Cultura

Oliviero Toscani, un libro fotografico per celebrare i 200 anni del sigaro Toscano

C’è chi parla di “esperienza sensoriale” ma quei 23 centimetri che la storia racconta nacquero per caso, grazie all’intuizione del direttore dello stabilimento della Manifattura di Firenze, che non volle gettare una partita di tabacco bagnata da un alluvione per farne sigari a basso costo

Faccia da Toscano. Al rintocco dei 200 anni dalla nascita del sigaro toscano la casa editrice Skira lo celebra con un delizioso e tabaccoso libro fotografico gigantesco firmato da Oliviero Toscani. Sono decine e decine i fumatori “nobili” di quel casuale gingillo biconico composto da foglie di tabacco Kentucky ad aver prestato volto, busto, gambe e pippata fumosa al fotografo milanese. Insolito sfondo nero, nerissimo, angolo retto di due pareti di una stanza, luce di tre quarti proveniente dall’alto, le icone del Toscano diventano veri e propri modelli eleganti con in bocca il sigaro accesso avvolto in nuvole morbide e soavi.

Paolo Mieli se la ride. Virman Cusenza scherza. Ma forse la categoria più rappresentata dopo quella del mondo degli affari tra gli scatti ravvicinati in Duecento anni – Sigaro Toscano sono proprio i giornalisti. Luca Sommi, Antonello Piroso, Gianluigi Paragone, Sebastiano Barisoni, Andrea Purgatori, Claudio Brachino, l’immancabile Giuseppe Cruciani. C’è chi parla di “esperienza sensoriale”, di “intervallo perduto” citando Gillo Dorfles, ma quei 23 centimetri che la storia racconta nacquero per caso, grazie all’intuizione del direttore dello stabilimento della Manifattura di Firenze, che non volle gettare una partita di tabacco bagnata da un alluvione per farne sigari a basso costo, è il trait d’union che porta a qualche minuto di meritato relax. I paragoni con il vino non si contano.

Il ristoratore Joe Bastianich parla di “ricompensa”. La cantante Nada si sofferma sul “pizzicore amaro”. Beatrice Segoni usa le foglie del sigaro per combinare pietanze per la cena. Mentre Gad Lerner ne fa una questione di contrasto tra “vegetale, naturale, biodegradabile (…) a confronto con la sigaretta chimica”. Insieme, però, mescolati alle facce bellissime dei dipendenti delle Manifatture Sigaro Toscano spa, tutte le star riconoscono il fascino di una posa, di un atteggiamento, di un legame di vita condiviso che passa attraverso la fumata ambita del Toscano. Giovanni Malagò è fotografato a fianco di Umberto Smaila. Lo chef Pasquale Torrente finisce tra Gianni Letta e Mario Luzzatto Fegiz. Domenico De Masi appare in compagnia di Davide Croff, Giorgio Mulé e Altan. A proposito: anche le donne fumano il Toscano. E Toscani, Oliviero, a buon intenditor pochi scatti, le ritrae maliziosamente con tra le labbra un sigaro nemmeno fosse Helmut Newton. Da podio: l’esperta di comunicazione Barbara Castorina, la musicista Caroline Koch e la giornalista Gemma Favia.