Quasi 1.400 persone fermate – 1.385, ha detto il ministro degli Interni Christophe Castaner – e 974 mette sotto custodia in tutta la Francia nel quarto sabato di protesta dei Gilet gialli. In tutto il Paese hanno manifestato in 125mila: la protesta incendiata dagli aumenti della benzina, su cui il governo è stato costretto a fare marcia indietro, è diventata un’onda trasversale di contestazione al presidente Macron, di cui vengono chieste le dimissioni. Nelle strade di Parigi sono stati schierati circa 8mila agenti, 90mila in tutta la Francia. Emmanuel Macron non ha mai preso la parola in questa settimana cruciale del suo mandato, quella in cui all’Eliseo è circolata la parola “golpe” e la popolarità del presidente è precipitata al minimo storico del 21%.
Parecchie centinaia di manifestanti si sono radunati sugli Champs-Elysees, dove sono stati usati i primi fumogeni mentre attorno alla Porte Maillot, dalla parte opposta dell’Arco di Trionfo, i gilet gialli sono via via cresciuti di numero e gli studenti si sono inginocchiati per protesta. In più occasioni manifestanti e folla si sono scontrati e si conta almeno una settantina di feriti, tra cui sette agenti di polizia. Per il primo ministro Edouard Philippe “è il tempo del dialogo, è iniziato con i dibattiti in entrambe le assemblee, gli incontri sul campo, a Matignon (sede del governo, ndr), dove ho avuto l’opportunità di incontrare una delegazione di questi connazionali. Deve continuare, la nazione francese deve ritrovarsi, nessuna tassa può minacciare l’unità nazionale”.
20:21 – A Parigi 10mila in piazza
Nella capitale la polizia ha effettuato 920 arresti, tra cui 619 in custodia. I feriti sono stati 71 nella capitale, 7 tra la polizia. Lo ha detto il ministro degli Interni, Christophe Castaner. Secondo in quale comunque “gli incidenti sono stati opera di casseur e decine di cortei, a Parigi e in provincia, si sono svolti senza incidenti”.
18:49 – Polizia ferisce 3 reporter
Due fotoreporter di Le Parisien sono rimasti colpiti sugli Champs-Elysées da proiettili di gomma flash-ball, uno al ginocchio e uno al collo. Un terzo fotografo di un’altra testata è stato soccorso la mattina, mentre un giornalista dell’agenzia di stampa A2PRL ha pubblicato su Twitter la foto di una ferita dovuta a una pallottola flash-ball. scp
18:03 – Marine Le Pen e Melenchon chiedono elezioni
Parlano i due ex candidati alle presidenziali per l’estrema destra e l’estrema sinistra, Marine Le Pen e Jean-Luc Melenchon. Entrambi chiedono elezioni anticipate. “La mobilitazione popolare è fortissima in Francia”, ha detto il leader de La France Insoumise. “I gilet gialli sono presenti, e come, in tutto il paese”, ha fatto eco la presidente del Rassemblement National. Per uscire dalla crisi, entrambi chiedono lo scioglimento dell’Assemblea nazionale e nuove elezioni politiche senza aspettare il 2022.
18:00 – 77mila i manifestanti in tutta Francia
Secondo fonti della polizia, sarebbero 76.900 i manifestanti scesi in piazza in tutta la Francia per le proteste dei gilet gialli. La maggior parte a Parigi, 2mila a Marsiglia, 600 a Montpellier, 500 a Nizza. Manifestazioni anche a Lille, Bordeaux, Tolosa, Lione. Secondo la prefettura parigina, nella capitale i fermi sono stati 737, 55 i feriti, di cui tre della polizia.
17:33 – Tensione sugli Champs-Élysées
Sala ancora la tensione in centro a Parigi, sugli Champs-Élysées, dove la polizia ha fatto ricorso ad un massiccio lancio di lacrimogeni. Come riferisce Le Figaro, nel corteo di gilet gialli si sarebbero infiltrati provocatori che avrebbero lanciato oggetti contro le forze dell’ordine.
