Bisogna aguzzare la vista e si scopre il battito di un cuore. A cinque secoli di distanza, Sandro Botticelli continua a stupire. Nel suo capolavoro La Madonna della melagrana, oggi agli Uffizi di Firenze, l’artista avrebbe raffigurato l’anatomia dell’organo all’interno del frutto tenuto in mano da Gesù bambino, proprio davanti la parte sinistra del torace.
Lo rivela lo studio pubblicato su Interactive CardioVascular and Thoracic Surgery dal gruppo del chirurgo ed esperto di medicina nell’arte Davide Lazzeri. “La disposizione dei semi e dei setti nel frutto sbucciato disegna i due atri del cuore, i due ventricoli e il tronco polmonare principale”, spiega Lazzeri all’Ansa. “Perfino la corona della melagrana è separata in due parti che mimano la vena cava superiore e l’arco dell’aorta con le sue tre branche“. Secondo i ricercatori, è possibile che l’ispirazione sia nata dai disegni anatomici dell’amico Leonardo da Vinci. Studi precedenti avevano già suggerito che Botticelli avesse nascosto i dettagli anatomici dei polmoni nelle sue due opere più celebri, La Primavera e la Nascita di Venere.