Grazie a un accordo siglato tre anni fa dalla Regione Sardegna con l'azienda cinese Huawei è già operativo il Joint Innovation Center di Pula e, al suo interno, il supercomputer Intelligence Operation Center (IOC). Servirà per monitorare il traffico, aumentare la sicurezza, tenere le città più pulite e molto altro.
I supercomputer possono migliorare la nostra vita quotidiana. Lo dimostra l’Intelligence Operation Center (IOC) che è all’opera in Sardegna, un supercomputer frutto di un accordo siglato tre anni fa dalla Regione, dal Centro di ricerca, sviluppo e studi superiori in Sardegna e dall’azienda cinese Huawei. È operativo presso il Joint Innovation Center di Pula e le sue prime applicazioni pratiche sono già attive a Cagliari. Una soluzione talmente innovativa da non esistere in altre parti d’Europa; “nel Joint Innovation Center di Pula verranno da tutta Europa a imparare cosa stiamo facendo” ha dichiarato con orgoglio il vice presidente della Regione Sardegna, Raffaele Paci.
Quando sarà del tutto operativo, IOC permetterà di gestire il traffico in tempo reale, garantire maggiore sicurezza nei luoghi pubblici più affollati, avvisare il servizio di nettezza urbana quando i cestini dei rifiuti sono pieni, accertarsi che le esigenze dei disabili siano soddisfatte. Non solo: si parla anche in proiezione futura di energia intelligente e monitoraggio ambientale e climatico.
Tutto mediante sensori, telecamere e altri ritrovati tecnologici, che inviano i dati raccolti al supercomputer. A Cagliari sono già in funzione 25 telecamere, 92 stazioni del traffico e 23 sensori di parcheggio, che si occupano di monitorare traffico e affollamento.
Il presidente di Huawei Italia, Luigi De Vecchis, ha annunciato che la collaborazione con la Sardegna continuerà, anzi, sarà intensificata. Il presidente della Regione Francesco Pigliaru sottolinea come “il laboratorio sta facendo cose importantissime per l’intera Sardegna. Abbiamo bisogno di creare professionalità intorno a questo concetto dell’essere intelligenti, che è fondamentale per migliorare la vita quotidiana”.
La sperimentazione avviata a Cagliari è un prototipo di quello che nei piani dovrà essere implementato su scala regionale, per far diventare la Sardegna la prima “Smart Region” italiana, sia nelle città che nelle aree interne. Centro di tutto è appunto il supercomputer, che man mano incamera i dati per poi riutilizzarli a servizio dei cittadini. Sul progetto di Cagliari, e su tutti quelli che seguiranno, sarà fatto un punto della situazione ogni 5 anni per programmare i 5 successivi, con tutti gli interventi previsti.
Il Joint Innovation Center di Pula ha comportato un investimento di 20 milioni da parte del colosso cinese dell’informatica: il supercomputer IOC è il primo risultato di questo investimento, cofinanziato dalla Regione con 3 milioni. Adesso non resta che proseguire con lo sviluppo e mettere a frutto tutti i benefici che può garantire. Il presidente della Regione Francesco Pigliaru infatti ne sottolinea i vantaggi collaterali e non trascurabili che questa novità può apportare: “essere una Regione intelligente significa anche essere una regione in cui si creano lavori nuovi, ben pagati, altamente tecnologici, spendibili nel mercato internazionale. Noi questi lavori vogliamo crearli il prima possibile, vogliamo spingere perché nascano subito, ne abbiamo bisogno adesso e dappertutto in Sardegna. Pensiamo all’agricoltura, che in alcune parti del mondo è uno dei settori più avanzati e meglio pagati grazie proprio all’alta tecnologia, un settore che qui da noi può davvero diventare il punto di forza intelligente della nostra economia”.