Lavori a rilento sulla manovra nella commissione Bilancio della Camera, mentre prosegue il negoziato con la Commissione europea intenzionata ad aprire una procedura di infrazione. L’approdo in aula è slittato ancora, alle 20 di mercoledì sera, in vista della probabile richiesta della questione di fiducia. Martedì avrebbe dovuto essere esaminato in commissione Bilancio tutto il pacchetto di emendamenti del governo e dei relatori, oltre alle proposte di modifica dei singoli gruppi parlamentari, ma in mattinata c’è stato un nuovo stop: la seduta si è aperta con la richiesta di tutte le opposizioni di avere spiegazioni dal ministro dell’Economia Giovanni Tria sull’andamento della trattativa con la Ue e sulle modifiche al deficit. E in serata Tria è atteso in commissione.

Ma la quadra apparentemente non è ancora stata trovata. “Per quanto riguarda i saldi della manovra non anticipo nulla, perché il silenzio è d’oro in un negoziato. Un elemento determinante perché riesca è la riservatezza, quindi fino a quando non avremo definito e una soluzione finale con Bruxelles, non anticiperò alcunché. Non è vero che siamo inoperosi, perché i tempi stringono e ne siamo consapevoli”, ha detto il premier Giuseppe Conte. Tria ha ammesso che si stanno “studiando varie possibili azioni” ma “le decisioni sono politiche” e “le priorità politiche del governo vanno salvaguardate, altrimenti non sarebbero priorità”. Una soluzione va trovata in fretta, comunque: 19 dicembre è in calendario l’ultima riunione dei commissari europei durante la quale potrebbe essere ufficializzato l’inizio della procedura. In Senato l’apertura della sessione di Bilancio prevista per giovedì 6 è slittata a lunedì 10 dicembre. Resta confermato l’arrivo in Aula del provvedimento martedì 18.

Il nodo della riduzione del deficit/pil al 2% – “Da giorni e settimane stiamo discutendo di qualcosa che non esiste, sembra che ci sia già un accordo per ridurre il deficit al 2%“, ha attaccato il capogruppo Dem Luigi Marattin, seguito da Andrea Mandelli (Fi), Guido Crosetto di Fdi, Stefano Fassina (Leu) e dal rappresentante del misto Salvatore Caiata. Nel corso del G20 Tria aveva confermato che la trattativa si concentra su una riduzione del deficit/pil dal 2,4 all’1,9-2%. Il premier Giuseppe Conte ha specificato che il governo non lavora a una riduzione sotto il 2%, senza smentire che proprio il 2% possa essere il punto di caduta. “Parlando come Lega non come presidente, concordo che se ci sono modifiche, se sono vere le dichiarazioni di stampa, se cambiano miliardi è opportuno che si dica”, ha detto Borghi prima di sospendere della seduta. “E’ evidente che si debba parlarne. Se però deve venire qualcuno, venga in Aula perché qui è chiuso il termine per gli emendamenti e quindi i fondi legati a pensioni e reddito di cittadinanza non varieranno qui”. Borghi avrebbe ottenuto l’impegno del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti affinché Tria o un altro esponente del governo stasera intervengano in commissione.

Gli emendamenti: dal lavoro nero alla prevenzione incendi nei luoghi di cultura – Uno degli emendamenti approvati lunedì sera prevede un aumento delle sanzioni per violazioni in materia di lavoro “in una misura che va dal 10% al 20%“. La stretta sul lavoro nero è stata annunciata dai membri della Bilancio del M5S che hanno spiegato che “se un datore di lavoro nei 3 anni precedenti è stato oggetto di sanzioni amministrative o penali per i medesimi illeciti, le maggiorazioni sono raddoppiate”: passano dunque dal 10 al 20%. La stessa modifica consente all’Ispettorato nazionale del lavoro di assumere 300 lavoratori nel 2019, 300 nel 2020 e 330 nel 2021. Un altro emendamento approvato in serata prevede un piano di controllo di prevenzione degli incendi nei luoghi della cultura e nelle sedi del ministero per i Beni e le attività culturali oltre alle altre sedi di ministeri vincolate.

Prorogato il credito di imposta per la formazione 4.0 – Tra gli emendamenti approvati martedì uno del M5s proroga di un anno il credito di imposta per la formazione 4.0. Fino a 300mila euro di spesa annuale scatta un credito del 50% per le piccole imprese e del 40% per le medie. Per le grandi aziende invece il credito d’imposta è del 30% fino a 200mila euro. La misura ha un costo di 250 milioni per il 2020. Arriva poi un fondo da un milione di euro all’anno per il triennio 2019-2021 per potenziare interventi sul fronte della difesa cibernetica e per il rafforzamento dell’autosufficiente su quello energetico.

50 assunzioni nelle regioni per accelerare investimenti – Per accelerare gli investimenti, le Regioni potranno assumere a tempo determinato fino a un “massimo di 50 unità complessive di personale di profilo tecnico di qualifica non dirigenziale” che si occupi di programmazione e realizzazione degli interventi.
Un altro emendamento dispone che la pubblica amministrazione non debba ricorrere al mercato elettronico per acquisti di beni e servizi fino a 5mila euro. Il tetto precedente era fissato a mille euro. E’ stato invece bocciato un emendamento a prima firma Francesco Boccia (Pd) che portava l’aliquota dell’Iva al 5% per “latte in polvere e liquido per neonati, prodotti alimentari per l’infanzia, pannolini, assorbenti“. La maggioranza che aveva presentato un analogo emendamento ha ritirato la proposta di modifica.
Il tetto all’utilizzo del contante per tutti i turisti stranieri (europei ed extraeuropei) sale da 10mila a 15.000 euro e la platea si amplia ai residenti all’interno della Ue. Lo prevede un emendamento alla manovra presentato da FdI approvato in commissione.

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