Il vicepremier M5s posta le carte che dimostrano come abbia lavorato regolarmente nella Ardima, la ditta ora al centro della questione dei dipendenti in nero. E ripubblica anche le sue dichiarazioni patrimoniali e di reddito: "Potrete vedere come la mia quota di partecipazione - scrive - sia sempre stata regolarmente dichiarata a partire dal 2014"
Luigi Di Maio pubblica i documenti che certificano la sua regolare assunzione nella ditta del padre. All’indomani del nuovo servizio delle Iene e di altri approfondimenti giornalistici sulla vicenda dei lavoratori in nero tenuti tra il 2008 e il 2010 dal padre del capo politico del M5s, in un post sul Blog delle stelle appaiono le carte con le relative buste paga che rispondono alle ultime supposizioni avanzate dalla trasmissione di Mediaset, sulla possibilità che il vicepremier non fosse regolarmente assunto quando ha lavorato per il padre.
Di Maio ripubblica anche sul Blog le sue dichiarazioni patrimoniali e di reddito da quando è parlamentare e poi ministro: “Per visionarle sarebbe sufficiente accedere al sito della Camera – scrive il vicepremier – ma per comodità le carico su un file a parte”. Documenti che servono a fugare il secondo dubbio: il fatto che il capo politico M5s avesse una partecipazione societaria non dichiarata nei curricula ufficiali. “Potrete vedere come la mia quota di partecipazione senza funzioni di amministratore o sindaco nella società Ardima sia sempre stata regolarmente dichiarata a partire dal 2014. A dimostrazione ulteriore che i fatti denunciati non riguardano il periodo in cui sono socio dell’azienda”, scrive Di Maio nel post. Il capo politico dei Cinquestelle parla a questo proposito di “menzogne che circolano” su di lui e promette di pubblicare anche gli altri documenti “richiesti”, non appena “saranno state ultimate tutte le verifiche necessarie”.
Di Maio regolarmente assunto – Nel servizio delle Iene di ieri, martedì, Filippo Roma, oltre a confermare l’esistenza di altri tre lavoratori che erano senza contratto nell’azienda del padre, aveva chiesto al ministro anche un altro particolare: quando ha lavorato per il padre era regolarmente assunto? “Se si venisse a scoprire che un ministro del Lavoro ha lavorato in nero ci crollerebbe il mondo addosso”, aveva detto l’inviato, con il capo politico del Movimento 5 Stelle che aveva assicurato di essere pronto a fornire tutti i documenti. Carte pubblicate ora sul Blog delle stelle che testimoniano appunto la regolarità delle sue prestazioni: c’è la lettera e la comunicazione obbligatoria per l’assunzione, poi le buste paga da febbraio a maggio 2008.
La partecipazione societaria – L’azienda al centro della questione dei lavoratori in nero, invece, è la Ardima, ovvero quella della madre del vicepremier, con sede a Mariglianella, che era gestita da papà Di Maio ed è nata nel 2006. Quella di Luigi e Rosalba Di Maio, la sorella, è una srl con sede a Pomigliano d’Arco. La Ardima Srl, nata nel 2012, prende il volo nel 2014 quando i due figli conferiscono l’azienda materna. Da qui la spiegazione del motivo per cui la partecipazione di Di Maio sia stata dichiarata a partire da quattro anni fa. Prima non era menzionata perché la società era “non operante“, come il vicepremier aveva già spiegato nel 2015 in risposta ad alcuni articoli de Il Giornale e di Libero. Nella dichiarazione firmata 31 maggio 2013, quella del Di Maio semplice parlamentare, non compare dunque nulla al riguardo. Invece nella dichiarazione da ministro, la più recente, è regolarmente segnalato il possesso del 50% delle quote della Ardima srl.