I Cinquestelle hanno presentato un emendamento al ddl Anticorruzione per cancellare la norma salva-ladri, approvata alla Camera con il voto segreto contro il parere della maggioranza. Lo sconto per il reato di peculato – che farebbe comodo a tanti leghisti, dal viceministro dei Trasporti Edoardo Rixi all’ex governatore Roberto Cota – verrà quindi eliminato dal testo dello “Spazzacorrotti”, salvo nuovi incidenti di percorso. L’annuncio è stato dato dal capogruppo M5s al Senato: “Come avevamo promesso subito dopo il brutto episodio del voto segreto alla Camera, eliminiamo l’inaccettabile norma che fa uno sconto per il reato di peculato. Abbiamo presentato l’emendamento che cancella quella macchia”, ha spiegato Stefano Patuanelli. “Questa settimana la commissione Giustizia porta a termine il lavoro sulla legge e la prossima settimana la approviamo in Aula, con il voto compatto della maggioranza – ha continuato – L’Italia aspetta una vera legge anticorruzione dai tempi di Mani Pulite, ossia da più di 26 anni. In soli 6 mesi dall’insediamento del governo e dall’avvio dei lavori di questa maggioranza, Il Movimento 5 Stelle la porta a casa”.
L’attuale formulazione salva i ladri (e tanti leghisti)
Se la legge venisse approvata nell’attuale formulazione, infatti, non sarebbe più possibile contestare il reato tipico delle inchieste sulle “spese pazze” dei gruppi politici. Così come è passata alla Camera, infatti, viene punito solo il pubblico ufficiale che maneggia denaro pubblico destinato al suo ufficio ma il cui uso non sia regolato da norme interne. Un esempio? Il capogruppo di un partito in Regione o Comune, che gestisce i fondi pubblici destinati al funzionamento del gruppo. Siccome si tratta di soldi il cui utilizzo è normatizzato da un regolamento interno, nel caso in cui dovesse usare quel denaro per scopi diversi da quelli previsti dalla legge non sarebbe colpevole di peculato. Tradotto: farebbe comodo a molti amministratori locali nei guai della giustizia. Compresi leghisti come il viceministro ai Trasporti Edoardo Rixi, imputato per le “spese pazze” in Regione Liguria nel 2012 e a rischio condanna a 3 anni e 4 mesi, come richiesto dall’accusa. Oppure il deputato Paolo Tiramani, condannato a un anno e 5 mesi nell’inchiesta sulla Rimborsopoli in Piemonte, e ancora l’ex governatore Roberto Cota che ha una condanna in secondo grado a un anno e sette mesi.
Forza Italia: “Si ingigantisce moloch giustizialista”
Difeso da Forza Italia, l’emendamento passato con il voto segreto alla Camera – che aveva creato fibrillazioni tra Lega e M5s – vede ora il partito di Silvio Berlusconi sulla barricate: “Il Movimento 5 Stelle vuole superarsi in giustizialismo e così il capogruppo al Senato Patuanelli annuncia un inasprimento del ddl Anticorruzione nella parte relativa al peculato – tuona il deputato Francesco Paolo Sisto – Purtroppo notiamo un gioco al rialzo sul fronte ideologico, e nessuna riflessione sulla vera anima di un provvedimento che calpesta le garanzie e la Costituzione, allunga i processi e rende eterne pene accessorie, sottopone la persona indagata di reati contro la pubblica amministrazione ad un supplemento di accertamenti che invadono la sfera privata, anche attraverso l’utilizzo di trojan nei cellulari. Un moloch giustizialista che non va ingigantito, ma abbattuto per il rispetto delle libertà e delle garanzie dei cittadini”.
L’annuncio di Bonafede: “Pensioniamo atto di citazione”
Oggi, sempre sul fronte della giustizia, il Guardasigilli ha annunciato il “pensionamento” dell’atto di citazione nei processi civili: “È uno dei tanti tasselli di un quadro di semplificazione che stiamo portando avanti con determinazione e che presenteremo nel corso della prossima settimana”, ha spiegato il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, a margine dell’inaugurazione dell’ufficio di prossimità nei locali del giudice di pace di Empoli. “Questo lo abbiamo già detto tante volte e scritto prima del voto, confermandolo nel contratto di governo. Siccome per noi è importante mantenere gli impegni – ha aggiunto – l’atto di citazione andrà in pensione e così gli avvocati avranno un unico modello da scrivere e da depositare, i cancellieri avranno un unico modulo da instradare nel contenzioso e sarà tutto più semplice”.
