“Non leggo libri, non mi entusiasma l’idea. Io vorrei anche leggere, li compro però non li leggo. Ci provo, però mi annoiano. Ammetto, è vero che sono entrata in libreria e non sapevo cosa fare, è successo. Però un libro l’ho letto in quinta elementare. In quinta elementare la mia dolce maestra Teresa mi ha letto Il Piccolo Principe, che è un libro che mi è rimasto nel cuore. L’unico libro che sono riuscita a terminare, sempre con la maestra Teresa”, queste le parole di Giulia De Lellis protagonista del “momento culturale” di Mai dire talk.
Nella prima puntata, che ha segnato il ritorno della Gialappa’s in prima serata su Italia 1, l’ex corteggiatrice di Uomini e Donne si è confrontata con Gio Evan e Giovanni Storti che hanno provato a spingerla alla lettura. Le parole della giovane influencer, che su Instagram conta 3,3 milioni di follower, non sono passate inosservate, in molti sui social hanno accusato il programma di far passare come simpatico e divertente il poco interesse verso la cultura della concorrente del Grande Fratello Vip.
“Promotrice di ignoranza”, “cattivo esempio”, “ignorante”: questi i commenti più diffusi. La De Lellis sempre sui social si è difesa, chiedendo di abbassare i toni: “Non iniziate a fare i pesanti perché si scherza e si ride”. Lo show ha debuttato con un tiepido 5,2% di share con soli 931.000 telespettatori. Un ritorno segnato da una durata eccessiva, sfiorando quasi le tre ore e mezza, dove la bravura del trio comico e l’ottima performance del Mago Forest non sono sembrati sufficienti per reggere il tutto.
Uno show nostalgia per trentenni ma con un talk strabordante con troppi opinionisti, colpevoli di togliere spazio ai momenti puramente comici. Questi ultimi, da Maccio Capatonda a Marcello Cesena fino all’imitazione di Asia Argento fatta dalla Manzini, hanno invece funzionato. Oltre ai numerosi opinionisti, alcuni evitabili, si alternano nello studio, forse troppo importante, diversi ospiti: da Giulia De Lellis, appunto, a Ciccio Gamer per strizzare l’occhio al web, da Paola Barale e la finta gravidanza a Valerio Scanu puntando sulle fake news, al blocco centrale dedicato agli aspetti politici-economici.
Le due coconduttici Scordio e Mauro non convincono, anche se la seconda sembra avere un passo diverso. Le urla e le voci sovrapposte creano l’effetto caciara con troppa carne a fuoco, cucinata in maniera veloce con il risultato di un prodotto che finisce per non soddisfare nessuno. Era solo la prima puntata, Mediaset riuscirà a cambiare linea ed evitare un calo di ascolti giovedì prossimo?