Televisione

Mai Dire Talk, uno show nostalgico per trentenni, pensato solo per i fan storici e incapace di rinnovarsi

Gli ascolti si confermano deludenti, la seconda puntata è calata al 4,8% di share, e Greta Mauro e Stefania Scordio alla conduzione non convincono

La polemica di Giuseppe Candela

Quando in tv si sbaglia una partenza diventa ostico cambiare in corsa. Il debutto di Mai dire talk si era rivelato deludente, segnato da una durata eccessiva e da un effetto caciara con troppa carne a fuoco. Uno show tendente alla nostalgia per trentenni sostenuto solo dalla bravura della Gialappa’s band e del Mago Forest. Nella seconda puntata si è corso ai ripari, riducendo la durata e coinvolgendo maggiormente gli ospiti.

Aumentando i momenti musicali e avvicinandosi a una direzione più satirica. Con invariato il problema alla conduzione: Greta Mauro e Stefania Scordio non convincono, rafforzano l’idea che il programma avrebbe potuto puntare su volti di maggiore peso. Tra imitazioni e filmati Mai dire talk ha assunto maggiore rimto, restando però ingabbiato in un problema di fondo: la trasmissione sembra diretta ai fan storici, chiudersi a quella nicchia incapace di rinnovarsi e cercare pubblico altrove.

Non è forse un caso che a far discutere è un episodio trasmesso nella prima puntata che sta avendo importanti ripercussioni sul web. Al debutto tra gli ospiti era presente Cicciogamer89 alias Mirko Alessandrini, uno dei youtuber più famosi che può contare su una community di quasi tre milioni di utenti. Le sue battaglie contro il peso e contro gli hater sono state negli anni condivise su Youtube ma anche raccontate in un libro, in puntata invece si è trovato di fronte a battute di questo tipo: “89 come i chili? Magari!”, “Ma come mai Ciccio come soprannome eheheh?”, “Jake la furia è il tuo dietologo?”, “L’incubo dei ristoranti all you can eat”.

Con il Mago Forest che gli ha rifilato uno schiaffo sul collo dopo aver ascoltato in cosa consisteva il suo “lavoro”. Cicciogamer89 si è sfogato con un video di tredici minuti spiegando di non aver preso soldi e aggiungendo: “Non mi hanno dato modo di poter parlare o di esprimere un concetto. (…) Ero andato lì consapevole di beccarmi qualche frecciatina, purtroppo hanno calcato la mano dicendo parecchie inesattezze e screditando quello che facciamo. Sono andati anche su personale, ma mettetevi pure nei miei panni. Sarebbe stato utile diventare aggressivo? Avrebbe portato a qualcosa? (…) Io ho perso cento chili, ancora non sto bene con me stesso, e sentirsi dire in diretta nazionale: ‘È il Re del All you Can eat’, quando ci sto ancora sotto per il fatto che non riesco a scendere più di 116 chili. Cosa avreste fatto? Io vi ringrazio per il supporto, ma una cosa che chiedo: prima di dare le vostre opinioni e dire che sicuramente l’ho fatto per soldi, chiedete prima. Perché io non sapevo niente. Sono stato “bullizzato”, lo metto tra virgolette, in maniera un po’ troppo pesante.”

I giovanissimi di oggi, quelli che dovrebbe cercare Italia 1, seguono Cicciogamer89 e non la Gialappa’s Band. Scendono in campo per difenderlo e a quel target prestigioso Mai dire talk ha tirato un ceffone in maniera metaforica e letterale. Gli ascolti si confermano deludenti, la seconda puntata è calata al 4,8% di share con 884.000 telespettatori superato anche da Il meglio de La Tv delle Ragazze visto da 1.060.000 e il 5,1%

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