Con l’arrivo di Insight su Marte sono tre i veicoli che stanno funzionando contemporaneamente sulla superficie del pianeta Rosso e che  inviano preziosi dati a Terra. Oltre al lander appena arrivato ci sono i rover Opportunity e Curiosity (nella foto), che tante soddisfazioni ha dato agli scienziati), entrambi della Nasa. Una simile coincidenza era avvenuta per un breve periodo soltanto nel 2008, quando Opportunity esplorava il suolo marziano insieme al suo fratello Spirit, che ha smesso di funzionare nel 2010, e a Phoenix, che ha interrotto i contatti con la Terra nel novembre 2008. Sono poi ben otto i veicoli attivi nell’orbita marziana, compresi i due mini satelliti che hanno accompagnato il lungo viaggio di InSight che è durato quasi sette mesi.

In questo scenario il lander appena arrivato sul suolo marziano sta controllando tutti i suoi sottosistemi, in una specie di checkup hi-tech e subito dopo comincerà a ‘guardarsi intorno’ con le sue telecamere: i pannelli solari sono stati già aperti. Le immagini che invierà a Terra aiuteranno a individuare i punti ottimali in cui posizionare il sismografo e i termometri-sonda che misureranno la temperatura del pianeta fino alla profondità di cinque metri. “Anche se Insight studierà il sottosuolo di Marte da un punto di vista geologico, e non potrà identificare l’eventuale presenza di impronte della vita, una migliore conoscenza del suo sottosuolo e in particolare del trasporto del calore potrebbe fornire importanti indicazioni sulla sua abitabilità”, osserva l’astrobiologa Daniela Billi, dell’Università di Roma Tor Vergata. “Questo è rilevante alla luce delle evidenze sulla presenza di un lago salato sub-superficiale, per il quale la concentrazione di sali necessaria a mantenere l’acqua allo stato liquido dipende dalla temperatura”, ha aggiunto riferendosi al grande lago di acqua liquida scoperto nel luglio scorso sotto i ghiacci del Polo sud di Marte. Informazioni che potrebbero aiutare a definire meglio quali forme di vita potrebbero avere avuto origine, e magari ancora persistere, in un ambiente simile.

Nel frattempo lo strumento italiano Larri (Laser Retro-Reflector for InSight), sviluppato da Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e Agenzia Spaziale Italiana (Asi) diventerà il primo dei tre riflettori laser che funzioneranno su Marte con l’arrivo delle missione europea ExoMars 2020 e l’americana Mars 2020. “Insieme diventeranno punti di riferimento per l’atterraggio di future missioni”, ha detto il responsabile del Volo umano per l’Asi, Gabriele Mascetti. Nello stesso tempo i riflettori laser di Larri saranno uno straordinario strumento di ricerca per studiare la fisica fondamentale, in primo luogo la relatività.

L’impresa di InSight ha riacceso l’entusiasmo per lo spazio di mezzo secolo fa e giovedì a New York Sotheby’s si prepara a battere all’asta tre frammenti di rocce lunari portati a Terra dalle missioni Apollo, il sogno dello spazio è alimentato dai progetti delle future missioni che porteranno di nuovo l’uomo su Luna con l’obiettivo di ‘sbarcare’ poi anche su Marte. La possibilità che un giorno l’uomo possa camminare su un altro pianeta e perfino costruirvi delle colonie accende la fantasia. Nel frattempo, dopo il film The Martian, il pianeta rosso sta tornando a essere un mito della fantascienza. La differenza, rispetto agli anni ’50, è che adesso tutto è assolutamente reale.

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