Lettera aperta del vicepremier agli imprenditori sul Sole 24 Ore e ripropone uno dei cavalli di battaglia di Renzi, che non mantenne però l'impegno preso con i fornitori dello Stato. Poi scrive che "infrastrutture è una bellissima parola" e conferma l'intenzione di intervenire sul Codice appalti "per semplificarlo in maniera importante tramite una legge delega per far partire cantieri e sbloccare miliardi". Il tutto con l'aiuto di Cdp
“Infrastrutture per me è una bellissima parola. A partire da quelle digitali che sono le autostrade del futuro e sono strategiche per l’Italia come le autostrade negli anni 60 per lo sviluppo economico”. Nel giorno in cui la manovra si avvia a ottenere il via libera definitivo della Camera, il vicepremier Luigi Di Maio sul Sole 24 Ore scrive una lettera aperta agli imprenditori italiani per “raccontare le misure per le imprese” dopo che Confindustria, editrice del Sole, ha attaccato frontalmente il governo dicendosi “contro la manovra che non porta crescita” e ha chiesto di togliere 4 miliardi dai fondi per reddito di cittadinanza e quota 100 per evitare la procedura di infrazione. Di Maio cerca di ricucire promettendo lo sblocco dei debiti della pubblica amministrazione – uno dei cavalli di battaglia di Matteo Renzi che non mantenne però l’impegno preso con i fornitori dello Stato – e il rilancio degli investimenti, tasto dolente nel rapporto con le imprese visto l’atteggiamento tiepido del Movimento nei confronti delle grandi opere stoppate in attesa dell’analisi costi-benefici. In entrambi i casi, per le risorse viene chiamata in causa la solita Cassa depositi e prestiti.
“Paghiamo il 50% dei debiti della pa” – “La pressione fiscale inizia a scendere per i più piccoli”, scrive Di Maio ricordando la flat tax che nel 2019 si applicherà alle partite Iva con redditi sotto i 65mila euro e il raddoppio della deducibilità dell’Imu sui capannoni. “Il decreto semplificazioni“, atteso in cdm lunedì prossimo, “elimina alcuni vincoli burocratici assurdi, buoni solo a far ingrossare il fegato a chi doveva rispettarli”, evidenzia il ministro. Che poi promette: “Con un emendamento al Senato in Legge di Bilancio definiamo che pagheremo, in azione congiunta con Cdp, il 50% dei debiti della Pa con le imprese entro il 2019. Si tratta di circa 30 miliardi”.
“Investimenti bellissima parola” – Ma anche sugli investimenti “ci darà una grossa mano Cdp. Con il suo nuovo piano industriale, ha pronto un vero e proprio bazooka: oltre 200 miliardi di euro di risorse per i prossimi 3 anni per sostenere i piani di rilancio del Paese” focalizzando l’azione su infrastrutture, territori e pa. “Infrastrutture per me è una bellissima parola“, aggiunge il titolare di via Veneto, “a partire da quelle digitali che sono le autostrade del futuro e sono strategiche per l’Italia come le autostrade negli anni 60 per lo sviluppo economico. Sono necessarie centinaia di nuove infrastrutture in tutto il Paese sulle quali siamo pronti a investire”, “opportunità immediate per le aziende”, garantisce il ministro. Che conferma anche l’intenzione di intervenire (nonostante le critiche dell’Ance) sul Codice appalti “per semplificarlo in maniera importante tramite una legge delega per far partire cantieri e sbloccare miliardi di euro di investimenti”. Questo “possiamo permetterci di farlo perché entro Natale sarà approvata in Parlamento la legge anticorruzione che contiene anche il Daspo ai corrotti quindi impediamo a monte ai furbetti di partecipare agli appalti”.
Tavolo permanente con le pmi – “Martedì 11″, annuncia poi Di Maio”, avvierò al Mise il tavolo permanente per le pmi. Penso che i nostri obiettivi siano comuni e dobbiamo trovare la strategia migliore per ottenerli”. “L’Italia è come una maestosa aquila che si è spezzata le zampe. Se lavoriamo insieme consci delle difficoltà presto potremmo nuovamente spiccare il volo e raggiungere nuove vette”, conclude il ministro.