Polizia e carabinieri hanno trovato circa 40 persone all'interno dello stabile abbandonato a pochi passi dal quartiere San Basilio. Il vicepremier: "Dalle parole ai fatti". Ma i residenti parlano di sgombero-farsa: "Annunciato da giorni, molti occupanti si sono trasferiti poco più avanti"
È stata sgomberata l’ex fabbrica di Penicillina su via Tiburtina, a Roma. Polizia e carabinieri hanno trovato circa 40 persone all’interno dello stabile abbandonato a pochi passi dal quartiere San Basilio. Per effettuare le operazioni, l’arteria è stata chiusa in direzione del Grande raccordo anulare e i traffico è stato congestionato per un paio d’ore.
Davanti all’ingresso dell’ex fabbrica sono stati schierati blindati di polizia e carabinieri, insieme con alcune squadre dei vigili del fuoco. Al termine dello sgombero dell’ex fabbrica farmaceutica, occupata da migranti provenienti dall’Africa e da senzatetto italiani, la questura ha spiegato che non si è registrata “nessuna criticità, sotto il profilo dell’ordine e la sicurezza pubblica”.
Sul posto è arrivato anche il ministro dell’Interno Matteo Salvini per un sopralluogo: “Dalle parole ai fatti, ripristinata la legalità“, ha commentato il vicepremier. Prima che lasciasse l’edificio abbandonato una cittadina gli ha urlato: “Sciacallo, sciacallo”. “Le persone stanno per strada grazie al tuo decreto – ha detto – così crei solo insicurezza e tensione”.
Altri due residenti del quartiere hanno sottolineato che “questo è uno sgombero farsa, si sapeva da giorni, gli occupanti sono andati via e si sono spostati in altre due occupazioni a poche centinaia di metri da qui”. Un’altra persona, al suo arrivo, ha urlato: “Salvini dov’eri prima? L’amianto ce lo lasci dentro? Questo posto è così da 30 anni – ha spiegato – perché nessuno è mai venuto a controllare? Qui c’è l’amianto in polvere che ci respiriamo da 30 anni. È uno sgombero-farsa. Chi pagherà per questi veleni che ci respiriamo?”.