Cronaca

Ancona, panico al concerto di Sfera Ebbasta: 6 morti nella calca. Conte: “Venduti 1400 biglietti, ma la sala conteneva 469 persone” (FOTO E VIDEO)

Il panico scatenato dallo spray urticante dentro la discoteca 'Lanterna azzurra' di Corinaldo. Poi la fuga dal locale, la balaustra di ferro che cade, la massa che schiaccia e uccide sei persone. La procura indaga per omicidio colposo plurimo e la discoteca è sotto sequestro. Accertamenti sul sovraffollamento in corso. Le vittime sono cinque giovani (tre ragazze e due ragazzi) tra i 14 e i 16 anni e una mamma

Era l’1 di notte e migliaia di ragazzini giovanissimi stavano aspettando che iniziasse il concerto del trapper Sfera Ebbasta, atteso per le 22, quando qualcuno, “una persona incappucciata” dicono alcuni testimoni, ha spruzzato una sostanza urticante che ha scatenato il panico. A quel punto chi era dentro al locale si è precipitato verso l’uscita di sicurezza. Ma una volta fuori la balaustra di ferro ha ceduto: e lì i ragazzi sono caduti in massa (video). Sei persone sono state schiacciate e uccise dalla calca: non c’è stato scampo per cinque minorenni, tre ragazze e due ragazzi di età compresa fra i 14 e i 16 anni, e una mamma di 39 anni. È successo nella notte tra sabato e domenica nella discoteca Lanterna azzurra di Corinaldo, in località Madonna del Piano. La procura indaga per omicidio colposo plurimo e il locale è sotto sequestro. Numerosi giovani sono rimasti feriti e, di questi, sette sono ricoverati in rianimazione e rischiano la vita. Gli investigatori hanno trovato una bomboletta di gas urticante durante i rilievi all’interno della discoteca: saranno i test della scientifica a dire se sia stata proprio quella utilizzata quando è scoppiato il panico. Il locale non è tra l’altro dotato di telecamere di sorveglianza, né all’interno né all’esterno.

La sala con il palco del concerto è un rettangolo di 40 metri per 20 con una capienza di meno di 500 persone: “I ragazzi sono fuggiti in un’unica direzione verso la porta posteriore di sicurezza della discoteca; c’erano scale e ringhiere alte un metro e mezzo che hanno ceduto sotto il peso dei ragazzi“, ha spiegato il prefetto di Ancona Antonio D’Acunto. La tragedia è avvenuta durante la festa che ha coinvolto i 5 istituti superiori di Senigallia. Tra i giovani e i ragazzi della zona nei giorni scorsi c’era stato una sorta di tam tam sui social e attraverso il passaparola: molti avevano prenotato tavoli a prezzi agevolati per gli studenti per prendere parte al concerto di Sfera Ebbasta e, per l’occasione erano stati organizzati anche i trasferimenti in autobus dai paesi vicini.

Per questo nella discoteca però c’erano molte più  persone di quante avrebbero dovuto: “Da un primo accertamento a caldo – ha detto premier Giuseppe Conte – risultano venduti 1.400 biglietti. Ma anche che era aperta una sola sala sulle tre della discoteca, con una capienza di 469 persone. Con i numeri non ci siamo”. “Uno dei miei figli aveva il biglietto numero 1350. E lo aveva acquistato in prevendita”, ha detto all’Ansa Carmelo Calì, padre di uno dei ragazzi presenti. Sul nodo del sovraffollamento è intervenuto anche il comandante provinciale dei carabinieri di Ancona Cristian Carrozza: “Stiamo verificando con i vigili del fuoco la capienza della discoteca e se le dotazioni erano adeguate per poter ospitare questo tipo di manifestazioni”, ha precisato. Dai primi accertamenti pare che le uscite di sicurezza del locale si siano regolarmente aperte, ma sono in corso ulteriori verifiche. Intanto Sfera Ebbasta ha annunciato di aver annullato tutti i suoi impegni promozionali.

I feriti – “Sette persone sono in codice rosso ricoverate all’ospedale di Torrette ad Ancona, 13 in codice giallo ospitate anche in altri ospedali come quello di Senigallia. Poi c’è un numero che varia, in quanto sono condizioni più lievi, di altre persone, intorno a una quarantina di feriti per cui saremo più precisi nei momenti successivi”, spiega il prefetto di Ancona Antonio D’Acunto. Vittime e feriti hanno riportato trauma cranico e trauma toracico: “Sono tutti in pericolo di vita e in prognosi riservata”, ha detto Abele Donati, primario della clinica di Rianimazione. “Sono tenuti in coma farmacologico. Hanno riportato anche lesioni da asfissia, ma è presto per dire se ci sono anche lesioni cerebrali”, ha aggiunto. Ma tra i feriti arrivati negli ospedali di Ancona Torrette, Senigallia, Jesi e Fano, c’è anche chi ha riportato ustioni al viso per lo spray urticante. 

Le vittimeAsia Nasoni, 14 anni, di Senigallia; Daniele Pongetti, 16 anni, di Senigallia; Benedetta Vitali , 15 anni, di Fano; Mattia Orlandi, 15 anni, di Frontone; Emma Fabini, 14 anni, di Senigallia. E mamma Eleonora Girolimini, 39 anni, di Senigallia”. A rendere noti i nomi delle vittime è stato il vicepremier Luigi Di Maio in un post su Facebook, in cui aggiunge: “Come governo – sottolinea il vicepremier – faremo massima chiarezza sulla dinamica della vicenda (se sono state rispettate tutte le norme di sicurezza) e individueremo i responsabili. Un abbraccio e un pensiero alle famiglie delle vittime e a tutti i feriti“. Eleonora lascia 4 figli, tra cui la ragazza undicenne che aveva accompagnato alla Lanterna. Figlia di un noto ristoratore della città, era piuttosto conosciuta a Senigallia dove vive la famiglia. Il padre gestisce infatti un locale, noto soprattutto negli anni ’80 sul lungomare.

