I vigili urbani della capitale saranno dotati di speciali congegni elettronici in grado di scannerizzare i pass sul cruscotto delle auto in sosta negli spazi riservati e verificarne l'autenticità. Oltre a violare i diritti dei disabili, i trasgressori causano un danno erariale al Comune di due milioni di euro all'anno
I furbetti del cartellino non sono solo i lavoratori statali che lo timbrano senza svolgere le ore di lavoro obbligatorie, ma anche tutti quegli automobilisti che, pur di trovare parcheggio, esibiscono cartellini di falsi pass per disabili. La lotta a questi “itaglioti”, da ora, passerà anche da qui.
A Roma, infatti, i vigili urbani saranno presto dotati di “pistole” rilevatrici dei permessi fasulli: agli accertatori basterà avvicinare il dispositivo al parabrezza e scannerizzare il pass esposto nel veicolo per verificarne l’autenticità.
Tale provvedimento nasce nell’ambito del progetto “#RomaAccessibile”, che ha lo scopo di promuovere nuove misure per rendere la Capitale man mano sempre più libera dalle barriere architettoniche e quindi sempre più accessibile a tutti.
Andrea Ventura, Disability Manager del Campidoglio, ha parlato della necessità di liberare Roma da barriere non solo architettoniche ma anche “culturali e comunicative che l’attanagliano rendendo impossibile la vita ai nostri cittadini con disabilità”. Di ciò si è discusso durante la presentazione dei lavori di manutenzione straordinari per rendere accessibili le due direttrici strategiche di via dello Scalo San Lorenzo, nel quartiere omonimo, e viale America/viale Beethoven in zona Eur.
La falsificazione dei pass per disabili esibiti per accedere e sostare nei parcheggi riservati (senza rischiare una contravvenzione) è una pratica sempre più diffusa, soprattutto in una città come Roma, dove fra strisce bianche e blu, vige ormai la tacita legge della “sosta selvaggia”, che vede le auto ostruire attraversamenti pedonali, passi carrabili, spazi riservati alla sosta dei trasporti pubblici e, ovviamente, occupare parcheggi riservati a veicoli guidati da persone con disabilità.
Tutto ciò, oltre a creare nocumento a quanti vedono usurpare il proprio diritto ad avere un posto auto più accessibile, causa un danno erariale anche allo stesso comune di Roma, calcolato in 2 milioni di euro ogni anno di mancato incasso sulle soste tariffate, aggirate proprio con il finto cartellino.