A dare la notizia con una nota ufficiale è stato suo figlio, come lui ex presidente degli Stati Uniti d’America: George H.W. Bush è morto poco dopo le 22 di venerdì 30 novembre. Il 41esimo presidente degli Stati Uniti d’America aveva 94 anni, da anni era costretto a vivere sulla sedie a rotelle a causa del morbo di Parkinson e ad aprile scorso aveva dovuto assistere alla morte di sua moglie Barbara, con cui era sposato da 73 anni. La famiglia Bush ha contattato il presidente Donald Trump e la first lady Melania per invitarli ai funerali anche se Bush padre non ha mai nascosto la sua avversità verso il tycoon, che nel 2016 avrebbe definito “pallone gonfiato” votando per Hillary Clinton.
George Bush è stato alla Casa Bianca dal 1989 al 1993: dopo la Guerra Fredda, fu colui che ordinò la prima Guerra del Golfo, sconfiggendo l’Iraq di Saddam Hussein, colpevole di aver invaso il Kuwait. La popolarità però durò poco, spazzata via via dalla crisi economica di metà anni Novanta al pari dei sogni di restare alla Casa Bianca, dove dopo di lui arrivò il democratico Bill Clinton, che lo sconfisse alle urne. Più volte ricoverato negli ultimi anni, ultimamente aveva espresso posizioni fortemente critiche verso la politica del presidente Usa Donald Trump, che alle primarie repubblicane del 2016 aveva sconfitto suo figlio Jeb Bush. L’altro suo figlio, George W. Bush, è stato presidente degli Stati Uniti d’America per due mandati consecutivi, dal 2001 al 2009.
Nato il 12 gennaio 1924 a Milton in Massachusetts, dopo 20 anni nel campo del petrolio, avvia la sua carriera politica, sulle orme del padre, con la candidatura nel 1964 al Senato, senza però riuscire ad essere eletto. Nel 1966 invece viene eletto alla Camera dei rappresentanti. Nominato ambasciatore all’Onu dall’allora presidente Richard Nixon, nel 1973 Bush è alla guida del partito Repubblicano, un incarico difficile nel momento in cui la presidenza Nixon veniva travolta dallo scandalo Watergate. Con Gerald Ford, Bush diventa capo dell’Us liason office a Pechino, l’ambasciata de facto creata dopo il riavvicinamento tra Cina ed Usa nel 1973. Nel 1976 diventa direttore della Cia, carica che mantiene solo fino al 1977, quando si insedia il democratico Jimmy Carter e Bush torna nel settore privato.
Ma la sua lontananza dalla politica durò poco. Nel 1979 si candida alle primarie repubblicane, vinte da Ronald Reagan che però lo farà vicepresidente durante i suoi due mandati, nel 1980 e nel 1984. Una scalata politica che si conclude nel 1988 quando, fatta sua la candidatura come rappresentate repubblicano, conquista la Casa Bianca battendo Michael Dukakis, orientando la sua presidenza sulla politica estera, dove registra importanti, storici successi.
Sarà infatti il presidente che, durante il summit a Malta nel dicembre del 1989 con Mikhail Gorbachev, dichiara finita la Guerra Fredda. Poche settimane prima era caduto il Muro di Berlino e pochi mesi dopo si sarebbero riunificate le due Germanie. Poi tra il 1990 e il 1991, Bush costruisce e guida la coalizione per liberare il Kuwait occupato da Saddam Hussein e sconfiggere militarmente l’Iraq nel febbraio del 1991. Ma nonostante questi successi, Bush nella campagna per la rielezione si trova costretto ad affrontare una dura battaglia con il governato democratico Bill Clinton. Scontro alle elezioni che Bush perderà, lasciando la presidenza dopo solo un mandato. Con la sconfitta del 1992, Bush diventa un presidente di un solo mandato e si ritira dalla politica trasferendosi nella casa di Houston. Otto anni dopo, alla fine dei due mandati di Clinton, il figlio George W. vincerà le presidenziali. E’ solo la seconda volta nella storia americana che un padre e figlio siano entrambi presidenti, dopo che John Quincy Adams nel 1825 è stato eletto dopo il padre John, che era stato presidente tra il 1797 e il 1801.
