"Anche il Comune ha tratto beneficio dal progetto Sprar", spiega il sindaco. "Sei ragazzi sono stati assunti dall'associazione che lo gestisce". Ora i 15 migranti che non hanno ottenuto lo status di rifugiati ma attendono la decisione della Commissione territoriale dovrebbero essere espulsi dal sistema di protezione
“Nessuno verrà messo in strada. Qui resistiamo”. Sutera, uno dei borghi più belli d’Italia, 1.400 persone circa e un sindaco, Giuseppe Grizzanti pronto a tutto contro il decreto Sicurezza firmato dal ministro dell’Interno Matteo Salvini. Nel paese, in provincia di Caltanissetta, dal 2014 ad oggi sono passate 400 persone e ora 42 migranti sono ospitati in case regolarmente affittate dall’associazione “I Girasoli” che ha in gestione il progetto Sprar.
Si tratta di abitazioni lasciate vuote da chi a sua volta è dovuto migrare al Nord o all’estero in cerca di fortuna. “Quando nel 2013 il Prefetto mi chiamò – racconta il sindaco – a seguito della tragedia di Lampedusa chiedendomi se avevamo la possibilità di ricevere cadaveri noi pensammo che era meglio accogliere persone vive. Non avevamo una struttura fisica dove ospitare queste persone e così ci siamo inventati di utilizzare queste case”.
Ad oggi ci sono 43 persone e quindici di questi non hanno lo status di rifugiati ma sono richiedenti di protezione umanitaria. Sono loro a temere gli effetti del decreto Sicurezza che impone un “procedimento immediato innanzi alla Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale“ con il rischio di trovarsi per strada da un giorno con l’altro.
Non a Sutera, però, perché sia il sindaco che il responsabile dell’associazione “I Girasoli” che fa parte dell’Arci non hanno alcuna intenzione di svuotare il paese: “Nessuno verrà espulso e mandato in strada, resisteremo in qualche modo. Abbiamo diritto ai finanziamenti fino al 31 dicembre 2019”, spiega Nunzio Vitellaro, responsabile della onlus. In questi anni a Sutera si sono abituati a vedere i volti dei neri che arrivavano, hanno visto di nuovo spuntare dei fiocchi azzurri e rosa, hanno garantito l’apertura delle scuole e ora non ne vogliono proprio sapere di cacciare “i vicini di casa”, così li chiama Grizzanti.
Nei giorni scorsi il sindaco ha convocato il consiglio comunale e approvato un documento contro il decreto Sicurezza. “Proveremo a continuare ad accoglierli facendo i conti con il nostro Bilancio comunale. In questi cinque anni con il progetto Sprar d’accoglienza abbiamo avuto grandi soddisfazioni sul piano umano e non solo. Se non verrà più garantito il finanziamento faremo tutto il possibile per accompagnare il percorso di vita di queste persone ad una sistemazione migliore cui lo Stato italiano ha il dovere di pensare”. Grizzanti non risparmia Salvini: “La campagna elettorale è finita, questi proclami da parte di Matteo Salvini non rispecchiano una nazione civile come l’Italia. Sono convinto che il comportamento del ministro sarà censurato dall’Europa”. Peraltro, a pagare le conseguenze del decreto Sicurezza non sarebbero solo i migranti ma anche gli abitanti di Sutera: “Abbiamo sei ragazzi che erano stati assunti dall’associazione “I Girasoli” che rischiano di perdere il posto di lavoro. Sutera in questi anni ha avuto benefici grazie all’accoglienza”.
A condividere le idee del sindaco è proprio Vitellaro: “Ora in qualche modo il nostro lavoro cambierà per quanto riguarda lo Sprar. Mentre prima ci occupavamo della parte relativa alla richiesta d’asilo ora ci occuperemo solo dell’inclusione sociale perché chi entrerà nel progetto sarà già titolare di protezione. Siamo preoccupati per la fine che faranno nel periodo di richiesta asilo le persone che non avranno diritto a stare nei nostri progetti. Ora il processo d’inclusione sociale inizia poco dopo l’entrata in Italia. Da “domani” ci saranno dei periodi in cui le persone verranno posteggiate in attesa della commissione”.