Diciamolo subito: Di Maio ha definitivamente ucciso il Movimento 5 stelle. Le sue bugie e le sue responsabilità sono oramai oggettive, provate e riprovate. I fatti certi sono oramai sempre più gravi e documentati. Il grande paladino dell’onestà a senso unico è naufragato grazie alla sua stessa ed enorme ipocrisia.
Veniamo ai fatti. L’impresa oggetto di causa per lavoro nero è di Luigi Di Maio, come socio al 50% con la sorella. Documentato e provato. Precedentemente l’impresa era intestata alla madre che come dipendente pubblico non poteva legalmente ricoprire quel ruolo. Il perché di questo fatto è molto chiaro: il padre di Di Maio ha un debito con Equitalia di 172mila euro e per eludere eventuali procedure esecutive ha intestato l’azienda alla propria moglie. Anche se non poteva farlo. Prima domanda: il condono fiscale voluto dal governo giallo-verde verrà utilizzato dal padre di Di Maio?
Andiamo avanti. Di Maio aveva sempre detto di aver lavorato nel periodo estivo nell’azienda di famiglia. Seconda domanda: come mai di questo lavoro estivo non vi è alcuna traccia formale? Solo delle busta paga da febbraio a maggio 2008.
Nell’ultima puntata delle Iene altre inquietanti rivelazioni. Sono stati scoperti quattro fabbricati abusivi nei terreni di famiglia. In questo caso sempre Di Maio durante l’intervista delle Iene, fortemente imbarazzato, diceva di ricordare solo una stalla. Smentito in diretta. Infatti, dove Gigino diceva esserci una stalla vi è una piscina con locale per cene e feste. Tutto documentato con le stesse foto pubblicate da Di Maio sulla sua pagina Facebook negli anni precedenti. Capita sempre a chi mente. Dimenticare le cose fatte e dette in precedenza. Terza domanda: perché mentire così spudoratamente?
Insomma, una situazione veramente imbarazzante che rischia di arrivare ben presto davanti la Procura della Repubblica per il reato di concorso in elusione fraudolenta. Infatti, secondo un avvocato dello studio Martinez & Novebaci, consultato dalle Iene, Luigi Di Maio potrebbe incorrere in detto illecito. Motivo semplice. Nell’ultimo servizio sul caso, andato in onda ieri sera, si avanza il sospetto che Antonio Di Maio sia stato il socio occulto, proprietario di fatto dell’Ardima Costruzioni, e che il figlio, ora vicepremier, abbia fatto da prestanome. E qui le responsabilità sono dirette e non scaricabili sul padre (nonostante Antonio tenti di negare ogni coinvolgimento del figlio). Quarta domanda: com’è possibile che il proprietario di una società non sappia nulla di quello che accade all’interno della sua azienda?
Questo il quadro che sempre più sta emergendo. E il vice premier, ministro del Lavoro, più parla e più si aggroviglia nel torbido delle bugie, ipocrisia e della vergogna. Sono fatti incontrovertibili non opinioni, potrà non piacere ma è la realtà. Poco serve continuare a parlare del Pd, di Renzi, Boschi o dei giornalisti cattivi a seconda dei casi. Ed è sempre più inquietante che ogni volta si critichi un esponente del Movimento arrivi la gogna mediatica e una valanga di pesanti offese e minacce. Chi per anni non ha fatto altro che dichiararsi il più bello e onesto del mondo, accusando tutti di gli altri di disonestà, non può di certo scandalizzarsi se poi una volta al governo viene controllato. In altri casi meno gravi si sono chieste le dimissioni di ministri e governi.
In tutto questo, poi, Salvini ha completamente in mano il governo e anche in questo caso le balle politiche di Di Maio sono ancor più gravi. Oltre a non aver abolito la povertà, Gigino aveva detto di aver già dato alla stampa le tessere per il reddito di cittadinanza. Una farsa pazzesca. Smentito da tutti e dal suo stesso governo. Il reddito di cittadinanza oltre a non essere presente nella Manovra finanziaria non è presente in alcun documento formale. Rimane nel libro dei sogni. Altra domanda: come può un vice premier mentire così spudoratamente creando false illusioni ed aspettative?
Questa la cruda realtà. Ad oggi gli unici provvedimenti approvati dal governo vedono Salvini piglia tutto. Provvedimenti di ultra destra che hanno anche visto la presa di distanza da parte del presidente Fico. Insomma, un Movimento che ha rinnegato se stesso e con un “leader” che rischia di annegare davanti alle sue sempre più frequenti bugie. Salvini che continua a ridere e a fare programmi con Berlusconi. Un Movimento 5 stelle utile solo alla destra e alle poltrone personali. Una sfida, cari grillini: trovate un provvedimento reale che il governo ha approvato secondo il programma del Movimento. Vi stupirete, forse.
