“Noi esercitiamo il buon senso, la ragionevolezza. La manovra può migliorare e cambiare, ma deve mettere soldi nelle tasche degli italiani. Qualcuno vuole in Italia scene modello Parigi, dove milioni dalle campagne vanno a manifestare nelle città? Noi quelle scene vogliamo prevenirle. Con quello che sta succedendo a Parigi mi rifiuto di pensare che da Bruxelles mandino ispettori e sanzioni per uno zero virgola. Siamo l’Italia”. Matteo Salvini, intervistato da Lucia Annunziata a Mezzorainpiù su Raitre, avverte la Ue che pretendere troppo da Roma potrebbe mettere a rischio la stabilità sociale. E questo non conviene a nessuno, è il messaggio inviato nei giorni in cui la Commissione attende che siano messe nero su bianco le proposte per cercare di evitare la procedura di infrazione. “Non vogliamo uscire da niente, ma stare dentro l’Ue e cambiarne da dentro le regole”, ha ribadito Salvini.
Poi il leader leghista ha per la prima volta commentato l’annuncio di Luigi Di Maio sui tagli “fino al 40%” delle pensioni d’oro. Mettendo in chiaro che dal suo punto di vista la “cosa che si può fare senza ricorsi, più che il taglio secco, è bloccare l’adeguamento delle pensioni extra ricche, almeno da 5mila euro netti in su, e non giustificate dai contributi versati. Questa è la via più giusta”. Anche se l’alleato M5s propende invece proprio per la sforbiciata tout court, crescente al salire degli scaglioni di reddito. “No” anche alla ecotassa sulle auto inquinanti, per il leader leghista, secondo cui “l’auto in Italia è già ipertassata senza inventarsi nuove tasse”. Si moltiplicano quindi i fronti su cui gli azionisti del governo gialloverde dovranno trovare la quadra la prossima settimana, quando è atteso il maxiemendamento alla legge di Bilancio che lunedì inizia il percorso al Senato.
Quanto alle interlocuzioni con la Ue sul deficit/pil, “le persone normali non mi parlano del 2,4%, mi chiedono lavoro, diritto alla salute, diritto alla pensione. Cambiare la legge Fornero è giusto non perché lo dice Salvini ma per aprire posti di lavoro ai giovani. Se si può farlo con il 2,4, 2,5 o 2,3 lo vedranno i tecnici. Con quota 100 partiamo da inizio 2019, il mese poi si vedrà, e senza penalizzazione anche se è chiaro che se hai versato meno anni di contributi quegli anni non li avrai nella pensione. E ci sarà il divieto di cumulo perché se hai la schiena spezzata non è che il giorno dopo puoi metterti a fare un altro lavoro. Diamo libertà di scelta a 600mila italiani. L’eventuale risparmio non sarà legato a tagli ma alle scelte degli italiani, che decideranno se vogliono usare questa opportunità o no”.