“Con la sua autenticità, la sua arguzia disarmante ed il suo incrollabile impegno nella fede, nella famiglia e nella nazione il presidente Bush ha ispirato generazioni di suoi compatrioti americani”. Così il presidente Usa, Donald Trump, in una nota ricorda l’ex inquilino della Casa Bianca. “Melania ed io – aggiunge Trump – ci uniamo alla nazione in lutto”. Una scomparsa su cui si è fatto sentire anche l’ex presidente Barack Obama, che su Twitter scrive che “l’America perde un patriota e un umile servitore. I nostri cuori sono tristi ma anche colmi di gratitudine i nostri pensieri vanno alla famiglia Bush stanotte e a tutti quelli che sono stati ispirati dall’esempio di George e Barbara Bush”. Non poteva mancare il pensiero di Bill Clinton, che lo sconfisse nel 1992: “Io e Hillary ci uniamo nel dolore per la scomparsa di George H.W.Bush e gli rendiamo grazie per la sua vita di servizio, amore ed amicizia. Sono felice per ogni minuto che ho potuto trascorrere insieme a lui”.
Tra i primi a manifestare la commozione per la scomparsa del 41/mo presidente Usa anche l’ex governatore della California Arnold Schwarzenegger: “Questa sera dovremmo tutti prenderci un minuto per guardare al cielo e offrirgli un silenzioso ringraziamento”. Un pensiero a “Bush padre” arriva anche dalla Silicon Valley attraverso le parole del CEO di Apple, Tim Cook: “Abbiamo perso un grande americano. Ha insegnato a tutti la leadership, il sacrificio e il decoro”.
Tra i primi paesi stranieri a manifestare vicinanza per la perdita dell’ex presidente c’è proprio il Kuwait, con l’emiro dello stato del Golfo, Sabah Al Ahmad Al Sabah, che sottolinea l’impegno di Bush per “creare un nuovo ordine internazionale basato su giustizia ed eguaglianza fra le nazioni”.
Mondo
George Bush, morto il 41° presidente Usa: aveva 94 anni, passerà alla storia per la Guerra del Golfo contro Saddam Hussein
Vice presidente per i due mandati di Ronald Reagan nel 1980 e 1984, George H.W. Bush vinse le presidenziali nel 1988, sconfiggendo il democratico Michael Dukakis. Durante il suo mandato fu protagonista nella politica estera del paese. Nel 2000 il figlio George W. Bush seguì le sue orme alla Casa Bianca
A dare la notizia con una nota ufficiale è stato suo figlio, come lui ex presidente degli Stati Uniti d’America: George H.W. Bush è morto poco dopo le 22 di venerdì 30 novembre. Il 41esimo presidente degli Stati Uniti d’America aveva 94 anni, da anni era costretto a vivere sulla sedie a rotelle a causa del morbo di Parkinson e ad aprile scorso aveva dovuto assistere alla morte di sua moglie Barbara, con cui era sposato da 73 anni. La famiglia Bush ha contattato il presidente Donald Trump e la first lady Melania per invitarli ai funerali anche se Bush padre non ha mai nascosto la sua avversità verso il tycoon, che nel 2016 avrebbe definito “pallone gonfiato” votando per Hillary Clinton.
