Cinema

Golden Globes 2019, le nomination: film, interpreti e canzoni. Da Vice a Bohemian Rhapsody

Cinque candidature per A Star is born. Sorprende anche la presenza di Alfonso Cuaron e del suo Roma. Il caso dell’anno, vincitore del Leone d’oro all’ultima Venezia, apparentemente distribuito solo su Netflix ma in questi giorni in decine di cinema italiani

di Davide Turrini

Sei nomination per Vice, cinque per È nata una stella, Green book e The Favourite. Ma c’è anche spazio, di traverso, per Roma di Cuaron (tre nomination) e per un bel blocco di opere che rispondono da lontano agli echi del fu #Oscarsowhite. Questo il risultato delle nomination dei Golden Globes 2019, annunciati poche ore fa e votati da una giuria di circa novanta giornalisti della stampa estera (Hollywood Foreign Press Association). È Vice, il film diretto dall’ex autore del Saturday Night Live, Adam McKay (The big short, 2015) a raccogliere le nomination per il miglior film commedia-musicale, per il suo protagonista Christian Bale e la sua protagonista Amy Adams, per l’attore non protagonista (Sam Rockwell), per regia e sceneggiatura (McKay).

Un vero trionfo anticipato per il biopic sull’ex vicepresidente statunitense Dick Cheney che molti rumors danno tra i favoriti agli Oscar. Altro favorito agli Oscar “pesanti” è  A star is born che incrocia Vice nei Globe solo nella categoria “miglior regia” di Bradley Cooper e sale a cinque con la nomination per il miglior film drammatico, miglior attore (Cooper), attrice (Lady Gaga), e canzone originale (la struggente Shallow).

Sorprendono, invece, dopo mille polemiche attorno ad una frase malandrina e indirettamente razzista di Viggo Mortensen durante un incontro stampa per la presentazione del film, Green Book, un A spasso con Daisy au contraire, dove nel 1962 il pianista afroamericano Don Shirley (Mahershala Ali) è accompagnato e scortato in un suo tour nel profondo Sud degli Usa dal bianco autista del Bronx, Tony Lip (Mortensen). Nomination Globes per i due attori, ma anche come miglior film commedia e soprattutto per regia e sceneggiatura firmata da Peter Farrelly, il re del cinema demenziale anni novanta che diresse, tra gli altri, Scemo e più scemo. Niente male anche le cinque nomination per The Favourite: miglior attrice di un film commedia ad Olivia Colman, migliori attrici non protagoniste per Emma Stone e Rachel Weisz, e miglior sceneggiatura (Deborah Davis e Tony McNamara).

Sorprende anche la presenza di Alfonso Cuaron e del suo Roma. Il caso dell’anno, vincitore del Leone d’oro all’ultima Venezia, apparentemente distribuito solo su Netflix ma in questi giorni in decine di cinema italiani. Cuaron s’impone e vincerà nella categoria Miglior Film Straniero (nel quintetto ci sono anche la palma d’oro a Cannes 2018 Un affare di famiglia e Opera senza autore), ma riesce a rientrare anche come nomination tra le migliori sceneggiature (e non è detto che perda) e come miglior regista. Non dovrebbe mancare un riconoscimento al film evento dell’anno negli Stati Uniti, quel Black Panther con il primo supereroe Marvel afroamericano, campione d’incassi al box office.

Il film diretto da Ryan Cogler rientra a forza nella categoria film drammatici e ottiene nomination anche per la miglior colonna sonora e per il miglior brano musicale. Altro film in tema “razziale” è il non proprio memorabile Blackkklansman che raccoglie quattro possibili nomination Globes per il film drammatico, la regia, l’attore non protagonista (Adam Driver), quello protagonista (John David Washington). Non mancano le nomination vintage di Gleen Close (miglior attrice in un film drammatico – The Wife), Robert Redford (miglior attore film commedia – Old man and the gun); quelle di devozione adolescenziale ai Queen (Bohemian Rhapsody è nominato per il miglior film drammatico e il miglior attore Rami Malek); e quelle storico-pavloviane a Emily Blunt per Il ritorno di Mary Poppins.

Tra le cinque nomination per il miglior film d’animazione spicca L’isola dei cani di Wes Anderson, mentre tra le attrici non protagoniste non dimentichiamo Claire Foy che prova a far risalire la china al vero titolo bastonato da questi Golden Globe, The first Man di Damien Chazelle, Nessuna nomination per il ragazzo prodigio di La la land, né per l’interprete Ryan Gosling. Nell’ambito televisivo lasciano stupefatti le cinque nomination nella categoria delle mini-serie per The assassination of Gianni Versace: American Crime Story (Fox), con Edgar Ramirez alias Gianni Versace e Penelope Cruz/Donatella a spadroneggiare. Mentre tra le serie tv drammatiche fa il pieno Homecoming (serie, attore, attrice) e tra le serie commedia fa capolino un piccolo gioiello (in questi giorni in onda su Sky): Kidding, nomination alla serie e al suo protagonista, uno struggente, schizzato e umanissimo Jim Carrey. La premiazione avverrà il 6 gennaio 2019.    

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