Luigi Di Maio inizialmente previsto ad un convegno al Senato sull’economia circolare, è costretto a disertare. Tra i presenti c’è Paola Nugnes e la senatrice M5S dice la sua circa la vicenda sollevata da le Iene sugli affari della famiglia del leader pentastellato, in particolare del padre Antonio Di Maio.

“Se un imprenditore deve essere indagato per sospetti sulla sua attività, questo deve essere fatto nelle sedi opportune, con tranquillità. Credo che qualunque volta venga strumentalizzato un fatto di questo tipo a carico di un politico, siamo davanti ad un caso di cattivo giornalismo”. La Nugnes riconosce “l’interesse generale della vicenda” ma sottolinea che non si dovrebbe “coinvolgere tutta la parentela che si tira dietro il soggetto, perché la responsabilità penale è personale e dunque senza voler fare sconti a nessuno però bisogno fare buon giornalismo”.

La Senatrice, spesso critica su alcune tematiche interne al mondo del M5S nega ripercussioni di consenso per il Movimento e si concentra sull’inchiesta giornalistica: “mettere un ministro in condizioni di doversi affannare per giustificare qualcosa che semmai è tenuto a fare, qualora chiamato nelle sedi opportune a testimoniare, ma non in pubblico, non in questa maniera, perché così diventa una messa in scena – e conclude esprimendosi contro le richieste che arrivano dal PD che Di Maio riferisca nelle aule parlamentari – per me è una vesta insolita quella di difensore di Di Maio sono differenti le questioni che hanno interessati la Boschi con il padre e le banche, perché lì c’era un conflitto d’interessi forte e questa vicenda che potrebbe riguardare in misura marginale il ministro Di Maio per questioni che sono avvenute in passate che non riguardano la sua attività politica. Sono due vicende distanti che non paragonerei e non credo – conclude la Nugnes – che Di Maio sia tenuto a riferire al parlamento”

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