Eliminate e retroscesse in Europa League. Serata amara per le due italiane che si giocavano il passaggio del turno in Champions: all’Inter non basta il pareggio con il Psv, perché in contemporanea il Tottenham fa uno a uno con il Barcellona. Bastava un pareggio al Napoli, che invece perde per uno a zero col Liverpool e si fa superare dal Psg, vincitore contro la Stella Rossa.
Nonostante a 90 minuti dalla fine fossero i partenopei ad essere messi meglio in classifica, a sperare nel passaggio del turno erano soprattutto i nerazzurri: gli olandesi passano in vantaggio nel primo tempo con Lozano, ma capitan Icardi risponde nella ripresa. A decidere il destino della banda Spalletti è il pareggio tra il già qualificato Barcellona e il Tottenham al Camp Nou. Non basta l’impegno e la generosità messi dai nerazzurri contro l’orgogliosa squadra di Van Bommel, che da ex milanista ha tirato un bello scherzetto. L’Inter gioca una gara frenetica, condita da troppe imprecisioni, pagando forse la pressione di non poter sbagliare. E manca il ritorno dopo sei anni in un ottavo di Champions League. A passare il turno sono gli Spurs di Pochettino. A San Siro per i nerazzurri la serata comincia bene con un boato dovuto al vantaggio del Barcellona sul Tottenham. Che poi sarebbe uno dei due ingredienti necessari alla serata perfetta. Peccato che l’Inter decida di farsi del male da sola. Asamoah pressato si fa soffiare palla da Bergwljn, che regala una palla sublime alla testa di Lozano, implacabile da pochi passi (13′). Il pareggio arriva al 27esimo quando da posizione angolata Icardi da due passi batte di testa Zoet. Ma l’entusiasmo del popolo nerazzurro viene ben presto silenziato dal pareggio del Tottenham, firmato Lucas, al Camp Nou. Inter costretta a vincere, adesso. Ma le gambe sono pesanti, e il peso psicologico è un macigno. Il forcing finale produce uno stacco innocuo di Keita su traversone di Perisic e un’incornata di Lautaro da pochi passi con palla oltre la traversa. Stavolta il miracolo in extremis non si concretizza. Poi il triplice fischio sul quale tramontano i sogni di gloria.
Il Liverpool, invece, passa in vantaggio al 34′ del primo tempo con Momo Salah, che approfitta di una disattenzione di Mario Rui e buca Ospina (tutt’altro che esente da colpe) con un tocco col destro che vale l’1-0, risultato con cui va in cantiere la prima frazione. Nella ripresa le squadre tornano in campo con gli stessi 22 del primo tempo e anche il copione non sembra cambiare granché visto che è sempre il Liverpool a fare la partita, pericoloso già al 51′ con il solito Salah che approfitta di un altro errore di Mario Rui e calcia verso la porta di Ospina, ma la palla non prende il giro giusto ed esce di poco sul fondo. Ancelotti si accorge del momento di difficoltà e decide di mandare in campo i due polacchi Zielinski e Milik al posto di Fabian e Mertens, ai quali si aggiunge pochi minuti dopo anche Ghoulam al posto di Mario Rui, triplo cambio che dà subito una svolta alla prestazione dei partenopei, più aggressivi e tonici a metà campo. Il finale di partita è da cardiopalmo: il Liverpool sfiora quattro volte il raddoppio due volte con Salah e due volte con Manè, trovando però sempre sulla loro strada un Ospina sontuoso, mentre dall’altra parte il Napoli va vicino al pareggio prima con Callejon al 78′ (deviazione alta sopra la traversa) ma soprattutto con Arek Milik a tempo quasi scaduto, col polacco che calcia a botta sicura ma trova l’uscita perfetta di Alisson a chiudergli lo specchio, col match che si chiude così al 94′ e il fischio di Skomina che sancisce l’1-0, risultato che elimina gli azzurri dalla Champions nonostante i 9 punti maturati girone.