Audio, testimonianze video, e perfino la mancanza di un’assicurazione. Sono molti gli elementi che, giorno dopo giorno, stanno uscendo fuori dopo la tragedia della discoteca di Corinaldo nella quale hanno perso la vita 5 ragazzi e una mamma di 39 anni. “Il muro di omertà che c’era i primi giorni si è rotto”, commenta al Fattoquotidiano.it Vincenzo Fiore, padre di uno dei giovani presenti la notte tra il 7 e l’8 dicembre alla Lanterna Azzurra che faceva da pr tra gli amici. Proprio lui, insieme ad altri genitori, ha deciso di aprire un gruppo su Facebook, “Giustizia per le vittime della Lanterna Azzurra”. “Lo scopo è quello di raccogliere materiale e di aiutare gli investigatori a metterlo insieme”, spiega Fiore.
Trale molte incognite, c’è quella della quantità di ragazzi realmente presenti all’interno del locale in attesa del concerto del trapper Sfera Ebbasta. Su questo vertono gran parte degli elementi raccolti dai genitori. E tra questi spunta un audio che, specifica lo stesso Fiore, “abbiamo comparato e appartiene al figlio del proprietario del locale (nonché dj della discoteca ndr.)”. “So’ messo abbastanza male. Ho stampato 6000 prevendite e so già che non bastano, però il locale c’ha una certa capienza non è che posso vende 50mila prevendite“, si sente nella registrazione. Fatto ascoltare durante l’ultima puntata di Chi l’ha visto?, la conduttrice Federica Sciarelli ha aspettato e chiesto un’eventuale smentita del figlio del proprietario che, però, non è ancora arrivata.
“Ci stanno arrivando testimonianze che fanno rabbrividire“, continua Fiore. Il riferimento è anche ad un altro audio pubblicato sul gruppo Facebook. A parlare questa volta è una ragazza presente nel locale al momento del fuggi fuggi. “Sono entrata con il tavolo. Mi hanno dato un braccialetto all’ingresso. Sono poi venuta a sapere che eravamo in ‘nero’, cioè non eravamo conteggiati tra i presenti”, racconta la voce, che, essendo ‘in lista’, specifica di aver pagato 25 euro l’ingresso, e non 30 come per i biglietti comprati per assistere allo spettacolo. “Solo nel mio tavolo eravamo 150“, continua, raccontando poi il momento in cui tutti hanno “iniziato a sentire un pizzicore alla gola e a tossire”. Sul gruppo social anche numerose altre testimonianze, per lo più foto o video, raccolte dai genitori che cercano di rispondere alla domanda sul numero di partecipanti all’evento. Il dato certo che apre il filone d’indagine sulla sicurezza della discoteca, è che la sala poteva contenere 459 posti ma i biglietti venduti sono stati molti di più. “680, di cui 500 staccati sul posto e 180 comprati online”, hanno spiegato i carabinieri, anche se inizialmente si era parlato di 1400. Due le tipologie di biglietto individuate finora: “Uno viola in prevendita – si legge nel gruppo Facebook – e uno azzurro acquistato online o tramite i rivenditori di ticket, con il marchio Siae”.
Tra gli elementi emersi, scrive il Corriere della Sera, anche la mancanza di un‘assicurazione per i danni contro terzi. Una tutela che i locali non sono obbligati per legge ad avere, ma che, evidenzia il quotidiano, serve a risarcire i clienti del locale “se per qualche motivo si feriscono o se muoiono”. I gestori della Lanterna Azzurra Clubbing, quindi, non sono assicurati. L’ultima polizza, si legge sempre sul Corriere, stipulata con Unipol, era semestrale ed è scaduta a dicembre dell’anno scorso senza essere rinnovata. A rischio quindi i risarcimenti, in caso di processo e di condanna, per le vittime, i feriti e le loro famiglie.