Tecnologia

Robot per la consegna di pasti a domicilio gentili e puntuali, ma non infallibili

In Cina stanno prendendo piede i robot per la consegna di pasti a domicilio in hotel e uffici. Sono gentili e puntuali, ma sono ingombranti e un po' maldestri. Inoltre non sono infallibili, uno si è già rotto.

Ordinare cibo a domicilio è ordinaria amministrazione, soprattutto negli uffici. Si fa tutto tramite app, un fattorino effettua la consegna. Se invece di una persona fisica arrivasse un robot? È quello che sta accadendo in Cina, a Pechino, con i robot prodotti dall’azienda locale Yunji Technology. Si chiamano Xiao Lai e Xiao Fu e non effettuano consegne a casa, ma solo negli hotel, negli ospedali e, ovviamente, negli edifici che ospitano piani e piani di uffici. Esteticamente non sono granché: cilindri di metallo lucido, alti poco meno di un metro. Una sorta di giganteschi Roomba che si aggirano per i corridoi affollati all’ora di pranzo.

Immaginatevi la scena: il robot apre le porte e “chiama” l’ascensore tramite la connessione wireless che è stata programmata con l’edificio da servire. Se l’ascensore è affollato, chiede a tutti di accalcarsi lungo i lati per lasciargli spazio al centro della cabina (qualcuno non gradisce!). Una volta raggiunto il piano corretto, contatta telefonicamente il cliente. Quest’ultimo apre il vassoio con il suo pranzo digitando le ultime quattro cifre del suo numero di telefono ed è pronto a consumare il pasto.

Crediti foto: The Wall Street Journal

 

Perché, vi chiederete, un robot invece di un fattorino? Secondo Lin Zhu del Wall Street Journal, che ha provato a usufruire di questo servizio nella sede locale del quotidiano, ci sono almeno due aspetti positivi. Prima di tutto, a Pechino in molti edifici è vietato usare l’ascensore per le consegne a domicilio. Dov’è consentito, capita spesso che i fattorini non vogliano salire al piano per non lasciare incustodito lo scooter e gli altri pacchi. In sostanza, spesso il cliente deve andare alla porta a ritirare il suo ordine. Cosa che non accade con Xiao Lai e Xiao Fu.

In secondo luogo, i robot sono emotivamente stabili. Non scalpitano per correre alla consegna successiva, non s’innervosiscono per il traffico, non sprecano tempo a chiedere indicazioni. In sostanza, l’azienda produttrice sostiene che il beneficio nell’impiego dei suoi robot è colmare il divario tra l’indirizzo di destinazione e la consegna effettiva al consumatore, in maniera puntuale e ineccepibile.

Yunji Technology sottolinea come la sua soluzione è più economica rispetto all’impiego di un fattorino in carne e ossa che effettua le consegne: affittare uno di questi robot costa infatti circa 650 dollari al mese. Questo però potrebbe rischiare di far perdere il lavoro agli attuali specialisti. Insomma, sebbene questo sia un esperimento circoscritto, se pensiamo in prospettiva a un’ampia diffusione dei robot, bisognerà mettere in preventivo qualche disoccupato in più.

Sul piano pratico comunque, più di una persona si è lamentata del fatto che questi robot sono “maldestri nel muoversi tra le persone che camminano velocemente all’ora di pranzo”. In più, come le persone, anche i robot non sono infallibili: Xiao Fu si è rotto e i pranzi si sono accumulati sul bancone della reception. Una piccola rivincita per i lavoratori umani.