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Global Compact, il documento Onu sulle migrazioni adottato da 164 Paesi. Ma l’Italia aspetta il voto del Parlamento

Per le Nazioni Unite il documento, che non è legalmente vincolante, potrà aiutare a migliorare la gestione della questione migratoria. Dopo la conferenza di Marrakesh, l’Assemblea generale Onu prevede per il 19 dicembre il voto per adottare una risoluzione con cui formalmente appoggiare il patto

Il Global Compact adottato per acclamazione a Marrakech da 164 paesi. Dal patto Onu sui migranti però si sono sfilati diversi Paesi, tra cui gli Stati Uniti – che già nel 2017 si erano smarcati dai colloqui -, il blocco di Visegrad (Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia) e poi Australia, Austria, Repubblica Dominicana, Ungheria, Lettonia. L’Italia ha annunciato di volere sottoporre il testo all’esame del Parlamento prima di aderire, stessa scelta fatta anche dalla Svizzera.

L’accordo, non vincolante, è stato bersaglio di dure critiche dei nazionalisti e vari Paesi in precedenza hanno fatto sapere che non lo appoggeranno. Il Global Compact for Safe, Orderly and Regular Migration è stato completato alle Nazioni unite a luglio, dopo 18 mesi di negoziati. Venerdì Washington ha nuovamente criticato il testo, etichettandolo come “uno sforzo delle Nazioni unite per avanzare la governance globale a spese del diritto sovrano degli Stati”.

Altri Paesi, guidati dalla Germania della cancelliera Angela Merkel, sono invece in Marocco per appoggiare l’intesa, che per l’Onu potrà aiutare a migliorare la gestione della questione migratoria. Alla vigilia della conferenza, la rappresentante speciale Onu per le migrazioni Louise Arbour ha risposto alle critiche, insistendo sul fatto che il documento non è legalmente vincolante. La tensione sul patto è salita anche in vari Paesi europei, minacciando la stabilità del governo del Belgio e spingendo alle dimissioni il ministro degli Esteri slovacco. Il Belgio è tra i sette Paesi che Arbour ha descritto come “impegnati in ulteriori decisioni interne” sull’accordo, con Italia, Bulgaria, Estonia, Israele, Slovenia e Svizzera.

Considerato il primo documento internazionale sulla gestione delle migrazioni, il Global compact elenca 23 obiettivi per aprire all’immigrazione legale e scoraggiare gli attraversamenti illegali dei confini, mentre il numero di persone in movimento a livello globale è arrivato a oltre 250 milioni. Per i gruppi a difesa dei migranti, tuttavia, non essendo vincolante non fa abbastanza per tutelare i loro diritti.