L'annuncio del ministro delle Finanze, Kristian Jensen. Gli immigrati saranno confinati di notte a Lindholm, a 2,5 km a largo delle coste danesi, e tra questi ci saranno sia i richiedenti asilo che hanno commesso reati, sia coloro che hanno visto respingere la propria domanda di protezione umanitaria ma che per motivi legali non possono essere rimpatriati. Il Dansk Folkeparti festeggia con un video su Twitter
Una Alcatraz danese per richiedenti asilo che hanno commesso reati e per migranti che non hanno diritto di rimanere nel Paese ma che non possono essere rimpatriati. L’ultima trovata del governo di Copenaghen guidato dai liberali del Venstre ha scatenato le polemiche dell’opposizione che ha denunciato la decisione come un “collasso umanitario”. Ad esultare, invece, il Partito del Popolo Danese, formazione di estrema destra populista ed euroscettica il cui appoggio all’esecutivo del primo ministro Lars Løkke Rasmussen è fondamentale per la tenuta del governo.
Ad annunciare la decisione è stato il ministro delle Finanze, Kristian Jensen. Gli immigrati saranno confinati sull’isola disabitata di Lindholm, situata circa 2,5 chilometri a largo delle coste danesi, e tra questi ci saranno sia coloro che, in attesa di vedere esaminata la propria richiesta d’asilo, hanno commesso reati, sia coloro che hanno visto respingere la propria domanda di protezione umanitaria ma che, per motivi legali, non possono essere rimpatriati. Criminali comuni e semplici immigrati senza permesso di soggiorno saranno tutti costretti a convivere sull’isola. Il ministro assicura che coloro “non saranno imprigionati. Ci sarà un battello che farà la spola da e per l’isola. Il traghetto, però, non effettuerà viaggi per tutto il giorno, quindi queste persone di notte dovranno essere di nuovo al punto di partenza. In questo modo, controlleremo meglio dove si trovano”, ha dichiarato il membro del governo all’agenzia di stampa danese Ritzau.
Il provvedimento è destinato ad attirare le critiche e a creare imbarazzo all’interno della formazione che si definisce liberale e che è all’interno del gruppo Alde al Parlamento europeo. Chi esulta, invece, sono i sostenitori del Dansk Folkeparti (Df), il Partito del Popolo Danese che nell’assemblea nazionale sostiene la coalizione di governo. E il modo di festeggiare della formazione di estrema destra ha sdegnato le opposizioni. Su Twitter, il profilo ufficiale del Df ha pubblicato un cartoon che raffigura uno straniero dalla pelle scura, che dai vestiti sembra raffigurare una persona di origine araba e di religione musulmana, scaricato da un traghetto su un’isola deserta. L’animazione è accompagnata dalla scritta “Espulsi, i criminali stranieri non hanno motivo di rimanere in Danimarca. Fino a quando non riusciremo a liberarcene, li trasferiremo sull’isola di Lindholm. Saranno obbligati a rimanere nel nuovo centro di espulsione durante la notte e ci sarà la polizia tutto il giorno. Grande!”.
Udviste, kriminelle udlændinge har INTET at gøre i Danmark. Indtil vi kan komme af med dem, flytter vi dem nu ud på øen Lindholm i Stege Bugt, hvor de vil have pligt til at opholde sig på det nye udrejsecenter om natten. Og der vil være politi til stede døgnet rundt. Sådan!#dkpol pic.twitter.com/YybG4zkwQi
— Dansk Folkeparti (@DanskDf1995) 30 novembre 2018
Le esternazioni del Dansk Folkeparti non sono piaciute all’opposizione di sinistra in Parlamento che da mesi si oppone alle politiche sempre più restrittive promosse dal governo in materia d’immigrazione. Il leader dei Verdi di Alternativet, Uffe Elbæk, ha dichiarato che “il governo che voglio guidare non costringerà mai le persone su un’isola deserta. Certe politiche inumane stanno creando una Danimarca completamente differente da quella che amo”.