I centri sono stati perquisiti da squadre di agenti e di unità cinofile, ma finora non sono stati ritrovati ordigni esplosivi. Il "terrorismo telefonico" è dilagato nella capitale russa nel 2017, provocando l’evacuazione di oltre due milioni di persone
Torna in Russia il “terrorismo telefonico”. Più di 6mila persone sono state infatti evacuate da 14 centri commerciali a Mosca in seguito a minacce anonime di bombe. Lo riporta l’agenzia di stampa Interfax e lo conferma la Tass. I centri sono stati perquisiti da squadre di agenti e di unità cinofile, ma finora non sono stati ritrovati ordigni esplosivi. “Ci sono state chiamate anonime riguarda a bombe piazzate nei centri commerciali di Kapitoly, Yevropeisky, Gorod, Megapolis, Tsvetnoi, Gorbushkin Dvor, Zvyozdochka e Atrium“, ha detto la fonte, senza nominare gli altri due. “Più di 4mila persone sono state evacuate dagli edifici, che saranno controllate dai cani poliziotto”, ha detto la fonte.
Le ferrovie russe invece smentiscono che sia stata evacuata la stazione Kievskaya, nel centro della capitale, come invece riportato da alcuni media. In nessun caso, degli oltre 4mila registrati l’anno passato, gli allarmi bomba si sono poi rivelati reali. L’Fsb, i servizi di sicurezza interni, l’anno scorso aveva annunciato di aver individuato l’origine delle telefonate in Siria, Turchia e Ucraina. E anche oggi – sostengono fonti a Ria Novosti – le chiamate sarebbero partite “dall’estero”. Nel 2017 il terrorismo telefonico è dilagato nei centri commerciali di Mosca, provocando l’evacuazione di oltre due milioni di persone.