Mauro Morandi, ex insegnante di educazione fisica, è arrivato sull'isola per caso insieme ad alcuni amici. Ma quando loro sono ripartiti, lui è rimasto. Ora però la casa in cui vive deve essere demolita. Ma lui non intende andarsene
È l’unico abitante dell’isola da 29 anni, da quando ha deciso di scegliere la solitudine a una società sempre più lontana dall’essenziale. Ma ora Mauro Morandi, 79enne di origine modenese, rischia lo sfratto. Abita a Budelli e dal 2014 la casa che occupa è passata, assieme agli altri terreni dell’isola, nelle proprietà del Parco di La Maddalena, che ora ha deciso di demolire le volumetrie ritenute illegittime dal Comune e restaurare il vecchio fabbricato per destinarlo ad attività di valorizzazione del sito. Secondo i vertici dell’ente di via Giulio Cesare, “l’iter amministrativo per l’esecuzione dei lavori è stato avviato e non può prescindere dallo sgombero dello stabile”. Mauro ha spiegato di non avere ancora ricevuto nessuna lettera da parte del Comune, ma il Consiglio direttivo del Parco ormai ha deciso. “Il recupero dell’immobile – conferma Fabrizio Fonnesu, presidente del Parco dallo scorso febbraio – è uno degli obiettivi più importanti che la nuova governance ha voluto darsi per riconsegnare la spiaggia Rosa allo splendore che merita, con la creazione di un osservatorio ambientale che possa accogliere al meglio il flusso di turisti che periodicamente visita il sito”.
Nell’agosto del 2017 Mauro, per tutti il ‘custode’ di Budelli, era stato “graziato” anche per effetto delle 18mila firma raccolte dalla petizione che lui aveva lanciato online. A furor di popolo, l’allora commissario del Parco e comandante della Capitaneria di porto di La Maddalena, Leonardo Deri, aveva concesso all’abitante solitario dell’isola di continuare vivere in quella che negli ultimi 29 anni è sempre stata la sua casa. “Non saprei proprio immaginarmi una vita in un condominio”, aveva detto all’epoca Morandi, ex insegnante di educazione fisica, che a fine anni Ottanta ha lasciato tutto alla ricerca di una vita semplice.
E oggi di tornare nella civiltà proprio non se ne parla perché, ha spiegato lui stesso a Il Resto del Carlino, bar e bocciofila “non fanno per me”. Il suo arrivo nell’isola di Budelli, paradiso nelle Bocche di Bonifacio tra Sardegna e Corsica, è stato nel 1989: “Navigavo con degli amici su un catamarano per raggiungere la Polinesia – ha spiegato ancora al quotidiano-. Ci siamo fermati qui a Budelli per un guasto. Mi sono innamorato del posto. Il custode stava per andare in pensione, l’ho sostituito. I miei amici sono ripartiti, io sono rimasto”.
Spiega che la solitudine è forte soltanto d’inverno, perché d’estate l’isola si popola di turisti che “raccolgono la sabbia, fanno il bagno… tutte cose vietate. E io quando li trovo li mando via, anche di notte se necessario”. A Radio24 ha spiegato di soffrire la solitudine soltanto da tre anni a questa parte, perché si è innamorato. È successo su Facebook, dove ha una pagina personale e un profilo in cui posta le immagini dell’isola. La sua innamorata lavora, fa l’insegnante, quindi al momento la distanza c’è. Ma ha intenzione di fare tutto il possibile per rimanere sulla sua isola. “Il potere della nostra società non tiene conto dell’individuo, che è solo adoperato da essa – ha detto ancora alla radio-. Ho trovato la mia Polinesia a Budelli, sono arrivato qua casualmente, non mi piaceva la società consumistica”. Nella sua isola, invece, ci sono solo il mare e la sabbia rosa. Quello che vuole lui.