“Il locale era pieno di ubriachi” –  “Non ce la faccio a dire niente. Solo che quattro figli sono rimasti senza la loro mamma e uno di loro prende ancora il latte. Parlerò più avanti per dire quello che è successo lì dentro. Non era un concerto ma una discoteca strapiena di gente e piena di alcolici. Il concerto doveva iniziare alle 22 e invece non iniziava. Porti tuo figlio lì ed erano tutti ubriachi“. Lo ha detto Paolo, il marito di Eleonora Girolimini, la donna di 39 anni madre di quattro figli, morta nella calca.

“Abbiamo visto corpi stesi a terra” – “Era mia figlia, aveva solo 14 anni, vi rendete conto…”. Riesce a stento a tenersi in piedi, scrive l’Ansa, e urla in lacrime davanti all’obitorio degli Ospedali Riuniti di Ancona la madre di una delle vittime. Alla donna, sorretta da una parente, i sanitari presenti mettono una pesante coperta sulle spalle per coprirsi. Molti congiunti delle giovani vittime parlano in lacrime al telefono, altri siedono fuori della struttura impietriti dal dolore in una situazione quasi irreale. I genitori delle vittime sono assistiti all’ospedale Torrette dagli psicologi del Sep, servizio emergenza psicologica della Croce rossa. Alcuni di loro attendevano i figli fuori dalla discoteca, attrezzati anche con coperte in auto per riportarli a casa alla fine del concerto. Per loro sono stati attivati servizi di assistenza psicologica.

“Abbiamo visto dei corpi stesi per terra –  ha detto una donna arrivata all’ospedale di Torrette di Ancona per assistere la figlia di 14 anni rimasta ferita durante la calca – coperti da teli bianchi e un uomo che si aggirava, come un sonnambulo… Continuava a ripetere “mia figlia è morta…”. “Non si può morire così a quindici anni, un pensiero e una preghiera per i sei morti di stanotte nelle Marche – ha detto Salvini – e una speranza per i tredici feriti gravi ancora ricoverati. E un impegno: trovare i responsabili di queste sei vite spezzate, chi per cattiveria, stupidità o avidità ha trasformato una serata di festa in una tragedia. Oggi alle 11 in Piazza del Popolo un minuto di silenzio per ricordare questi ragazzi”.

I racconti dei ragazzini presenti – “Ero seduto a uno dei tavoli prenotati, il concerto non era ancora iniziato. Ho sentito la gola che mi pizzicava e un odore strano“, ha raccontato un ragazzo di 14 anni di Fano. Era nella discoteca insieme al fratello e ad alcune amiche, e sabato sera è tornato insieme alla madre per cercare di recuperare gli oggetti abbandonati nella fretta di lasciare il locale. “Non ho visto nessuno con lo spray, ma la gola pizzicava, si sentiva un odore acre, la gente si sentiva male“, prosegue il 14enne con la voce ancora provata dal terrore di quegli istanti a quel punto è iniziata la calca: “La gente spingeva ed è iniziata a cadere. Sono caduto anche io all’indietro ma per fortuna non mi sono fatto male”.

Marco ripete da ore le stesse parole. “Li ho visti cadere, rotolarsi, accartocciarsi uno sopra l’altro, una cosa assurda. Le persone una sull’altra formavano uno spessore di due metri, li tiravamo in due, in tre, ma non uscivano”. Il figlio di Vincenzo Fiore faceva il pr alla Lanterna. “Mi ha raccontato una scena raccapricciante, c’erano decine di ragazzi che facevano fatica a respirare, altri schiacciati”. Greta Narducci era venuta da Imola per vedere Sfera. Ora è in ospedale. “Avevo persone sopra e sotto di me. Mi sentivo soffocare. Una ragazza che era ancora più sotto di me urlava e diceva ‘sto morendo, sto malè. Ma io non potevo muovermi, avevo una gamba incastrata, riuscivo a respirare perché sopra la testa non avevo nessuno. Poi mi hanno tirata su. C’erano corpi che non si muovevano più”.

Le indagini – Omicidio colposo è il reato ipotizzato nel troncone d’inchiesta che riguarda i gestori del locale. Questi potrebbero essere iscritti presto nel registro degli indagati, anche per ragioni tecniche. Omicidio preterintenzionale a carico di ignoti è invece il reato ipotizzato per chi ha utilizzato lo spray urticante nella discoteca. In questo caso gli investigatori non hanno ancora identificato il responsabile che non si vedrebbe nei video acquisiti. In un primo momento si era ipotizzato potesse essere una ragazza, minorenne, mentre dalle testimonianze emerge che potrebbe esser stato invece un ragazzo.

“La questione è molto delicata, ci sono due procure che stanno indagando, quella ordinaria e la procura dei minori, anche perché si potrebbe pensare che possano essere coinvolti dei minori. Oggi abbiamo sentito qualche ragazzo, sia noi sia i carabinieri, ma molti sono sotto choc e quindi è opportuno attendere che siano in condizioni di parlare perché tutto deve essere valutato con molta attenzione”. Lo ha detto il questore di Ancona Oreste Capocasa. La giornata di oggi è stata “molto difficile”, ha spiegato il questore, “in 38 anni di professione non avevo mai visto sei lenzuoli bianchi. E’ una cosa che mi ha segnato profondamente. Domani continueremo a lavorare come abbiamo fatto oggi”. Proclamato lutto cittadino a Corinaldo e a Senigallia.