Non c’è stato spazio solo per gli striscioni in sostegno a Gianluca Vialli o i fiori depositati da Giorgio Chiellini in memoria di Davide Astori o la splendida coreografia della Fiesole in ricordo di Riccardo Magherini. Prima della sfida del Franchi tra Fiorentina e Juventus infatti sono apparse due scritte contro le vittime della Heysel – lo stadio nel quale morirono 39 tifosi bianconeri durante la finale di Coppa Campioni contro il Liverpool del 1985 – e contro l’ex difensore della Nazionale e della Juventus Gaetano Scirea, scomparso per un incidente stradale in Polonia nel 1989. Nello specifico le due scritte – subito cancellate – riportano, rispettivamente, “-39” e “Scirea brucia all’inferno!”.
Un episodio che ha scatenato l’indignazione dell’ambiente juventino, con il tecnico Massimiliano Allegri che usa parole dure in conferenza stampa: “Le scritte fuori il Franchi? È una questione di educazione e rispetto, si va ad infangare persone e non va bene. Chi le ha fatte sarebbe da arrestare. Non va bene, fino a quando non metteremo delle giuste lezioni si continuerà ad andare avanti così”. “Nello stadio – conclude Allegri – il pubblico è stato meraviglioso, il gesto dei fiori di Chiellini è stato il più bello. Speriamo piano piano di prendere le buone maniere e una educazione migliore da parte di tutti. Stasera i tifosi della Fiorentina l’anno dimostrato”.
Secondo quanto riporta Dagospia, sulle scritte fuori dallo stadio si è espressa anche la vedova di Scirea, Mariella: “Mio figlio Riccardo dice di lasciare perdere. Ma questo è troppo, anche perché non è la prima volta. E sono stanca, provo tristezza e dolore. Un fulmine a ciel sereno, perché avevamo lavorato proprio perché fosse una serata per ricordare due campioni, due uomini morti così giovani”. “Nessuno merita quelle scritte – continua Mariella Cavanna – ma ancora meno mio marito per quello che ha dato al calcio italiano. Mi sento indifesa, come se non si potesse far nulla di fronte a questa desolazione. Mi rendo conto che viviamo in un mondo strano senza più rispetto nemmeno per i morti. Non provo rabbia ma solo tristezza”. Secondo quanto riferisce sempre Dagospia sulla vicenda si è soffermato anche l’ex premier Matteo Renzi: “Chi ha scritto quelle frasi non è degno della nostra città e della sua storia di civiltà”.