Niente fondi per le buche di Roma nella manovra del Governo. “Almeno per ora”, specificano fonti parlamentari del M5S. Con buona pace degli appelli e delle rassicurazioni della sindaca Virginia Raggi. La Commissione parlamentare Bilancio della Camera ha prima stralciato l’emendamento da 145 milioni di euro presentato dal M5S e poi, la scorsa notte, ha bocciato quello da 180 milioni presentato dai parlamentari romani del Pd. “Faranno parte di un successivo pacchetto Roma”, ha provato a rassicurare la sottosegretaria all’Economia Laura Castelli, senza specificarne però le tempistiche. “Ci riproveremo al Senato”, ha chiosato il deputato romano pentastellato Francesco Silvestri.
Da mesi Raggi porta avanti un’interlocuzione con il governo sul fronte della manutenzione stradale, almeno dalla nevicata del 27 febbraio scorso, quando il ghiaccio rovinò buona parte degli 8.000 km delle vie capitoline. Prima dell’estate, al termine del giro effettuato dalla prima cittadina nei ministeri, in Campidoglio erano ottimisti sui finanziamenti statali. Sentimento naufragato una prima volta il 1 novembre, quando l’assenza del provvedimento nella bozza della legge di bilancio aveva spinto la sindaca a telefonare in diretta a W L’Italia – trasmissione di Rete 4 condotta da Gerardo Greco – affermando che se il ministro dell’Economia, Giovanni Tria avesse continuato “in questa direzione” non avrebbe fatto “un torto a Virginia Raggi, ma a Roma e a tutti i romani”. Nei giorni successivi, dopo alcuni colloqui fra la prima cittadina e i ministri Luigi Di Maio e Danilo Toninelli, sono quindi tornate le rassicurazioni del Campidoglio sulla “volontà del Governo di inserire in finanziaria i fondi per la manutenzione stradali”.
E allora, ecco la nuova puntata del balletto. “Stavolta definitiva”, teme il deputato Pd (e consigliere), Roberto Giachetti. La scorsa notte, Giachetti e il suo collega Dem, Luciano Nobili, hanno presentato un emendamento all’articolo 64 comma 3 del provvedimento per attribuire un finanziamento di 180 milioni di euro a Roma Capitale per il prossimo triennio (60 milioni all’anno dal 2019 al 2021) per la manutenzione straordinaria delle strade. “Ma l’emendamento è stato bocciato, sia dalla maggioranza rappresentata dal deputato grillino Francesco Silvestri, sia dal Governo”, hanno detto i parlamentari, accompagnati dal capogruppo capitolino Antongiulio Pelonzi. “E’ un atto di sfiducia verso Virginia Raggi”, hanno rincarato. Contattato da IlFattoQuotidiano.it, il deputato M5S Silvestri ha minimizzato: “Io stesso avevo presentato in precedenza due mozioni, una da 145 milioni per il tpl e una da 250 milioni in 5 anni (dunque 50 milioni l’anno, ndr) per la manutenzione stradale. Abbiamo però deciso di ripresentare il tutto in Senato, a causa della scarsa tempistica”. La vice ministra Castelli dice che ci sarà un successivo pacchetto Roma? “E’ vero, l’ha detto, ma proveremo a parlare con il Governo e a trovare un accordo. Non so però se la cifra sarà quella”.
E in Campidoglio come l’hanno presa? Per il momento dall’entourage di Virginia Raggi prevale il no-comment. E’ possibile, tuttavia, che la prima cittadina torni a lanciare un appello. Per il momento, l’unico a esporsi in maggioranza è il consigliere M5S Pietro Calabrese. “Il governo per il momento ha assicurato oltre 200 milioni di euro per la mobilità sostenibile – ha detto ai cronisti nella buvette dell’Aula Giulio Cesare – purtroppo questo esecutivo agisce in condizioni economiche non facili e con la spada di Damocle delle trattative con l’Unione Europea. Dovevamo indicare priorità fra le priorità, e in cima a queste, come ci è stato rappresentato anche dalle votazioni online, c’è la mobilità pubblica. Ma questo non vuol dire che nei prossimi mesi non possano arrivare aiuti anche sulla manutenzione stradale”. Nei giorni scorsi, proprio la sindaca Raggi aveva presentato i fondi stanziati nel bilancio capitolino sul fronte delle opere viarie, oltre 300 milioni, di cui 58 milioni in tre anni manutenzione stradale “straordinaria” (18 milioni l’anno); questi vanno sommati ai due bandi triennali (lavori e sorveglianza) da 176 milioni per la manutenzione ordinaria. In sostanza, la conferma dei 78 milioni l’anno già previsti nei bilanci precedenti.