Ora è ufficiale: le primarie per scegliere il nuovo segretario del Partito democratico si terranno il 3 marzo 2019. È quanto deciso dalla Direzione nazionale dei democratici, che ha approvato il regolamento del congresso. Quattro gli astenuti e nessun voto contrario. La decisione della direzione è arrivata dopo che la Commissione Congresso del Pd ha approvato all’unanimità il regolamento congressuale e trovato anche l’accordo sul tesseramento. Secondo le regole approvate è previsto che le candidature, corredate da 1.500 firme raccolte in 5 regioni, siano presentate entro il 12 dicembre. Dal 7 al 27 gennaio si svolgeranno le votazioni nei circoli da parte dei soli iscritti, per selezionare i tre candidati che accedono alle primarie. Il 3 febbraio si svolgerà la Convenzione nazionale e il 3 marzo le primarie aperte. I vecchi iscritti potranno confermare il tesseramento al momento di votare al circolo, mentre per i nuovi verrà attivato il tesseramento online fino al 20 dicembre. Rimane il contributo di due euro a carico dei simpatizzanti dem che voteranno. Questi, inoltre, ai gazebo dovranno firmare una dichiarazione in cui affermano di “riconoscersi nella proposta politica del Pd, di sostenerlo alle elezioni, accettando di essere registrati nell’Albo pubblico delle elettrici e degli elettori del Pd”. Nicola Zingaretti aveva proposto di eliminare il contributo.
La scadenza del 20 dicembre ha creato un po’ di malumori all’interno del Pd. Francesco Boccia, uno dei candidati al congresso Dem, ha infatti chiesto di tenere aperto il tesseramento, anche nella forma cartacea fino al 31 dicembre prossimo, per consentirà a un maggior numero di persone di iscriversi e poter votare nella prima fase del congresso riservata ai soli iscritti. La sua richiesta non è stata accolta, al pari di quelle di Lia Quartapelle e Matteo Richetti (che ha ritirato la sua candidatura decidendo di appoggiare il segretario uscente Maurizio Martina) che chiedevano di anticipare di un mese i gazebo delle primarie: “Il Pd ha davanti a sè la sfida di contrastare questa maggioranza che sta facendo disastri. Io ho chiesto di anticipare le primarie a metà febbraio e credo che debba essere fatto uno sforzo” aveva detto Richetti giungendo alla Direzione del Pd. Sulla stessa linea d’onda Lia Quartapelle. Le loro istanze non sono state accolte.