Così l’Europa si dà una calmata.
Riassumendo in due parole, la manovra del governo scatena le ire europee perché prevede un indebitamento dello 0,6% del Pil in più del previsto. Il Pil Italiano nel 2017 è stato di 1.716 miliardi di euro. Il Pil nel 2018 è aumentato (un po’ più dell’1%) quindi diciamo che la questione gira intorno a 11 miliardi di euro di aumento del debito.
Caro Di Maio, servirebbe quindi che, mentre si preparano le grandi riforme, si riesca a mettere in campo un miglioramento, appunto, da 11 miliardi. Basterebbe aumentare un po’ il Pil e tutto andrebbe a posto. Oppure potremmo ridurre un po’ le spese. Il bello della situazione è che possiamo farlo alla svelta se riusciamo ad aumentare di un capello l’efficienza del sistema. Il ragionamento è semplice: intanto che si progettano le grandi riforme possiamo riuscire a far funzionare un po’ meglio quel che c’è?
Ad esempio, il grande giurista Cassese ha dichiarato in tv che abbiamo 150 miliardi di euro stanziati dallo Stato e dell’Ue che non riusciamo a spendere. Se riuscissimo a spenderne il 20% in più del previsto sarebbero già 30 miliardi di aumento del Pil. Lo Stato potrebbe incassare più soldi dalle tasse se finalmente si finisse di attuare la digitalizzazione dei dati e fossero incrociate le informazioni del catasto, bancarie, automobilistiche, societarie con le dichiarazioni dei redditi. È quasi tutto pronto ma ancora nessuno è riuscito a schiacciare il pulsantino che fa partire il sistema. Li incassiamo altri 5 miliardi? E se si riuscisse ad abbassare del 5% il peso della burocrazia sulle piccole e medie imprese quanti investimenti si muoverebbero? La burocrazia è una tassa nascosta del 10%. Qualche miliardo di Pil lo guadagneremmo?
I centri di assistenza per i disoccupati non funzionano. Non esiste neanche un censimento nazionale dei posti di lavoro disponibili. Se prima della grande riforma del sistema dell’assistenza ai disoccupati colleghiamo tutti i centri italiani, riusciamo a ottenere un aumento dell’efficienza dell’1%? Quanto fa in Pil? E se facciamo come in Germania, Usa e Francia e in farmacia ti danno le medicine nel numero esatto prescritto dal medico è vero che risparmiamo almeno 2 miliardi di euro all’anno? (È una campagna che da mesi ha lanciato www.peopleforplanet.it).
E se si lanciasse una campagna di informazione che spiega che antibiotici e radiografie è meglio consumarli il meno possibile, quanti malati in meno per eccesso di antibiotici e raggi X avremmo? Quanto si risparmierebbe? E se organizziamo un sistema di sostegno alle nuove imprese con tutoraggio e formazione è vero che potremmo aumentare almeno dell’1% il numero delle imprese che sopravvivono? E quanto risparmierebbe lo Stato se fosse finalmente reso operativo per tutte le spese della pubblica amministrazione un prezziario unico nazionale? E possiamo aumentare un po’ l’efficienza energetica di scuole e ospedali?
Fai le somme, caro Di Maio, e vedi che la rissa con l’Ue dipende solo dal fatto che non si è messo mano ai piccoli miglioramenti ma solo al Grande Cambiamento. Ma non si è mai visto nella storia del mondo che un grande cambiamento avvenisse senza la realizzazione di tanti piccoli cambiamenti. È il successo delle azioni piccole e veloci che dà l’energia per realizzare le grandi imprese. È la filosofia Shanghai, quella del gioco dei bastoncini cinesi. Inizi spostando le bacchette più facili da muovere.
Ti trovi davanti uno come Salvini che è cattivista ma molto bravo a suonare il trombone e la grancassa e mira alla parte irosa e disinformata degli italiani. C’è un solo modo di batterlo: dimostrare, agli italiani che apprezzano i fatti concreti, una capacità artigianale di mettere assieme tanti piccoli miglioramenti che si possono realizzare rapidamente, ottimizzando e puntando sulle molte esperienze positive messe in campo da tanti dipartimenti dello Stato che funzionano.
Dai, su, facci sognare!
Jacopo Fo
Autore, attore e scrittore
Politica - 29 Novembre 2018
Caro Di Maio, te li do io gli 11 miliardi che ti mancano!
Così l’Europa si dà una calmata.
Riassumendo in due parole, la manovra del governo scatena le ire europee perché prevede un indebitamento dello 0,6% del Pil in più del previsto. Il Pil Italiano nel 2017 è stato di 1.716 miliardi di euro. Il Pil nel 2018 è aumentato (un po’ più dell’1%) quindi diciamo che la questione gira intorno a 11 miliardi di euro di aumento del debito.
Caro Di Maio, servirebbe quindi che, mentre si preparano le grandi riforme, si riesca a mettere in campo un miglioramento, appunto, da 11 miliardi. Basterebbe aumentare un po’ il Pil e tutto andrebbe a posto. Oppure potremmo ridurre un po’ le spese. Il bello della situazione è che possiamo farlo alla svelta se riusciamo ad aumentare di un capello l’efficienza del sistema. Il ragionamento è semplice: intanto che si progettano le grandi riforme possiamo riuscire a far funzionare un po’ meglio quel che c’è?