Politica
Anticorruzione, Movimento Cinque Stelle: “Presentato emendamento per cancellare la norma salva-ladri sul peculato”
Il capogruppo al Senato annuncia la correzione del testo dopo l'approvazione di un emendamento alla Camera contro il parere della maggioranza: "Eliminiamo una inaccettabile norma". Forza Italia la rivendica: "Anticorruzione è moloch giustizialista che non va ingigantito". E il ministro Bonafede annuncia che verrà "pensionato" l'atto di citazione dei processi civili
I Cinquestelle hanno presentato un emendamento al ddl Anticorruzione per cancellare la norma salva-ladri, approvata alla Camera con il voto segreto contro il parere della maggioranza. Lo sconto per il reato di peculato – che farebbe comodo a tanti leghisti, dal viceministro dei Trasporti Edoardo Rixi all’ex governatore Roberto Cota – verrà quindi eliminato dal testo dello “Spazzacorrotti”, salvo nuovi incidenti di percorso. L’annuncio è stato dato dal capogruppo M5s al Senato: “Come avevamo promesso subito dopo il brutto episodio del voto segreto alla Camera, eliminiamo l’inaccettabile norma che fa uno sconto per il reato di peculato. Abbiamo presentato l’emendamento che cancella quella macchia”, ha spiegato Stefano Patuanelli. “Questa settimana la commissione Giustizia porta a termine il lavoro sulla legge e la prossima settimana la approviamo in Aula, con il voto compatto della maggioranza – ha continuato – L’Italia aspetta una vera legge anticorruzione dai tempi di Mani Pulite, ossia da più di 26 anni. In soli 6 mesi dall’insediamento del governo e dall’avvio dei lavori di questa maggioranza, Il Movimento 5 Stelle la porta a casa”.
L’attuale formulazione salva i ladri (e tanti leghisti)
Se la legge venisse approvata nell’attuale formulazione, infatti, non sarebbe più possibile contestare il reato tipico delle inchieste sulle “spese pazze” dei gruppi politici. Così come è passata alla Camera, infatti, viene punito solo il pubblico ufficiale che maneggia denaro pubblico destinato al suo ufficio ma il cui uso non sia regolato da norme interne. Un esempio? Il capogruppo di un partito in Regione o Comune, che gestisce i fondi pubblici destinati al funzionamento del gruppo. Siccome si tratta di soldi il cui utilizzo è normatizzato da un regolamento interno, nel caso in cui dovesse usare quel denaro per scopi diversi da quelli previsti dalla legge non sarebbe colpevole di peculato. Tradotto: farebbe comodo a molti amministratori locali nei guai della giustizia. Compresi leghisti come il viceministro ai Trasporti Edoardo Rixi, imputato per le “spese pazze” in Regione Liguria nel 2012 e a rischio condanna a 3 anni e 4 mesi, come richiesto dall’accusa. Oppure il deputato Paolo Tiramani, condannato a un anno e 5 mesi nell’inchiesta sulla Rimborsopoli in Piemonte, e ancora l’ex governatore Roberto Cota che ha una condanna in secondo grado a un anno e sette mesi.
Forza Italia: “Si ingigantisce moloch giustizialista”
Difeso da Forza Italia, l’emendamento passato con il voto segreto alla Camera – che aveva creato fibrillazioni tra Lega e M5s – vede ora il partito di Silvio Berlusconi sulla barricate: “Il Movimento 5 Stelle vuole superarsi in giustizialismo e così il capogruppo al Senato Patuanelli annuncia un inasprimento del ddl Anticorruzione nella parte relativa al peculato – tuona il deputato Francesco Paolo Sisto – Purtroppo notiamo un gioco al rialzo sul fronte ideologico, e nessuna riflessione sulla vera anima di un provvedimento che calpesta le garanzie e la Costituzione, allunga i processi e rende eterne pene accessorie, sottopone la persona indagata di reati contro la pubblica amministrazione ad un supplemento di accertamenti che invadono la sfera privata, anche attraverso l’utilizzo di trojan nei cellulari. Un moloch giustizialista che non va ingigantito, ma abbattuto per il rispetto delle libertà e delle garanzie dei cittadini”.
L’annuncio di Bonafede: “Pensioniamo atto di citazione”
Oggi, sempre sul fronte della giustizia, il Guardasigilli ha annunciato il “pensionamento” dell’atto di citazione nei processi civili: “È uno dei tanti tasselli di un quadro di semplificazione che stiamo portando avanti con determinazione e che presenteremo nel corso della prossima settimana”, ha spiegato il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, a margine dell’inaugurazione dell’ufficio di prossimità nei locali del giudice di pace di Empoli. “Questo lo abbiamo già detto tante volte e scritto prima del voto, confermandolo nel contratto di governo. Siccome per noi è importante mantenere gli impegni – ha aggiunto – l’atto di citazione andrà in pensione e così gli avvocati avranno un unico modello da scrivere e da depositare, i cancellieri avranno un unico modulo da instradare nel contenzioso e sarà tutto più semplice”.
