La procura di Firenze ha emesso due avvisi di garanzia nell’ambito dell’inchiesta sulla morte del capitano della Fiorentina Davide Astori, nei riguardi di due medici che risultano indagati per il reato di omicidio colposo. Si tratterebbe di due professionisti che lavorano in strutture pubbliche incaricate di certificare l’idoneità sportiva, una con sede a Firenze e l’altra con sede a Cagliari. Il giocatore era stato trovato senza vita nella sua camera d’albergo la mattina del 4 marzo 2018. A giugno era stata depositata in Procura a Udine la perizia medica nell’ambito dell’inchiesta per omicidio colposo aperta dalla Procura friulana.
Per i medici legali Carlo Moreschi e Gaetano Thiene, come riportava il Corriere della Sera, il 31enne, non fu ucciso da un episodio di bradicardia, cioè con un rallentamento del cuore fino a smettere di battere, ma da tachiaritmia, cioè per una improvvisa accelerazione del cuore. Il corpo del difensore era stato trovato intorno alle 9.30 dal massaggiatore, salito nella camera d’albergo visto il mancato arrivo in sala per la colazione. Di solito Astori era sempre uno dei primi a scendere. Il giocatore era in camera da solo, ma se non lo fosse stato forse chi era con lui avrebbe potuto chiedere aiuto.
I due medici indagati che lavorano in strutture pubbliche di Firenze e Cagliari avrebbero firmato le idoneità all’attività sportive del calciatore nonostante che, secondo quanto si è appreso, una serie di esami avessero evidenziato la presenza di extrasistole ventricolari nel corso delle prove da sforzo a cui era stato sottoposto il calciatore. Nella sua carriera in serie A Davide Astori ha militato nel Cagliari, nella Roma e infine nella Fiorentina.
Nel luglio del 2016 e nello stesso mese del 2017 sarebbe stata evidenziata la presenza di extrasistole ventricolari nel corso delle prove da sforzo a cui era stato sottoposto il calciatore. In particolare, nel referto del tracciato del 2017, risulterebbe sottolineata un’extrasistolia a due morfologie. Poco più di un mese fa, al capo della procura fiorentina, Giuseppe Creazzo, è stata consegnata la perizia sulla morte di Astori eseguita dal professor Domenico Corrado dell’Università di Padova.
“Le indagini fatte su Davide Astori – afferma Domenico Corrado – erano insufficienti per trovare la malattia che poi ha causato la sua morte, una patologia silente non facile da individuare. Io non dico che erano sbagliate, posso solo dire che i due episodi di aritmie registrate in passato potevano indurre a fare ulteriori approfondimenti come previsto dalle linee guida”. “Io non dico se è stato sbagliato non fare ulteriori indagini – spiega Corrado – questo dovranno stabilirlo i giudici”. Il perito conferma che Astori è morto per una cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro come evidenziato dall’autopsia svolta a Udine.