Ad esempio, il grande giurista Cassese ha dichiarato in tv che abbiamo 150 miliardi di euro stanziati dallo Stato e dell’Ue che non riusciamo a spendere. Se riuscissimo a spenderne il 20% in più del previsto sarebbero già 30 miliardi di aumento del Pil. Lo Stato potrebbe incassare più soldi dalle tasse se finalmente si finisse di attuare la digitalizzazione dei dati e fossero incrociate le informazioni del catasto, bancarie, automobilistiche, societarie con le dichiarazioni dei redditi. È quasi tutto pronto ma ancora nessuno è riuscito a schiacciare il pulsantino che fa partire il sistema. Li incassiamo altri 5 miliardi? E se si riuscisse ad abbassare del 5% il peso della burocrazia sulle piccole e medie imprese quanti investimenti si muoverebbero? La burocrazia è una tassa nascosta del 10%. Qualche miliardo di Pil lo guadagneremmo?
I centri di assistenza per i disoccupati non funzionano. Non esiste neanche un censimento nazionale dei posti di lavoro disponibili. Se prima della grande riforma del sistema dell’assistenza ai disoccupati colleghiamo tutti i centri italiani, riusciamo a ottenere un aumento dell’efficienza dell’1%? Quanto fa in Pil? E se facciamo come in Germania, Usa e Francia e in farmacia ti danno le medicine nel numero esatto prescritto dal medico è vero che risparmiamo almeno 2 miliardi di euro all’anno? (È una campagna che da mesi ha lanciato www.peopleforplanet.it).
E se si lanciasse una campagna di informazione che spiega che antibiotici e radiografie è meglio consumarli il meno possibile, quanti malati in meno per eccesso di antibiotici e raggi X avremmo? Quanto si risparmierebbe? E se organizziamo un sistema di sostegno alle nuove imprese con tutoraggio e formazione è vero che potremmo aumentare almeno dell’1% il numero delle imprese che sopravvivono? E quanto risparmierebbe lo Stato se fosse finalmente reso operativo per tutte le spese della pubblica amministrazione un prezziario unico nazionale? E possiamo aumentare un po’ l’efficienza energetica di scuole e ospedali?
Fai le somme, caro Di Maio, e vedi che la rissa con l’Ue dipende solo dal fatto che non si è messo mano ai piccoli miglioramenti ma solo al Grande Cambiamento. Ma non si è mai visto nella storia del mondo che un grande cambiamento avvenisse senza la realizzazione di tanti piccoli cambiamenti. È il successo delle azioni piccole e veloci che dà l’energia per realizzare le grandi imprese. È la filosofia Shanghai, quella del gioco dei bastoncini cinesi. Inizi spostando le bacchette più facili da muovere.
Ti trovi davanti uno come Salvini che è cattivista ma molto bravo a suonare il trombone e la grancassa e mira alla parte irosa e disinformata degli italiani. C’è un solo modo di batterlo: dimostrare, agli italiani che apprezzano i fatti concreti, una capacità artigianale di mettere assieme tanti piccoli miglioramenti che si possono realizzare rapidamente, ottimizzando e puntando sulle molte esperienze positive messe in campo da tanti dipartimenti dello Stato che funzionano.
Dai, su, facci sognare!
SALVIMAIO
di Andrea Scanzi 12€ AcquistaArticolo Precedente
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Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - Un missile lanciato dagli Houthi è caduto a Sharm el-Sheikh, nella penisola egiziana del Sinai. Lo ha riferito la radio dell'esercito israeliano, aggiungendo che l'Idf sta indagando per stabilire se il missile fosse diretto contro Israele.
Passo del Tonale, 15 mar.(Adnkronos) - Che l’aspetto competitivo fosse tornato ad essere il cuore pulsante di questa quinta edizione della Coppa delle Alpi era cosa già nota. Ai piloti il merito di aver offerto una gara esaltante, che nella tappa di oggi ha visto Alberto Aliverti e Francesco Polini, sulla loro 508 C del 1937, prendersi il primo posto in classifica scalzando i rivali Matteo Belotti e Ingrid Plebani, secondi al traguardo sulla Bugatti T 37 A del 1927. Terzi classificati Francesco e Giuseppe Di Pietra, sempre su Fiat 508 C, ma del 1938. La neve, del resto, è stata una compagna apprezzatissima di questa edizione della Coppa delle Alpi, contribuendo forse a rendere ancor più sfidante e autentica la rievocazione della gara di velocità che nel 1921 vide un gruppo di audaci piloti percorrere 2300 chilometri fra le insidie del territorio alpino, spingendo i piloti a sfoderare lo spirito audace che rappresenta la vera essenza della Freccia Rossa.
Nel pomeriggio di oggi, dalla ripartenza dopo la sosta per il pranzo a Baselga di Piné, una pioggia battente ha continuato a scendere fino all’arrivo sul Passo del Tonale, dove si è trasformata in neve. Neve che è scesa copiosa anche in occasione del primo arrivo di tappa a St. Moritz e ieri mattina, sul Passo del Fuorn. Al termine di circa 880 chilometri attraverso i confini di Italia, Svizzera e Austria, i 40 equipaggi in gara hanno finalmente tagliato il traguardo alle 17:30 di oggi pomeriggio all’ingresso della Pista Ghiaccio Val di Sole, dove hanno effettuato il tredicesimo ed ultimo Controllo Orario della manifestazione.
L’ultimo atto sportivo dell’evento è stato il giro nel circuito, all’interno del quale le vetture si sono misurate in una serie di tre Prove Cronometrate sulla neve fresca valide per il Trofeo Ponte di Legno, vinto da Francesco e Giuseppe Di Pietra. L’altro trofeo speciale, il Trofeo Città di Brescia, ovvero la sfida 1 vs 1 ad eliminazione diretta di mercoledì sera in Piazza Vittoria, era stato anch’esso vinto da Aliverti-Polini.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".