Andrea Viola
Italia Viva Sardegna, avvocato e consigliere comunale
Politica - 3 Dicembre 2018
Di Maio ha definitivamente ucciso il Movimento 5 stelle
Diciamolo subito: Di Maio ha definitivamente ucciso il Movimento 5 stelle. Le sue bugie e le sue responsabilità sono oramai oggettive, provate e riprovate. I fatti certi sono oramai sempre più gravi e documentati. Il grande paladino dell’onestà a senso unico è naufragato grazie alla sua stessa ed enorme ipocrisia.
Veniamo ai fatti. L’impresa oggetto di causa per lavoro nero è di Luigi Di Maio, come socio al 50% con la sorella. Documentato e provato. Precedentemente l’impresa era intestata alla madre che come dipendente pubblico non poteva legalmente ricoprire quel ruolo. Il perché di questo fatto è molto chiaro: il padre di Di Maio ha un debito con Equitalia di 172mila euro e per eludere eventuali procedure esecutive ha intestato l’azienda alla propria moglie. Anche se non poteva farlo. Prima domanda: il condono fiscale voluto dal governo giallo-verde verrà utilizzato dal padre di Di Maio?
Andiamo avanti. Di Maio aveva sempre detto di aver lavorato nel periodo estivo nell’azienda di famiglia. Seconda domanda: come mai di questo lavoro estivo non vi è alcuna traccia formale? Solo delle busta paga da febbraio a maggio 2008.
Nell’ultima puntata delle Iene altre inquietanti rivelazioni. Sono stati scoperti quattro fabbricati abusivi nei terreni di famiglia. In questo caso sempre Di Maio durante l’intervista delle Iene, fortemente imbarazzato, diceva di ricordare solo una stalla. Smentito in diretta. Infatti, dove Gigino diceva esserci una stalla vi è una piscina con locale per cene e feste. Tutto documentato con le stesse foto pubblicate da Di Maio sulla sua pagina Facebook negli anni precedenti. Capita sempre a chi mente. Dimenticare le cose fatte e dette in precedenza. Terza domanda: perché mentire così spudoratamente?
Insomma, una situazione veramente imbarazzante che rischia di arrivare ben presto davanti la Procura della Repubblica per il reato di concorso in elusione fraudolenta. Infatti, secondo un avvocato dello studio Martinez & Novebaci, consultato dalle Iene, Luigi Di Maio potrebbe incorrere in detto illecito. Motivo semplice. Nell’ultimo servizio sul caso, andato in onda ieri sera, si avanza il sospetto che Antonio Di Maio sia stato il socio occulto, proprietario di fatto dell’Ardima Costruzioni, e che il figlio, ora vicepremier, abbia fatto da prestanome. E qui le responsabilità sono dirette e non scaricabili sul padre (nonostante Antonio tenti di negare ogni coinvolgimento del figlio). Quarta domanda: com’è possibile che il proprietario di una società non sappia nulla di quello che accade all’interno della sua azienda?
Questo il quadro che sempre più sta emergendo. E il vice premier, ministro del Lavoro, più parla e più si aggroviglia nel torbido delle bugie, ipocrisia e della vergogna. Sono fatti incontrovertibili non opinioni, potrà non piacere ma è la realtà. Poco serve continuare a parlare del Pd, di Renzi, Boschi o dei giornalisti cattivi a seconda dei casi. Ed è sempre più inquietante che ogni volta si critichi un esponente del Movimento arrivi la gogna mediatica e una valanga di pesanti offese e minacce. Chi per anni non ha fatto altro che dichiararsi il più bello e onesto del mondo, accusando tutti di gli altri di disonestà, non può di certo scandalizzarsi se poi una volta al governo viene controllato. In altri casi meno gravi si sono chieste le dimissioni di ministri e governi.
In tutto questo, poi, Salvini ha completamente in mano il governo e anche in questo caso le balle politiche di Di Maio sono ancor più gravi. Oltre a non aver abolito la povertà, Gigino aveva detto di aver già dato alla stampa le tessere per il reddito di cittadinanza. Una farsa pazzesca. Smentito da tutti e dal suo stesso governo. Il reddito di cittadinanza oltre a non essere presente nella Manovra finanziaria non è presente in alcun documento formale. Rimane nel libro dei sogni. Altra domanda: come può un vice premier mentire così spudoratamente creando false illusioni ed aspettative?