George Bush è stato alla Casa Bianca dal 1989 al 1993: dopo la Guerra Fredda, fu colui che ordinò la prima Guerra del Golfo, sconfiggendo l’Iraq di Saddam Hussein, colpevole di aver invaso il Kuwait. La popolarità però durò poco, spazzata via via dalla crisi economica di metà anni Novanta al pari dei sogni di restare alla Casa Bianca, dove dopo di lui arrivò il democratico Bill Clinton, che lo sconfisse alle urne. Più volte ricoverato negli ultimi anni, ultimamente aveva espresso posizioni fortemente critiche verso la politica del presidente Usa Donald Trump, che alle primarie repubblicane del 2016 aveva sconfitto suo figlio Jeb Bush. L’altro suo figlio, George W. Bush, è stato presidente degli Stati Uniti d’America per due mandati consecutivi, dal 2001 al 2009.
Nato il 12 gennaio 1924 a Milton in Massachusetts, dopo 20 anni nel campo del petrolio, avvia la sua carriera politica, sulle orme del padre, con la candidatura nel 1964 al Senato, senza però riuscire ad essere eletto. Nel 1966 invece viene eletto alla Camera dei rappresentanti. Nominato ambasciatore all’Onu dall’allora presidente Richard Nixon, nel 1973 Bush è alla guida del partito Repubblicano, un incarico difficile nel momento in cui la presidenza Nixon veniva travolta dallo scandalo Watergate. Con Gerald Ford, Bush diventa capo dell’Us liason office a Pechino, l’ambasciata de facto creata dopo il riavvicinamento tra Cina ed Usa nel 1973. Nel 1976 diventa direttore della Cia, carica che mantiene solo fino al 1977, quando si insedia il democratico Jimmy Carter e Bush torna nel settore privato.
Ma la sua lontananza dalla politica durò poco. Nel 1979 si candida alle primarie repubblicane, vinte da Ronald Reagan che però lo farà vicepresidente durante i suoi due mandati, nel 1980 e nel 1984. Una scalata politica che si conclude nel 1988 quando, fatta sua la candidatura come rappresentate repubblicano, conquista la Casa Bianca battendo Michael Dukakis, orientando la sua presidenza sulla politica estera, dove registra importanti, storici successi.
Sarà infatti il presidente che, durante il summit a Malta nel dicembre del 1989 con Mikhail Gorbachev, dichiara finita la Guerra Fredda. Poche settimane prima era caduto il Muro di Berlino e pochi mesi dopo si sarebbero riunificate le due Germanie. Poi tra il 1990 e il 1991, Bush costruisce e guida la coalizione per liberare il Kuwait occupato da Saddam Hussein e sconfiggere militarmente l’Iraq nel febbraio del 1991. Ma nonostante questi successi, Bush nella campagna per la rielezione si trova costretto ad affrontare una dura battaglia con il governato democratico Bill Clinton. Scontro alle elezioni che Bush perderà, lasciando la presidenza dopo solo un mandato. Con la sconfitta del 1992, Bush diventa un presidente di un solo mandato e si ritira dalla politica trasferendosi nella casa di Houston. Otto anni dopo, alla fine dei due mandati di Clinton, il figlio George W. vincerà le presidenziali. E’ solo la seconda volta nella storia americana che un padre e figlio siano entrambi presidenti, dopo che John Quincy Adams nel 1825 è stato eletto dopo il padre John, che era stato presidente tra il 1797 e il 1801.
“Con la sua autenticità, la sua arguzia disarmante ed il suo incrollabile impegno nella fede, nella famiglia e nella nazione il presidente Bush ha ispirato generazioni di suoi compatrioti americani”. Così il presidente Usa, Donald Trump, in una nota ricorda l’ex inquilino della Casa Bianca. “Melania ed io – aggiunge Trump – ci uniamo alla nazione in lutto”. Una scomparsa su cui si è fatto sentire anche l’ex presidente Barack Obama, che su Twitter scrive che “l’America perde un patriota e un umile servitore. I nostri cuori sono tristi ma anche colmi di gratitudine i nostri pensieri vanno alla famiglia Bush stanotte e a tutti quelli che sono stati ispirati dall’esempio di George e Barbara Bush”. Non poteva mancare il pensiero di Bill Clinton, che lo sconfisse nel 1992: “Io e Hillary ci uniamo nel dolore per la scomparsa di George H.W.Bush e gli rendiamo grazie per la sua vita di servizio, amore ed amicizia. Sono felice per ogni minuto che ho potuto trascorrere insieme a lui”.
