La protesta è nata per la mancata approvazione, da parte della commissione bilancio della Camera, di alcuni emendamenti a beneficio di 4500 lavoratori. Il presidente della regione Oliverio: "Il premier Conte intervenga con urgenza"
Protesta e occupazione dei binari a Lamezia Terme dove circa 500 persone dell’ex Lsu-Lpu hanno manifestato per la mancata approvazione, da parte della commissione bilancio della Camera, di alcuni emendamenti ritenuti necessari per proseguire il percorso di stabilizzazione che riguarda circa 4.500 persone. Insieme ai lavoratori anche i segretari generali della Calabria di Cgil, Cisl e Uil, Angelo Sposato, Tonino Russo e Santo Biondo e il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio che ha espresso la solidarietà a lavoratori che – ha detto – “da 20 anni garantiscono i servizi essenziali in circa 400 Comuni calabresi”. Olo chiesto al presidente del Consiglio – continua Oliverio – un intervento urgente attraverso un impegno formale che consenta di tranquillizzare gli animi, evitando di interrompere un percorso iniziato da anni verso la stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità e la certezza del lavoro e dei servizi. In questo senso attendo un atto che possa evitare l’acuirsi di tensioni”.
La protesta ha reso difficoltoso il traffico ferroviario con i manifestanti che hanno occupato a più riprese la linea. Il tratto tirrenico – il più importante della regione – è stato riaperto ufficialmente solo alle ore 13.50. Il blocco ha determinato conseguenze per due Intercity che viaggiano con 70 minuti di ritardo e per due regionali, che ne hanno accumulati 30. Non è escluso, però, che i manifestanti possano tornare ad occupare i binari più tardi. Avrebbero intenzione, infatti, di agire a singhiozzo, con blocchi e successive interruzioni della protesta, anche per non gravare eccessivamente sulla circolazione ferroviaria.