Questa la cruda realtà. Ad oggi gli unici provvedimenti approvati dal governo vedono Salvini piglia tutto. Provvedimenti di ultra destra che hanno anche visto la presa di distanza da parte del presidente Fico. Insomma, un Movimento che ha rinnegato se stesso e con un “leader” che rischia di annegare davanti alle sue sempre più frequenti bugie. Salvini che continua a ridere e a fare programmi con Berlusconi. Un Movimento 5 stelle utile solo alla destra e alle poltrone personali. Una sfida, cari grillini: trovate un provvedimento reale che il governo ha approvato secondo il programma del Movimento. Vi stupirete, forse.
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Politica
La Camera respinge la sfiducia a Santanchè: “Sulle dimissioni rifletterò”. Conte: “Siete responsabili di un disastro morale”. Schlein: “Meloni ancora in fuga”
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A Milano indagine per evasione fiscale su Twitter-X. Mancati pagamenti Iva per 12,5 milioni
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Francesco, condizioni critiche ma stazionarie: “Nuova tac di controllo”. Ha visto il cardinale Parolin. Buenos Aires in ansia per il ‘suo’ Papa
Washington, 25 feb. (Adnkronos) - La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha dichiarato durante il briefing di oggi che l'amministrazione determinerà quali organi di stampa faranno parte del pool stampa della Casa Bianca. Attualmente la White House Correspondents Association aiuta a coordinare la copertura del pool.
La Leavitt ha affermato che alle "testate tradizionali" sarà comunque consentito di unirsi al pool, ma ha osservato che l'amministrazione consentirà l'adesione anche ad altri siti. "Sono orgogliosa di annunciare che restituiremo il potere alle persone che leggono i vostri giornali, che guardano i vostri programmi televisivi e che ascoltano le vostre stazioni radio", ha aggiunto.
(Adnkronos) - L'indagine su Twitter International Uk vede due indagati - si tratta di due ex amministratori (un irlandese e un indiano) - che si sono succeduti negli ultimi anni alla guida del social poi rilevato da Elon Musk a fine 2022. L'indagine nasce da un controllo fiscale della Gdf, concluso ad aprile 2024, proprio sulla piattaforma americana, che oggi si chiama 'X', sulla scia delle stesse verifiche fatte su Meta. Il fascicolo è affidato dal pm Giovanni Polizzi, già protagonista di altre indagini sui colossi del web.
Il punto centrale del fascicolo affidato a Polizzi, lo stesso che si è occupato dell'inchiesta su Meta, è l'idea che debbano essere tassate come transazioni commerciali le iscrizioni gratuite alle piattaforme online in cambio della cessione dei propri dati personali, che hanno un valore economico, visto che consentono la profilazione degli utenti.
Solo lo scorso dicembre la procura di Milano ha notificato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti dei rappresentanti legali della società di diritto irlandese Meta, titolare dei social Facebook e Instagram. L'inchiesta - ancora aperta - ipotizza per il colosso l'omessa dichiarazione e mancato pagamento - tra il 2015 e il 2021 - dell'Iva per un totale di oltre 877 milioni di euro.
Washington, 25 feb. (Adnkronos) - La Casa Bianca attribuisce il grosso livido sulla mano destra di Donald Trump, che era visibile durante l'incontro di ieri con il presidente francese Emmanuel Macron, alle strette di mano del presidente americano.
"Il presidente Trump è un uomo del popolo", ha affermato la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt, aggiungendo: "Il suo impegno è incrollabile e lo dimostra ogni singolo giorno. Il presidente Trump ha lividi sulla mano perché lavora costantemente e stringe mani tutto il giorno, tutti i giorni".
Roma, 25 feb. (Adnkronos) - Sono due i momenti della replica di Daniela Santanchè sottolineati dalle opposizioni, che oggi hanno votato compatte la mozione di sfiducia alla ministra del Turismo. Il primo quello sull''intemerata' del tacco 12 e il glamour, della sinistra che odia la ricchezza. Un tentativo di 'buttarla in caciara' e uscire dal merito, grave, della vicenda, dicono le opposizioni. L'altro passaggio è meno di colore e più inquietante, sostengono, ed è quando la ministra ha detto che alla prossima udienza valuterà le dimissioni "ma lo farò da sola - ha scandito- con me stessa, senza nessuna costrizione e forzatura". Una sottolineatura che, secondo le opposizioni, è un chiaro messaggio a Giorgia Meloni. E fa crescere l'interrogativo: perché la premier Meloni si fa trattare in questo modo? E' la domanda dei parlamentari di minoranza in Transatlantico.
Giuseppe Conte intervenendo in aula nelle dichiarazioni di voto ha dato una sua versione: "Ci sono solo due plausibili spiegazioni. La prima è che lei, Santanchè, ricatta Meloni. Può darsi che all'opposizione abbiate condiviso segreti che oggi mettono in imbarazzo la presidente del Consiglio e allora comprenderemmo perché ogni giorno Meloni dice che non è ricattabile... La seconda è che Fdi dopo aver avuto come motto 'legge e ordine', oggi che siete al potere si sentite casta intoccabile. Il caso Delmastro è l'esempio di questa vostra convinzione di essere al di sopra della legge".
