Il matrimonio di convenienza tra tra Südtiroler Volkspartei e Lega per amministrare la provincia autonoma di Bolzano (e per quota parte la Regione Trentino Alto-Adige) si complica al primo giorno di trattative. Il Carroccio ha infatti bocciato il codice di buona condotta proposto dalla Svp: una sorta di pre-contratto su Europa, convivenza e autonomia. “È quasi umiliante firmare una cosa talmente ovvia”, commenta il commissario altoatesino Massimo Bessone. Ma l’ordine di bloccare tutto arriva da più in alto, da Matteo Salvini e Roberto Calderoli che, su richiesta dello stesso vicepremier, sta seguendo da vicino la questione bolzanina.

La Svp proprio lunedì aveva dato il via libera alle consultazioni con la Lega: una scelta in completa rottura dopo 25 anni di ferrea alleanza con il centrosinistra, ma in linea con la visione pragmatica del partito di raccolta sudtirolese nei rapporti con il potere centrale romano. Invece proprio a Roma martedì si è consumato l’altro scontro tra Svp e Lega, durante la Conferenza delle Regioni sul decreto Sicurezza, con il governatore Arno Kompatscher ha attaccato Salvini sulla gestione dell’accoglienza.

Ma il nodo che ha portato al primo incidente nelle consultazioni è molto più di principio che di sostanza. “Noi della Lega non abbiamo mai dovuto sottoscrivere alcun codice prima di stringere degli accordi politici. E non lo faremo nemmeno questa volta. Un conto è firmare insieme ad un alleato un programma condiviso, un altro è dover sottostare a delle pre-condizioni”, ha spiegato Bessone. Una versione estesa di quanto gli ha riferito Calderoli: “A Salvini questo sistema non piace“. E ora il Carroccio replica con la sua arma migliore: “Possiamo anche restare all’opposizione“, ha ripetuto più volte il coordinatore regionale. Intanto le trattative continuano, con nuovi incontri tra Bessone, Kompatscher e il segretario Svp Philipp Achammer.

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