In un capannone della zona industriale intorno a Milano la tecnologia incontra l’arte: la danza di Roberto Bolle. Siamo nel quartier generale di Event Management – azienda leader nelle automazioni e nella realizzazione e programmazione di robot per la comunicazione e lo spettacolo – dove Roberto Bolle sta preparando uno dei passi a due che presenterà nella prossima attesissima edizione di Danza Con Me, il programma televisivo che – dopo aver vinto il Rose D’Or l’anno scorso come miglior programma di entertainment europeo – torna in prima serata su Rai1 il 1° gennaio del 2019.
Da sempre convinto che la sua arte millenaria possa e debba dialogare con il presente anche attraverso la modernità, Bolle è appassionato di tecnologia e già nella passata edizione aveva dato spazio alla sperimentazione utilizzando per la prima volta in tv tecniche innovative. Quest’anno si è spinto oltre, immaginando un passo a due con la macchina. Un esperimento non privo di rischio dovendo avere a che fare con un braccio meccanico di oltre una tonnellata e mezzo, programmata dagli esperti di Event Management per interagire e financo danzare con l’Étoile, senza schiacciarla.
Quelle in video sono le immagini “rubate” durante il primo giorno di prova, il primo incontro. Come si evince, la tensione è solo degli addetti ai lavori: Bolle gioca con il robot come se lo avesse sempre fatto e la macchina sembra ricambiarlo con una tenerezza infinita. “Quando Roberto Bolle è venuto da noi e ci ha detto che voleva danzare con i nostri robot – dichiara Daniele Parazzoli, ceo di Event Management – gli abbiamo spiegato che alle macchine non ci si avvicina, non le si tocca, ci si sta alla larga. Per tutta risposta ci ha detto ‘io voglio ballare con loro’. Una vera e propria sfida. L’abbiamo accettata e il risultato che sta prendendo vita in questi giorni è incredibile”. Cristina Redini, responsabile del Comparto creativo e tecnologico di Danza con Me spiega: “La programmazione tecnologica è qui la vera sfida: programmare la macchina per farle realizzare movimenti sottili, delicati e fini che interagiscano con Roberto Bolle. Questo non era mai stato fatto. Il risultato è che siamo riusciti a dare anima ed emozione ad un braccio meccanico che solitamente sposta attrezzi e che oggi è diventato partner di una performance artistica di altissimo livello”.