Secondo i dati dell'istituto di statistica, il differenziale negativo del Mezzogiorno resta estremamente ampio: al Sud il livello del Pil pro capite nel 2017 è di 18,5mila euro, inferiore del 45% rispetto a quello del Centro-Nord (del 44,1% nel 2016)
Nel Sud Italia il Pil pro capite è inferiore del 45% rispetto a quello del Centro-Nord. I nuovi dati Istat della contabilità regionale e provinciale fanno emergere una forte disparità tra le macro-regioni italiane, con un valore per abitante che nel 2017 ha registrato nel Nord-Ovest il dato più elevato – pari a 35,4mila euro – contro i 34,3mila euro del Nord-est e a i 30,7mila euro nel Centro. Ma il differenziale negativo del Mezzogiorno resta estremamente ampio: al Sud il livello del Pil pro capite nel 2017 è di 18,5mila euro, inferiore del 45% rispetto a quello del Centro-Nord (del 44,1% nel 2016). In termini di reddito disponibile per abitante il divario scende al 35,3%. Il valore in termini assoluti è più alto è a Bolzano, il minimo in Calabria.
Ad accentuare la disparità anche l’andamento della crescita del Pil che nel 2017, a fronte di un dato nazionale di +1,6% rispetto all’anno precedente, mostra – secondo l’Istat – un incremento del 2,2% nel Nord-ovest, dell’1,9% nel Nord-est, dell’1% nel Mezzogiorno e dello 0,9% al Centro. Il bilancio post-crisi mostra come tra il 2011 e il 2017 le aree che hanno subito le diminuzioni del Pil più marcate sono il Mezzogiorno (-0,5% medio annuo) e il Centro (-0,4%). Nel Nord-ovest si registra una sostanziale stabilità mentre il Nord-est è l’unica ripartizione a segnare un incremento (+0,3%). Stessa divergenza per la spesa pro capite per consumi finali delle famiglie che a prezzi correnti nel 2017 è stata di 20.400 euro nel Nord-ovest, 20.200 euro nel Nord-est, 18.300 euro al Centro e 13.300 euro nel Mezzogiorno. Il divario negativo tra Mezzogiorno e Centro-nord in questo caso è del 32,4%.
Nel periodo 2011-2017 la migliore performance dell’occupazione si riscontra nel Lazio (+0,8%). L’evoluzione è negativa in Molise, Umbria e Sicilia, con un calo degli occupati di circa lo 0,6% annuo. Il reddito disponibile per abitante, misurato in termini nominali, nel 2017 è pari a 21,9mila euro nel Nord-ovest, 21,4mila euro nel Nord-est, 19,5mila euro nel Centro e 13,7mila euro nel Mezzogiorno. La graduatoria delle regioni per livello di reddito disponibile pro capite nel 2017 vede al primo posto la Provincia Autonoma di Bolzano, con 25mila euro, e all’ultimo la Calabria, con 12,7mila euro. Nel 2017, il reddito disponibile cresce dell’1,6% a livello nazionale; l’aumento è inferiore alla media al Centro e nel Mezzogiorno (+1,4% e +1,5% rispettivamente) e superiore nel Nord-ovest e nel Nord-est (+1,7% e +1,9%). Nel 2016 Milano è la provincia con il livello di valore aggiunto per abitante più elevato (47,1mila euro), segue Bolzano (38mila). All’ultimo posto si colloca Agrigento con 13,2mila euro, conclude l’Istat.