17:25 – Sale a 55 bilancio dei feriti, 551 i fermi
E’salito a 55 il numero delle persone rimaste ferite per la quarta giornata di manifestazioni dei gilet gialli, secondo quanto annunciato dalla Prefettura. Tre di questi feriti sono poliziotti. Nella capitale sono 551 i fermi effettuati, 720 in tutto il Paese
16:22 – “Invasione” a Ventimiglia, rose gialle
Stop temporaneo ai camion e una rosa, ovviamente gialla, ai carabinieri. I gilet gialli sono arrivati a Ventimiglia, al confine tra Francia e Italia, per un “operazione di filtraggio ma non di blocco”. I manifestanti hanno deciso di rallentare il passaggio dei camion che attraversano il confine: non un rigido blocco permanente, a quanto pare, ma un filtraggio che consente ai mezzi pesanti di ripartire dopo uno stop di circa mezz’ora. Ai guidatori sono stati distribuiti volantini con le ragioni della manifestazione, avvenuta in modo pacifico ma inaspettato e quindi non autorizzato. “Per l’Italia e per la Francia dobbiamo essere uniti”, hanno gridato i manifestanti ai megafoni. Pochi e colorati i fumogeni utilizzati.
15:39 – Trenta persone sono rimaste ferite a Parigi
Trenta feriti nella capitale nel corso degli scontri fra polizia e manifestanti al quarto sabato di proteste dei gilet gialli. Lo fa sapere la prefettura. Fra i 30 feriti, ci sono 3 poliziotti, non gravi.
15:00 – Auto in fiamme a Parigi
Sale la tensione nella capitale. I vigili del fuoco sono dovuti intervenire nel centrale Boulevard de Courcelles, dove sono stati incendiati almeno 4 veicoli da parte dei casseur.
14:31 – Barricate e cassonetti incendiati
Sale tensione nella manifestazione dei gilet gialli a Parigi, nei pressi della avenue de Friedland, vicino agli Champs-Elysees. Manifestanti hanno saccheggiato un negozio di abbigliamento e una brasserie, lanciando poi sassi in direzione di un centro commerciale. Si sono erette le prime barricate e un cassonetto è stato incendiato. La polizia ha risposto con i gas lacrimogeni. Nelle prime file dei casseur, manifestanti fanno il gesto della ‘quenellè, il gesto varato dal controverso comico Dieudonné e ispirato al saluto nazista.
13:45 – Trump: “Accordo su clima non va bene”
“L’accordo di Parigi non sta funzionando così bene per Parigi”. Donald Trump commenta così, con un tweet, le manifestazioni di protesta che vanno in scena oggi in Francia. Il presidente degli Stati Uniti associa così la ma manifestazione contro l’accordo sul clima che conta circa duemila persone in manifestazione pacifica alla protesta che infiamma tutta la Francia da un mese.
13:37 – Ministero Interno: 31mila manifestanti
Sono 31.000 i manifestanti in Francia a metà giornata per la 4/a mobilitazione dei gilet gialli, secondo cifre comunicate dal ministero dell’Interno. Oltre 700 sono le persone fermate, ha precisato il sottosegretario Laurent Nunez intervistato da France 2, 335 dei quali a Parigi. Ma secondo altre fonti sono di più.
13:10 – Scontri con polizia in zona Opera
Un corteo di gilet gialli nella zona dell’Opera si è ripetutamente scontrato con la polizia a Boulevard des Italiens. I manifestanti hanno acceso dei fuochi ed hanno lanciato fumogeni, la polizia ha risposto con gli idranti. Il corteo si sta dirigendo verso Republique. Altri gilet gialli, dalla zona di Republique e Bastille si dirigono verso gli Champs-Elysees.
13:00 – Lancia-lacrimogeni ad altezza uomo
Tensione sempre alta nel tratto finale degli Champs-Elysees verso l’Arco di trionfo, dove i poliziotti tentano di avanzare e arginare i gilet gialli. Alcuni agenti, secondo quanto riferiscono alcuni testimoni, avrebbero puntato i lancia-lacrimogeni ad altezza uomo. I manifestanti hanno reagito con lanci di uova, bottigliette e altri oggetti.
12:30 – Cariche gendarmeria sugli Champs-Elysees
Carica della gerdarmeria con lanci di lacrimogeni in corso sugli Champs-Elysees a Parigi in occasione delle proteste dei gilet gialli. Molti manifestanti sono a volto coperto, nonostante il divieto, e sono state ritrovate molotov e spranghe. La tensione è alta e la gerdarmeria usa a intermittenza cariche di alleggerimento. scp
12:27 – Cariche e lanci di oggetti all’arco di trionfo
Tafferugli, con cariche della polizia e lancio di oggetti da parte di manifestanti, si registra in zona Arco di Trionfo, dalla parte opposta rispetto agli Champs-Elysees. La polizia ha finora evitato in modo assoluto il passaggio all’Arco di Trionfo di individui non perquisiti. Ai ripetuti tentativi di infiltrarsi e premere sulle barriere, la polizia ha riposto respingendo i gilet gialli e ricevendo in risposta il lancio di oggetti.
