino nel cestino la parola 'litigare'
La sua musica ha fatto ballare tutti, adulti e bambini, e il suo taglio a caschetto, rigorosamente biondo platino, ha dettato la moda. Oggi, dopo cinque anni di assenza dalle scene musicali, Raffaella Carrà torna nelle case degli italiani. E lo fa con un nuovo disco dal titolo Ogni volta che è Natale, in uscita il prossimo 30 novembre. Non solo una serie di brani in vista delle festività, ma soprattutto ritmi che ripercorrono tutta la carriera dell’artista. “L’ho voluto fare per riempire il posto vuoto sul muro del mio studio”, scherza la showgirl alla conferenza di lancio dell’album.
Il cd conterrà nove cover e un unico inedito, la canzone Chi l’ha detto, che già nel video porta la firma di Raffaella. La 75enne ha chiesto, infatti, di inserire nel videoclip anche una coppia omosessuale. Eppure, il ruolo di icona gay, dice Raffaella, non è stato voluto. “Ho sempre pensato fosse impossibile che esistesse questo gap nella società. Ho cominciato a capire il mondo gay dalla prima Canzonissima. Ricevevo lettere di ragazzi che non erano capiti e volevano suicidarsi – racconta – Sono diventata un’icona mio malgrado. L’unica cosa che ho fatto, anni dopo, è stata di andare a Madrid come madrina del gay pride del 2017″.
Nel filmato lei compare pochissimo, solo sullo sfondo, proiettata a sua volta su uno schermo. “Non dovevo neanche apparire – spiega la Carrà – Mi sono emozionata anche io vedendolo”. L’album, dice lei stessa, vuole essere un messaggio positivo di “speranza”. “Mi piacerebbe che per queste festività si buttasse nel cestino la parola ‘litigare'”, continua il volto della tv. Poi la showgirl, celebre per aver dato scandalo nel 1970 mostrando l’ombelico in televisione, si rivolge a tutte le donne vittime di violenza, ricordando loro di “rifiutare sempre l’ultimo appuntamento, spesso quello fatale”.
E a chi le dice di essere il ‘simbolo’ di una rivoluzione culturale, Raffaella risponde che, anche in questo caso, il suo ruolo non è stato voluto. “Non vivo di sovrastrutture. In me vige la parola ‘libertà’. Negli anni mi sono solo e sempre presentata per quello che ero. È questa la chiave del successo – racconta – Il pubblico femminile mi segue con particolare attenzione perché sente che sono con loro. Quando posso lo dimostro sempre”. E proprio l’essere se stessi, secondo Raffaella, è la forza di questo album. “Si sente molto la mia presenza. È la prima volta da quando mi ascolto, e io non mi piaccio mai, che sento di essere io”, sottolinea.
Occhio di riguardo nel disco anche alla Spagna, un paese che fin dagli anni ’70 ha accolto il ‘fenomeno Raffaella’. Proprio sul suo amore per il paese recentemente erano state sollevate alcune polemiche. La showgirl, infatti, nel corso di un’intervista al Corriere della Sera, aveva evidenziato le differenze tra la penisola iberica e quella italiana. “La Spagna mi ama, per loro sono icona di libertà. In Italia sono una milite ignota. Ma non chiedo nulla”, aveva detto la cantante alla quale Madrid ha riconosciuto ben due onorificenze, la Dama al Orden del Mérito Civil, assegnatale lo scorso ottobre per conto del re Felipe VI, e il Lazo, ricevuto invece per aver diffuso la cultura spagnola nel mondo sotto il regno di Juan Carlos.
I piani per il futuro sono ancora tutti da scoprire. Raffaella infatti non ha in programma nessuna nuova trasmissione televisiva, ma certamente sarà ospite dello Zecchino d’Oro di Carlo Conti e del salotto di Fabio Fazio. “Non dico che l’ho lanciato io – conclude la celebrità – ma era piccolissimo quando ha esordito a ‘Pronto Raffaella’”