Tra i primi a manifestare la commozione per la scomparsa del 41/mo presidente Usa anche l’ex governatore della California Arnold Schwarzenegger: “Questa sera dovremmo tutti prenderci un minuto per guardare al cielo e offrirgli un silenzioso ringraziamento”. Un pensiero a “Bush padre” arriva anche dalla Silicon Valley attraverso le parole del CEO di Apple, Tim Cook: “Abbiamo perso un grande americano. Ha insegnato a tutti la leadership, il sacrificio e il decoro”.
Tra i primi paesi stranieri a manifestare vicinanza per la perdita dell’ex presidente c’è proprio il Kuwait, con l’emiro dello stato del Golfo, Sabah Al Ahmad Al Sabah, che sottolinea l’impegno di Bush per “creare un nuovo ordine internazionale basato su giustizia ed eguaglianza fra le nazioni”.
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Economia & Lobby
Caro bollette, a due settimane dagli annunci di Giorgetti il decreto slitta ancora: cdm rinviato a venerdì
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Io sono un artista libero, non mi sono mai schierato politicamente". Così Simone Cristicchi, ospite a 'Maschio Selvaggio' su Rai Radio 2, risponde alla conduttrice Nunzia De Girolamo quando fa notare al cantautore romano come la canzone sanremese 'Quando sarai piccola' sia piaciuta tanto a Elly Schlein quanto a Giorgia Meloni.
"Si tende sempre a identificare gli artisti politicamente, la musica invece non ha fazioni, non ha colori. Devo dire che tu hai messo insieme la destra e la sinistra", ha detto De Girolamo al cantautore arrivato quinto nella classifica finale. "Questo mi fa sorridere - ha confessato Cristicchi - sono molto contento di questo apprezzamento bipartisan, o anche super partes, che ha generato la mia canzone. Io sono sempre stato un artista libero, non mi sono mai schierato politicamente, proprio perché volevo che la mia musica e la mia arte potesse arrivare a tutti ed è giusto che sia così".
"Ovviamente ho le mie idee, come tutti, non le rinnego e non mi vergogno di esternarle quando è il momento e quando ho voglia, però - ha concluso il cantautore - sono veramente contento di aver fatto questa canzone che sia piaciuta più o meno a tutti".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Il caro bollette è un problema sempre più grave, che non possiamo più far finta di non vedere. Paghiamo le bollette più care d’Europa, che a sua volta paga le bollette più alte tra i competitor internazionali. Siamo i più tartassati tra i tartassati, con un evidente danno alla competitività delle imprese e al potere di acquisto delle famiglie. I lavoratori, in particolare, pagano questi aumenti tre volte: la prima in casa quando arriva la bolletta, la seconda perché le aziende devono metterli in cassa integrazione poiché con l’energia alle stelle perdono produttività, la terza perché l’energia spinge a rialzo l’inflazione e i prodotti nel carrello della spesa costano di più". Lo dice Annalisa Corrado della segreteria del Partito Democratico.
"Agire è possibile e doveroso. Possiamo farlo subito, a partire dalla protezione dei soggetti vulnerabili, oltre 3 milioni e mezzo di utenti, per il quali il governo vuole bandire aste che sarebbero una iattura. Bisogna fermarle immediatamente e riformare piuttosto l’acquirente unico, che al momento gestisce il servizio di tutela della vulnerabilità, perché possa tornare a stipulare i contratti pluriennali di acquisto, agendo come vero e proprio gruppo d’acquisto".
