Fredy Pacini ha deciso di non parlare. Il 57enne titolare di una ditta di gomme di Monte San Savino che ha ucciso a colpi di pistola il 29enne moldavo Vitalie Tonjoc, e che per questo motivo è indagato per eccesso colposo di legittima difesa, si è avvalso della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio questo pomeriggio davanti al pm Andrea Claudiani. Lo hanno riferito i suoi legali all’uscita dal Palazzo di giustizia di Arezzo spiegando che aspetteranno la relazione sul’autopsia, attesa tra 60 giorni, e che hanno chiesto al pm di effettuare un sopralluogo alla ditta di Pacini, nel paese in provincia di Arezzo.

In base ai primi risultati dell’autopsia che l’equipe di medicina legale dell’Università di Siena ha svolto oggi all’obitorio dell’ospedale San Donato di Arezzo, Tonjoc sarebbe morto per uno choc emorragico. Mercoledì notte, poco prima delle 4, il 29enne era stato raggiunto da due dei cinque colpi di pistola esplosi da Pacini, nella cui ditta era entrato sfondando una vetrata con un piccone. Uno dei proiettili ha colpito il 29enne frontalmente vicino a un ginocchio, mentre l’altro è andato più in alto, rimanendo conficcato nella coscia vicino al bacino, come evidenziato dalla tac. Questo secondo colpo, definito frontale-laterale, potrebbe aver leso femorale causando un’emorragia interna.

Intanto proseguono le ricerche del presunto complice del 29enne moldavo in ogni direzione. Gli investigatori ritengono, infatti, che Tonjoc non fosse solo nel tentativo di portare a termine il furto.

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