Il Paesi dell'Ue stanno esprimendo le proprie posizioni in vista della firma del documento attesa per il 10 e l'11 dicembre alla conferenza di Marrakech, a cui l'Italia non sarà presente. Bonino: "Chi ci crederà più quando il nostro Governo si esprimerà su qualunque cosa, compreso il dialogo adesso con l’Unione europea sulla questione della manovra economica?"
Sul Global Migration Compact i Paesi dell’Ue stanno esprimendo le proprie posizioni in vista della firma attesa per il 10 e l’11 dicembre alla conferenza di Marrakech. E le decisioni prese finora confermano le previsioni della vigilia. Il Bundestag tedesco ha votato a favore del documento sulle migrazioni elaborato dalle Nazioni Unite: 372 deputati hanno votato sì, 153 hanno votato contro, 141 si sono astenuti.
Anche la Slovacchia ha respinto definitivamente il Patto: la risoluzione è stata approvata da 90 deputati dei 142 presenti nel parlamento unicamerale. Per i deputati il documento è in contrasto con l’attuale politica di sicurezza e di migrazione del paese. La settimana scorsa il ministro degli esteri slovacco Miroslav Lajciak (Smer, democratici sociali) l’unico a favore del patto Onu, aveva minacciato le dimissioni nel caso in cui il testo non fosse approvato e oggi ha rassegnato le dimissioni.
Mercoledì anche l’Italia aveva preso posizione. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha annunciato alla Camera che il governo non sarà presente alla conferenza di Marrakch e che il Patto dovrà passare dal Parlamento. Una posizione cui si sono allineati il primo ministro Giuseppe Conte e il capo della Farnesina Enzo Moavero Milanesi, che in precedenza si erano espressi – il premier lo aveva fatto il 26 settembre dinanzi all’Assemblea Generale dell’Onu – in favore del documento.
Una decisione sulla quale non si placano le polemiche. “Dal 26 settembre o dalla risposta di pochi giorni fa del Ministro degli Esteri cosa è successo?”, ha domandato la senatrice di +Europa, Emma Bonino, ai microfoni di Radio Radicale. “Chi ci crederà più quando il nostro Governo si esprimerà su qualunque cosa, compreso il dialogo adesso con l’Unione europea sulla questione della manovra economica?”, domanda ancora l’ex ministro degli Esteri.
La decisione scontenta anche il fronte sovranista: “Demandare la decisione al Parlamento è non solo incomprensibile ma anche molto rischiosa – attacca Carlo Fidanza, deputato di Fratelli d’Italia – Salvini è davvero sicuro che si arriverà a una posizione comune Lega-M5S che sia contraria all’adesione al Global Compact?”. “Da quello che leggiamo non sono pochi i grillini e gli esponenti di governo favorevoli alla sua sottoscrizione. E in aula se qualcosa dovesse andare storto durante le votazioni cosa direbbero gli elettori di centrodestra e quelli della Lega?”, conclude Fidanza.
“Sul Global Compact ci sarà una posizione comune Lega-Cinque Stelle: sui migranti sceglie l’Italia, scelgono gli italiani”, assicurava Salvini in mattinata, parlando con i giornalisti fuori il Palazzo di Montecitorio. “C’è l’assemblea a Marrakech dove – ribadisce Salvini – il governo italiano non parteciperà, facendo la scelta più democratica che si possa fare, che hanno fatto pure gli svizzeri. Il governo rispettosamente aspetterà che sia il Parlamento a dare una posizione”.
Luigi Di Maio è consapevole che bisognerà lavorare per arrivare a un accordo: “Discuteremo in Parlamento per trovare la soluzione migliore nell’interesse degli italiani – ha detto il vicepremier – Non ne faccio assolutamente un mistero che le due forze politiche non hanno una visione identica, ma troveremo una soluzione, come l’abbiamo trovata su altre cose molto più importanti”.