Interruzione di pubblico servizio, resistenza a pubblico ufficiale e imbrattamento. Con queste accuse, 44 No Tav sono stati condannati dal giudice del Tribunale di Bologna, Renato Poschi, per fatti risalenti al 27 febbraio 2012.
Quel giorno, durante un corteo contro l’Alta velocità Torino-Lione, i manifestanti – appartenenti a collettivi e centri sociali – occuparono per una ventina di minuti i binari della stazione ferroviaria del capoluogo emiliano entrando anche in contatto con le forze dell’ordine.
Il giudice ha condannato i 44 a pene che vanno dai 15mila euro di multa a testa, in sostituzione di una condanna a 60 giorni di carcere, a un anno di reclusione. Cinque le assoluzioni. Il pm Antonello Gustapane aveva chiesto per tutti pene da un minimo di 6 mesi a un massimo di un anno e 10 mesi.
Prescritti alcuni reati come l’accensione pericolosa di fumogeni, manifestazione non autorizzata e, in un caso, l’accusa di travisamento. Le persone condannate per interruzione di pubblico servizio dovranno, inoltre, risarcire “25mila euro complessivi” di danni a Rfi, che si era costituita parte civile.