"È necessario inoltre agire ad ogni livello possibile per disaccoppiare il prezzo dell’energia da quello del gas: occorre lavorare ad una riforma europea dei mercati, scenario non immediato, agendo però contemporaneamente ed immediatamente per un “disaccoppiamento di fatto”, come quello che si potrebbe attuare supportando i contratti pluriennali con i produttori di energia da fonti rinnovabili (PPA, Power purchase agreement). Dovremmo prendere esempio dalla Spagna di Sanchez, inoltre, che ha imposto un tetto al prezzo del gas, ottenendo risultati brillanti che hanno trainato la ripresa d’industria ed economia. Dobbiamo fare di più e meglio per la transizione energetica per liberarci dalla dipendenza del gas: oltre ad insistere su sufficienza energetica ed elettrificazione dei consumi, dobbiamo agire ad ogni livello perché la quota di energia da fonti rinnovabili nel nostro mix di produzione cresca: questo è l’unico modo strutturale di far penetrare il beneficio in bolletta del basso costo delle energie pulite".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - “Allarmano e inquietano gli atti violenti rivolti in questi giorni contro le Forze dell’Ordine, a loro va la nostra piena solidarietà”. Lo dichiara la deputata di Italia Viva Maria Elena Boschi dopo gli incendi dolosi che hanno coinvolto questa mattina il commissariato e la Polstrada di Albano Laziale e nei giorni scorsi il comando della Compagnia dei carabinieri di Castel Gandolfo.
“Auguriamo agli agenti intossicati una pronta guarigione. Nell’attesa che sia fatta chiarezza sulle dinamiche e che i responsabili siano consegnati alla giustizia, non possiamo che schierarci senza indugio al fianco di chi ogni giorno si impegna per la sicurezza delle cittadine e dei cittadini”, conclude.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Le bollette energetiche di famiglie e imprese sono alle stelle. Meloni ha fischiettato per mesi, ignorando anche le nostre proposte. E oggi annuncia il rinvio di un Cdm promesso ormai due settimane fa. Non avevano detto di essere 'pronti'?". Lo ha scritto sui social Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Tutto quello che ha a che fare con le emergenze vere di cittadini, famiglie, imprese passa in secondo piano nell’agenda del governo Meloni. Così è stato ed è per le liste d’attesa e per il diritto alla salute negato a milioni di concittadini, così è per il caro-bollette che da troppi mesi penalizza le aziende italiane e mette in ginocchio le fasce sociali più disagiate". Così in una nota Marina Sereni, responsabile Salute e Sanità nella segreteria del Partito Democratico.
"Oggi la segretaria del Pd Elly Schlein ha presentato proposte molto chiare e concrete, che raccolgono peraltro l’interesse di imprenditori e associazioni degli utenti. Il Cdm sul problema del caro energia pare invece che slitti a venerdì. La presidente Meloni ne approfitti per raccogliere le nostre proposte sul disaccoppiamento del prezzo dell’energia da quello del gas e sull’Acquirente unico".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - La lotta alle mafie andrebbe portata avanti "in maniera trasversale. Ma non stiamo vedendo disponibilità all'ascolto e al lavoro comune da parte di questa destra". Lo ha detto Elly Schlein al seminario sulla legalità al Nazareno. "Noi continueremo a fare da pungolo costante, il messaggio che deve arrivare chiaro alle nuove generazioni è che la mafia è un male, e un freno al nostro Paese. Il Pd oggi più che mai è intenzionato a portare avanti questo lavoro con determinazione, mano nella mano con le realtà che affrontano il problema ogni giorno e ne sanno certamente più di noi".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - Nel contrasto alle mafie "il ruolo delle forze dell'ordine e della magistratura è fondamentale. Noi riconosciamo e sosteniamo il lavoro quotidiano delle forze dell'ordine. Vanno sostenute le forze dell'ordine, come la magistratura, che invece vediamo attaccata tutti i giorni da chi governa". Lo ha detto Elly Schlein al seminario sulla legalità al Nazareno.