Anche Elly Schlein si rivolge alla premier Meloni: "Cosa le impedisce di far dimettere Santanchè? Come è possibile accettare in silenzio, dopo che Santanchè ha detto che del pressing di Fdi se ne frega, che lei e solo lei decide se dimettersi come se non esistesse una presidente del Consiglio?". E insiste: "Meloni è stata campionessa mondiale di richieste di dimissioni e oggi ha disertato quest'aula, come fa non vergognarsi della sua incoerenza, come fa a non rendersi conto di quanto sia vigliacco il suo atteggiamento di continua fuga da quest'aula e dalla realtà? Dove si è nascosta la premier? Forse sta registrando un altro video, un contributo da inviare a una convention fra motoseghe e saluti nazisti?".
Conte ribatte anche al passaggio 'tacco 12' della ministra: "Lei ha detto che odiamo la ricchezza, ma non dica baggianate, siete voi che avete fatto la guerra ai poveri, che odiate i poveri. Noi odiamo o meglio ancora contrastiamo, la disonestà". Una questione, quella dei tacchi e delle borsette, che fa sbottare Schlein: "Lei viene qui a difendere le borsette, chi difende gli italiani dalla bollette? Noi non siamo qui per fare un processo ma per porre una gigantesca questione di opportunità politica: davanti ad accuse così gravi, per non ledere le istituzioni, avrebbe dovuto dimettersi".
La segretaria del Pd si rivolge quindi alla maggioranza: "Speriamo in un sussulto della maggioranza e dei singoli parlamentari. Se oggi salvate Santanchè dimostrate che a voi interessa difendere i vostri più che difendere l'onore delle istituzioni. Questa non è difesa nazionale, è difesa tribale". Per Elisabetta Piccolotti che interviene a nome di Avs, "il problema non è la ricchezza della ministra, il problema è che quando si è ricchi e non si pagano" gli stipendi ai lavoratori e si umiliano "le persone più povere".
Anche Iv, Più Europa e Azione che non avevano sottoscritto la mozione di sfiducia, hanno comunque dichiarato il voto a favore in aula. "Noi sappiamo che la mozione di sfiducia non sarà approvata, ma chiunque si è accorto che la ministra Santanchè non è sfiduciata da coloro che hanno presentato questa mozione ma dalla sua stessa maggioranza, dalla premier Meloni", dice Davide Faraone di Iv. Per Azione Antonio D'Alessio spiega: "Le mozioni di sfiducia non ci piacciono" e "la ministra non è colpevole fino a prova contraria" ma "è il quadro complessivo che finisce con il restituirci una politica rispetto alla quale scivolano via situazioni che non consentono una azione della ministra libera di condizionamenti". Linea simile a Riccardo Magi di Più Europa: "Per noi Santanché dovrebbe dimettersi" non per le questioni giudiziarie, ma "perché ha inanellato una serie di fallimenti da ministro". Intanto in serata l'aula ha respinto la sfiducia con 206 voti.
Londra, 25 feb. (Adnkronos/Afp) - Il primo ministro britannico Keir Starmer ha confermato che ospiterà colloqui sull'Ucraina con gli alleati nel fine settimana, dopo essere tornato dall'incontro con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump alla Casa Bianca. "Ospiterò diversi paesi questo fine settimana per continuare a discutere di come procedere insieme come alleati alla luce della situazione che ci troviamo ad affrontare", ha detto ai giornalisti.
Tel Aviv, 25 feb. (Adnkronos) - Le Idf e lo Shin Bet hanno sventato un piano terroristico che prevedeva l'uso di una bomba da 100 kg a Kabatiya, in Cisgiordania. Lo ha reso noto l'Idf, aggiungendo che nel corso dell'operazione, i soldati hanno perquisito decine di siti, arrestato 15 terroristi, localizzato armi e smantellato esplosivi.
Washington, 25 feb. (Adnkronos) - "Sono stata rapita dai terroristi di Hamas il 7 ottobre dal Nova Festival insieme al mio compagno, Avinatan Or. Siamo stati presi con la forza, separati e siamo entrati nell'inferno sulla terra". Lo ha detto l'ostaggio liberato Noa Argamani al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, aggiungendo che "non abbiamo più tempo! Sono qui oggi, il che è un miracolo, ma ci sono ancora 63 ostaggi che stanno vivendo questo incubo, senza sapere se vivranno o moriranno. Non c'è bisogno che vi racconti di Kfir e Ariel Bibas e della loro madre Shiri. Una madre e i suoi bambini che sono stati brutalmente assassinati in prigionia".