Il mancato riciclo degli smartphone vecchi e la distruzione dell’habitat dei Gorilla beringei graueri sono legati a doppio filo. La conseguenza diretta è chiunque tenga nel cassetto cellulari in disuso, che sarebbero da smaltire, sta contribuendo all’estinzione delle popolazioni di gorilla nella Repubblica Democratica del Congo. Un’affermazione e un’accusa forti, che è inclusa nello studio pubblicato sulla rivista scientifica Plos One dall’Università dell’Australia Meridionale e dall’organizzazione di conservazione delle specie Zoos Victoria.

Due realtà che sembrano lontane anni luce – un accessorio tecnologico e un animale selvatico a rischio di estinzione – come possono essere così legate? La risposta è nei materiali contenuti degli smartphone, e nei luoghi da cui questi vengono estratti.  Pochi sanno, infatti, che per costruire degli smartphone vengono impiegati metalli fra cui oro e cobalto. Questi vengono estratti nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo, distruggendo gli habitat dei gorilla e finanziando guerre e violazioni dei diritti umani.

Crediti: Joe McKenna from San Diego, Wilimedia Commons

 

Che differenza fa qualche grammo d’oro? Bisogna vedere un singolo cellulare come una goccia in un oceano. Se proviamo a considerare il mercato nella sua globalità, il conto diventa impressionante. Solo in Germania, entro il 2035 si stima che giaceranno inutilizzate più di 8.000 tonnellate di metalli preziosi, presenti in smartphone non riciclati. In Cina, entro il 2025, non saranno riciclate 9 tonnellate di oro, 15 tonnellate di argento e 3.100 tonnellate di rame.

La dottoressa Carla Litchfield, direttore del gruppo di ricerca sulla psicologia della conservazione e il comportamento degli animali presso l’Università dell’Australia Meridionale, spiega che “per ogni 30-40 telefoni cellulari che vengono riciclati, in media si recupera un grammo d’oro […] dato che le vendite di telefoni cellulari stanno aumentando vertiginosamente, e che il contenuto d’oro per smartphone sta aumentando, le fonti naturali d’oro rischiano di esaurirsi entro il 2030”.

Adesso che si conoscono i numeri, si può capire perché il riciclo da parte di tutti può salvaguardare i gorilla. Se questi materiali fossero ampiamente disponibili, la distruzione dell’habitat dei gorilla sarebbe disincentivato. A questo punto viene da chiedersi perché non ricicliamo. Pigrizia a parte, secondo gli autori dello studio il primo problema è che in molti paesi c’è carenza di punti di riciclaggio dei rifiuti elettronici. A questo è doveroso aggiungere che non c’è sufficiente sensibilizzazione della popolazione sui motivi per i quali è necessario riciclare, e sui materiali contenuti nei telefonini. Oltre tutto, se i vecchi telefonini non vengono smaltiti adeguatamente (come rifiuti RAEE) ma buttati insieme ai rifiuti domestici, inquinano l’ambiente in cui viviamo.

Foto: Depositphotos

 

Un’idea educativa che ha funzionato è quella che è stata attuata in Australia, presso lo Zoo di Melbourne, fra il 2009 e il 2014. Spiegando agli avventori quando detto sopra, si sono raccolti più di 115.000 vecchi telefoni cellulari. Se una campagna di sensibilizzazione analoga venisse fatta in Italia, e magari nelle piazze fossero istituiti centri mobili per la raccolta RAEE, portereste lì i vostri cellulari da buttare?

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