Il fondatore pubblica un post su Facebook "per l’acquisto di parlamentari in saldo". L'ex deputato entrato in Forza Italia si sente chiamato in causa e replica: "In tutti questi mesi l’unica cosa che è riuscito a dire sulla disabilità è stata l’infelice battuta sulla sindrome di Asperger"
“Offro il doppio di qualunque cifra possa offrire Silvio Berlusconi per l’acquisto di parlamentari in saldo”. Un post pubblicato sulla pagina Facebook di Beppe Grillo riaccende il caso di Matteo Dall’Osso, l’ex deputato del M5s passato a Forza Italia venerdì scorso. Infatti il parlamentare malato di Sla, anche se non direttamente citato da Grillo, si è sentito chiamato in causa e ha risposto: “Beppe ti voglio bene, ricomprarmi al doppio, ovvero zero centesimi, ma con tutto il cuore del mondo”.
“Mi dispiace davvero tremendamente che Beppe possa anche solo pensare una cosa del genere”, ha commentato Dall’Osso. “Ma sappia – ha proseguito – che il presidente Berlusconi non mi ha dato nulla, solo rispetto e libertà” mentre Grillo “in tutti questi mesi l’unica cosa che è riuscito a dire sulla disabilità è stata l’infelice battuta sulla sindrome di Asperger“. Una battuta, ricorda Dall’Osso, detta in occasione di Italia 5 Stelle, vale a dire, ha sottolineato, “la festa nazionale del M5s”. “Mi spiace che per accendere la luce sulla disabilità io sia dovuto arrivare ad un gesto così forte, con tutte le pesanti conseguenze che sto subendo”, ha concluso il deputato.
Lo scontro e il successivo passaggio a Forza Italia, annunciato in un’intervista a Il Giornale, si era consumato attorno a 30 milioni di euro chiesti da Dall’Osso in commissione Bilancio per “innovazione tecnologica delle strutture, contrassegno e segnaletica per la mobilità delle persone con disabilità”. “Mi sono sentito solo, in parte tradito, umiliato. E mi sono sentito disabile. Mi hanno trattato male”, aveva detto l’ex M5s.
I Cinquestelle prevedono una penale da 100mila euro in caso di abbandono del gruppo parlamentare, oltre all’obbligo di “versare i soldi delle restituzioni”. “Voglio prima capire cosa è successo – aveva spiegato il vicepremier Luigi Di Maio sulla questione – Matteo è quanto di più lontano ci sia da Forza Italia”.