Portare a casa la manovra, evitando la procedura di infrazione e senza tradire le promesse. Luigi Di Maio traccia i punti cardinali della rotta di governo per le prossime settimane e si dice certo di riuscire a mantenere intatte le riforme qualificanti legate alla legge di Bilancio. “Una nuova ricetta economica in controtendenza con il passato dell’Italia e con il presente degli altri Paesi europei”, la definisce durante un forum con l’Ansa spiegando che è questo a creare “attriti e discussioni”.
Ma il ministro dello Sviluppo Economico non ha ragionato solo di manovra, reddito di cittadinanza e Fornero. Riguardo alla vicenda dell’azienda di famiglia e dei manufatti abusivi sui terreni del padre, dice chiaramente che è “giustissimo fare le pulci anche ai familiari del vicepremier, non solo a lui, controllare fino all’ultimo dettaglio della famiglia” sottolineando che “però parliamo di un fatto di dieci anni fa: va bene che venga fuori la notizia, ho conosciuto cose di mio padre che non conoscevo e mi aiuterà nel rapporto con lui”.
Riguardo all’economia e ai contenuti della legge di Bilancio: “Potremo migliorare la qualità della vita degli italiani e specie delle parte più debole con questo pacchetto welfare”, ha detto il vicepremier e leader M5s aggiungendo che “opzione Donna è nel pacchetto pensioni e ieri sera il congedo di paternità obbligatorio è passato da 4 a 5″ giorni. Di Maio dicendosi convinto che il governo riuscirà a finanziare le misure perché “potrebbero servire meno soldi di quelli stanziati quando abbiamo scritto la manovra” si è soffermato sul dialogo con la Commissione Ue per evitare la procedura d’infrazione.
“La trattativa la porterà avanti il premier, ma nella legge di Bilancio tutte le misure sono in un pacchetto che si porterà a casa. Si può trattare con l’Europa, ma senza tradire le promesse agli italiani. Le platee delle misure non cambieranno”. E, pungolato sull’assenza di una delle misure bandiera, quella del taglio delle pensioni d’oro, ha specificato che nella seconda lettura al Senato quella norma verrà inserita. E ha garantito alle imprese che alcune istanze saranno confermate nel testo definitivo della manovra. “In 6 mesi – ha rivendicato – abbiamo portato a casa risultati con un gioco di squadra e con Conte come punta avanzata”. Una metafora calcistica per ribadire che “andremo avanti a lungo per cercare di realizzare il contratto di governo” assieme alla Lega, con la quale “c’è una sana e leale competizione, che non nascondiamo”.
Di Maio si è poi soffermato sulla questione Alitalia. Per la compagnia di bandiera, ha spiegato, “in questo momento c’è una proposta vincolante di Ferrovie che presuppone tre mesi di ‘due diligence’ e l’analisi dei dati per un piano industriale assieme a un partner”. Per questo motivo, il prestito ponte “va rinviato” così da “consentire a Fs di scrivere il piano industriale entro il 31 gennaio” e la restituzione “dovrebbe essere fissata tra maggio e giugno, ma se l’Antitrust fa prima con il suo parere possiamo anticipare”. Il vicepremier ha poi lasciato intendere che l’interesse internazionale su Alitalia non manca: “Abbiamo disponibilità anche inattese da varie parti del mondo – ha concluso – possiamo fare una newco anche a 2 miliardi, senza stare sempre sulla soglia di galleggiamento come ha sempre fatto Alitalia”.