Articolo Precedente
Ponte Morandi, Toninelli: “Genova tornerà più forte di prima in pochi mesi, o al massimo anni”
Articolo Successivo
Consiglio superiore di sanità, Grillo revoca i 30 membri non di diritto: “Valore indiscutibile, ma diamo spazio al nuovo”
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Economia & Lobby
Tagliati 1,5 miliardi per la manutenzione delle strade: vanno al Ponte. Fiducia sulla manovra. Opposizioni: “Vergogna”. Il no profit: “Delusi”
Politica
Migranti e Paesi sicuri, la Cassazione ha smontato le tesi del Governo Meloni: “Il potere di accertamento del giudice non può essere limitato” – la sentenza
Mondo
Putin: “Obiettivi vicini. Zelensky illegittimo, dovevo attaccare prima”. Il presidente ucraino: “Garanzie Ue insufficienti, Trump uomo forte”
Roma, 19 dic (Adnkronos) - "La Corte di Cassazione ha stabilito in maniera chiara e netta che la competenza di decidere se un Paese è o meno sicuro spetta al governo. Quindi non i singoli giudici. La conferma che il governo Meloni aveva ragione e che le sentenze con cui i giudici hanno annullato i trasferimenti in Albania dei migranti sbarcati illegalmente sulle nostre coste erano sbagliate. Cosa diranno adesso Schlein e gli altri esponenti delle opposizioni, insieme alla grancassa dei loro house organ, dinanzi a questa sentenza che decreta il loro ennesimo fallimento? Per quanto ci riguarda continuiamo ad andare avanti, consapevoli che tutta l’Europa guarda all’Italia come un modello nel contrasto all’immigrazione illegale”. Lo dichiara il presidente dei senatori di Fratelli d’Italia Lucio Malan.
Roma, 19 dic (Adnkronos) - "Hai fatto la cosa giusta". Così, su Twitter, Elon Musk replica al commento che Matteo Salvini aveva fatto al post del patron di Tesla sul caso Open arms.
Roma 19 dic (Adnkronos) - "I delinquenti sono quelli che vogliono Salvini in galera". Lo scrive sui social Francesco Storace.
Roma, 19 dic (Adnkronos) - "Sono contento che abbiano assolto Renzi, che non finisca in galera. Io voglio vincere le elezioni perchè la gente ci dà fiducia, non perchè arrestano tutti gli altri". Lo ha detto Matteo Salvini in una diretta social.
Roma 19 dic (Adnkronos) - - "Se mi dichiareranno innocente sarò felice per i miei figli e perchè ho fatto il mio lavoro. Se mi dichiareranno colpevole sarò felice lo stesso, non mi pento assolutamente di nulla, ho difeso da immigrati clandestini e trafficanti il mio Paese. Sarebbe un problema per l'Italia e gli italiani, con un ministro che bloccava gli sbarchi condannato immaginate voi trafficanti, scafisti e delinquenti dove verrebbero e porterebbero questi disperati". Lo ha detto Matteo Salvini in una diretta social alla vigilia della sentenza del processo Open Arms.
Roma, 19 dic (Adnkronos) - "Chi non rischia, chi non va oltre l'ostacolo, non va da nessuna parte. Io, da 51enne, comunque vada sarò orgoglioso di quello che ho fatto". Lo ha detto Matteo Salvini in una diretta social alla vigilia della sentenza su Open Arms.
"Se mi assolvono ho fatto il mio dovere e bye bye sinistra. In in caso di condanna ricorreremo in appello, la riterrei una profonda ingiustizia e un danno non a me ma al Paese", ha spiegato il ministro dei Trasporti proseguendo: "Mi stanno arrivando migliaia di messaggi, ho preso l'aereo e tanti ragazzi mi hanno detto non mollare, bravo. Sono felice".
"Paura zero, mi sento come la canzone di Venditti 'Notte prima degli esami', mi sento orgoglioso e felice di quello che ho fatto. Domani è la sentenza di primo grado, poi c'è l'appello e la Cassazione. Tolgo qualche gioia a chi mi augura il male, se mi condannano farò ricorso e continuerò a fare il mio lavoro", ha proseguito Salvini.
Roma, 19 dic (Adnkronos) - "A me pare di poter dire, non temendo di essere smentita, che senza Nino Andreatta i cattolici democratici, dopo il terremoto della Prima Repubblica e il tracollo della Dc, probabilmente non avrebbero maturato la scelta del centrosinistra. E soprattutto che senza di lui non avrebbe visto la luce l’Ulivo, che io considero davvero una grande 'invenzione' politica". Lo ha detto Anna Ascani, cicepresidente della Camera e deputata dem, intervenendo alla presentazione del numero della rivista 'Arel' su Nino Andreatta.
"E non parlo di forma, di contenitore, ma di idealità, della possibilità che Andreatta e altri videro e perseguirono, di unire le culture popolari e riformiste di centro e di sinistra chiudendo la lunga stagione che le aveva viste contrapposte e, ancora più importante, di consentire attraverso la 'contaminazione' tra cultura cattolico-democratica, socialista, laica, ambientalista la nascita del Partito democratico. Non sarei qui oggi, non saremmo qui in tanti, senza la visione di Nino Andreatta e di chi allora credette in quella scommessa", ha aggiunto.