11:30 – La protesta dilaga
Non solo a Parigi, le tensioni per le manifestazioni dei gilet gialli si registrano in tutto il paese. Nel sud è critica la situazione sulla A6, l’autostrada in direzione dell’Italia, interrotta da una manifestazione all’altezza di Villefranche-sur-Saône in direzione sud. Nel nord, a Lille, una cinquantina di manifestanti, gran parte con i caschi, sono partiti in autobus diretti a Parigi.
11:03 – 50 Arresti anche in Belgio
La polizia ha effettuato circa 50 arresti a Bruxelles, dove oggi sono in programma manifestazioni dei gilet gialli in corrispondenza con quelle già in corso a Parigi. I primi arresti, riporta l’agenzia Belga, sono stati eseguiti nell’area della stazione centrale e nella zona in cui hanno sede le istituzioni europee. Le forze dell’ordine, come ha spiegato la portavoce Ilse Van De Keere, mirano a contenere le proteste pacifiche per consentire il regolare svolgimento delle normali attività.
10:35 – Studenti in ginocchio
Alla Porte Maillot, i manifestanti agitano un grande tricolore blu-bianco-rosso con scritte tre date, 1789 (Rivoluzione francese), 1968 (rivolta del Maggio francese) e 2018. Come accaduto ieri nelle manifestazioni dei liceali, anche i gilet gialli alla Porte Maillot si sono ripetutamente inginocchiati con le mani sulla testa per ricordare l’episodio degli studenti di Mantes-la-Jolie costretti due giorni fa in quella posizione dalla polizia che li aveva fermati. Molte le scritte sui gilet dei manifestanti, “Arriviamo”, “Yellow is the new Red” e “Macron, ci prendi in giro”.
10:30 – Primi lacrimogeni
Primi gas lacrimogeni sono stati lanciati pochi minuti fa dalla polizia nella rue Arsene Houssaye, adiacente agli Champs-Elysees. I gas sono stati lanciati per disperdere la folla che premeva pericolosamente contro una grata di ferro che impedisce di accedere alle strade adiacenti all’Eliseo. La pressione dei gilet gialli stava salendo, i gas lanciati hanno permesso la dispersione della folla in qualche minuto e senza incidenti.
10:28 – Macron all’Eliseo
Il primo ministro francese, Edouard Philippe, presiede dalle 10 una prima riunione al ministero dell’Interno con il ministro Christophe Castaner e i principali responsabili dei servizi di sicurezza. Il presidente Emmanuel Macron è all’Eliseo e segue la situazione. Philippe sta facendo il punto della situazione a Parigi e nel resto del territorio.
Parigi blindata
Novantamila poliziotti in assetto antisommossa. La capitale bloccata e militarizzata tra decori natalizi mestamente accessi su strade deserte e vetrine chiuse, come non si era visto neppure durante l’emergenza terrorismo del 2015. Parigi e la Francia si preparano così all’onda d’urto del quarto e forse decisivo sabato di protesta dei gilets jaunes. Così, nell’aria sospesa da scenario pre-insurrezionale, si prospetta un giorno di altissima tensione, con il governo all’angolo che cerca di contenere preventivamente il peggio dichiarando esplicitamente che “potrebbero esserci delle vittime“. A nulla sembrano servite le concessioni del governo, l’annullamento degli aumenti sul carburante che sono stati la miccia dell’insurrezione che muove da un disagio più profondo, che dalla provincia larga assedia Parigi contestando a 360 gradi la politica del governo del giovane Emmanuel Macron, descritto ormai come un Re Luigi XVI in attesa dell’esecuzione popolare.
IL PROGRAMMA FANTASMA SAL SAPORE “ITALIENNE”
È un movimento senza leader, né struttura formale, né piattaforma consolidata. Lo si è sempre detto. Ma negli ultimi giorni in rete è spuntato un programma in 25 punti che è una vera e propria “piattaforma politica” di un possibile governo di stampo populista che unisce le rivendicazioni sovraniste di destra a quelle idealmente rivoluzionarie di una sinistra radicale. Non si sa chi lo abbia scritto ma ai commentatori francesi e italiani non è sfuggita la somiglianza con il governo Lega-M5S in Italia. Con gli steroidi, però, cioé rafforzato per generare più rabbia, più entusiasmo e il massimo impatto emotivo. Si chiede allora l’uscita dall’euro, l’annullamento del debito, il referendum popolare e misure per impedire “i flussi migratori”.