Gli insegnanti di tre scuole lasciano a casa gli studenti perché nella trama dell'opera buffa sono previste anche scene di corteggiamento con riferimenti sessuali. Il regista Pizzi: "E' la prima volta che mi succede. Eppure è così attuale". Il sindaco Castelli: "Meglio Mozart o la pornografia?"
“Troppo osé” per degli studenti delle scuola medie. Così l’anteprima del Così fan tutte di Mozart, messa in scena dalla Fondazione Lirica delle Marche al Ventidio di Ascoli Piceno, organizzata per gli studenti, è stata disertata da tre scuole per decisione degli insegnanti. La denuncia è arrivata direttamente dal regista Pier Luigi Pizzi, 88 anni, uno dei veterani della regia teatrale. “Non mi era mai capitato” ha detto al Resto del Carlino. La decisione presa dai professori ha lasciato basito anche il sindaco di Ascoli, Guido Castelli (Forza Italia): “È meglio che i giovani scoprano il sesso con Mozart – si chiede – oppure lasciandoli soli davanti a siti porno, oggi facilmente accessibili?”. Il sindaco spiega che “generalmente a queste rappresentazioni pomeridiane partecipano l’80 per cento di studenti delle medie e il 20% delle superiori. Stavolta non abbiamo avuto richieste dalle secondarie di primo grado, a parte un istituto, e ci siamo chiesti il perché. È emerso che a far rinunciare le insegnanti sono stati sia la lunga durata dell’opera sia il tema licenzioso ed erotico. Non so quale dei due motivi sia stato preponderante”. “L’approccio alla sessualità e all’erotismo è meglio che sia gestito dalle famiglie, dalla scuola e, perché no, anche da Mozart – conclude il sindaco ascolano – Il vero problema è il dilagare della pornografia“.
Senza parole il maestro Pizzi che ha provato a spiegare la straordinaria modernità di uno dei capolavori di Wolfgang Amadeus Mozart, l’ultimo della trilogia di opere buffe dopo Le nozze di Figaro e il Don Giovanni. “Così fan tutte – ricorda – è molto attuale nonostante l’opera, sottotitolata La scuola degli amanti, sia stata rappresentata per la prima volta a Vienna nel 1790, quindi oltre duecento anni fa. Ma quando mi hanno detto che i ragazzi avrebbero dovuto essere accompagnati dai genitori per assistere a questa opera buffa, sono rimasto davvero sorpreso”.
L’opera infatti, pur parlando di tradimenti e infedeltà, lo fa con “poesia” e non in modo “volgare”, secondo il maestro. “È vero che le due ragazze affittano una villetta a Positano per lo svago estivo, è vero che i due corteggiatori sono due ufficiali che vogliono divertirsi ed è vero anche che faranno una scommessa sulla fedeltà delle ragazze che stanno corteggiando. Ma tutto viene fatto con romanticismo. Con quel senso dell’amore che c’era due secoli fa. Anche se, ripeto, l’argomento è straordinariamente attuale”, conclude Pizzi.
All’anteprima dell’opera riservata alle scuole, comunque, hanno partecipato molti studenti, soprattutto provenienti dagli istituti superiori.